Il progetto di messa in rete delle strutture in Valle di Muggio raggiunge un nuovo traguardo: Casima ha ora un nuova osteria con alloggio
Si dota di una quinta struttura l’Albergo diffuso del Monte Generoso (Admg), progetto che intende mettere in rete attività affiliate che operano nel settore alberghiero. È la Cà Nani, una nuova osteria con alloggio nel nucleo di Casima, l’ultima frazione di Castel San Pietro. Rappresenta la rinascita di uno stabile che un tempo era già usato come osteria del paese, e che è rimasto chiuso per più di un decennio. Oggi, come per volontà del destino, quella casa che fu costruita da un certo Giovanni Travella (soprannominato Nani), appartiene a un altro Giovanni, Guastalla e può tornare a essere un luogo d’incontro e aggregativo per la popolazione casimese.
«Aperta ufficialmente da oggi – ci informa Giovanni Guastalla –, Cà Nani offre appunto sei camere doppie, un ristorante con 33 posti e un bar, entrambi aperti anche per gli esterni». Un’attività, quella costituita da Guastalla, che ha creato tre posti di lavoro. Un altro aspetto centrale per il progetto dell’Albergo diffuso. «Speriamo che in futuro se ne creino ancora di più, anche perché non vogliamo essere una struttura esclusivamente stagionale, ma essere attivi tutto l’anno, grazie anche alla posizione di Casima, che è raggiungibile in poco tempo da Mendrisio».
La struttura viene definita anche ‘small boutique hotel’, afferma il proprietario, «siccome oltre a offrire delle camere, proponiamo anche delle esperienze, come escursioni con persone formate che fanno da guida, degustazioni enogastronomiche anche in alcune cantine del territorio con cui collaboriamo, corsi di cucina, visite in zone caratteristiche come ad esempio il Mulino di Bruzella». Comunque, aggiunge, «la Valle di Muggio e il Monte Generoso hanno molto da offrire».
Al pianterreno si trovano il ristorante e il bar, entrambi aperti anche a chi non alloggia nella struttura. Sopra ci sono due piani, con le varie stanze. Non manca una tipica cantina in pietra per degustazioni e uno spazio per le biciclette. Sì, perché in loco, sarà possibile anche noleggiare delle mountainbike elettriche per visitare valle e dintorni su due ruote. «Per quanto riguarda il ristorante – spiega Guastalla –, cerchiamo di proporre prodotti locali e a chilometro zero e in base alla stagione, ma anche offrire pietanze tradizionali e tipiche con un’attenzione anche all’estetica e alla presentazione del piatto». Lo stesso discorso vale «per i vini, infatti abbiamo tanti vini ticinesi, oltre a una selezione di quelli stranieri».
Come detto, Cà Nani è la quinta struttura facente parte dell’Admg. Ci sono poi l’Osteria Manciana e l’Ostello, la Casa dei Gelsi di Scudellate e l’Alpe Caviano con quattro proprietari differenti. Rispettivamente di proprietà di Oscar Piffaretti, promotore dell’iniziativa; della famiglia Zanini e del Patriziato di Castel San Pietro. Ma il progetto ambisce ad averne una decina. Così aveva affermato Claudio Zanini, presidente dell’Albergo diffuso in un’intervista a ‘laRegione’ a marzo del 2023, quando è stata presentata la nuova piattaforma web www.staygenerous.ch. Un sito web che accompagna il processo di messa in rete del territorio e delle sue strutture. Un obiettivo, quello della decina che, con questo nuovo tassello a Casima, sembra sempre più prossimo a concretizzarsi.
La sorgente comune dalla quale tutti questi progetti derivano è l’amore per la natura e la Valle di Muggio. Così è stato anche per Guastalla. «Dopo essermi trasferito insieme a mia moglie a Casima, spinti dall’amore per la natura e per questa valle, – ci racconta – ho avuto modo di incontrare Claudio Zanini, presidente di Admg il quale mi ha illustrato gli obiettivi dell’Albergo diffuso del Monte Generoso. L’idea è quella di collegare più strutture presenti in una certa area geografica caratterizzata da spopolamento e poco afflusso di persone per ravvivare il settore del turismo. Abbiamo parlato anche di Casima – prosegue – e di come anch’essa sia una piccola realtà discosta, e così è nata la volontà di rilevare lo stabile, trasformarlo e partecipare al progetto. Nel 2022 ho acquistato la Cà Nani, che era in uno stato piuttosto malandato, e che oggi è finalmente pronta per un nuovo capitolo».
Il caso vuole, conclude ridendo, «che anche io mi chiami Giovanni, e dunque abbiamo deciso di mantenerlo così». Una scelta che sancisce la volontà di raccogliere l’eredità del passato, per rivisitarla e rilanciarla in chiave attuale. Da oggi, quel nome lo troverete affisso all’entrata della nuova osteria. Proprio come un tempo.