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‘La destinazione turistica si costruisce con la rete di partner’

Da vent'anni Nadia Fontana Lupi è la direttrice dell'Otr Mendrisiotto e Basso Ceresio. Ripercorriamo punti salienti, obiettivi raggiunti e prossime sfide

I primi 20 anni di lavoro di Nadia Fontana Lupi sono trascorsi tra progetti realizzati e sfide
(archivio Ti-Press)
16 agosto 2024
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Sono passati 20 anni da quando Nadia Fontana Lupi è stata nominata direttrice dell’allora Ente turistico, oggi Organizzazione turistica regionale Mendrisiotto e Basso Ceresio (Otr). Da quel 1° giugno 2004 sono cambiate parecchie cose, ma, prima di entrare nel merito, chiediamo alla direttrice un suo bilancio personale. «Quando ho inoltrato la mia candidatura non ritenevo di avere una concreta possibilità – ammette –, pur considerando di avere maturato un’ottima esperienza e di avere le giuste competenze. Conoscevo molto bene il settore turistico cantonale, avendo lavorato a stretto contatto con le organizzazioni turistiche per quasi due decenni, temevo quindi che le mie competenze non sarebbero state valutate oggettivamente, dato che le posizioni dirigenziali erano di regola affidate a uomini». La nomina l’ha quindi «sorpresa», ma da subito Fontana Lupi è stata «particolarmente felice di essere stata scelta e d’iniziare la mia attività, tornando nel mio Mendrisiotto, da dove ero stata assente per molti anni».

Quale bilancio operativo può stilare?

Non è stato facile. I primi due-tre anni ho dovuto investire molto per farmi conoscere e per conoscere, confrontarmi con gli attori del territorio e cercare di spiegare i miei obiettivi di lavoro e il mio desiderio di creare una rete di attori con i quali intrattenere dei rapporti costanti. Per me era chiaro che una destinazione turistica deve essere costruita con i partner del territorio e ho investito quindi molto per creare buone relazioni. Dopo avere cercato le prime collaborazioni e realizzato i primi progetti, ho capito che avrei potuto continuare a lavorare per molti anni in questo settore, a volte poco capito e quindi molto sfidante, per e a favore di questo bel territorio. Vent’anni sono trascorsi veloci, ricchi di momenti intensi e anche di molti obiettivi raggiunti.

Quali sono stati i principali cambiamenti a livello turistico per la regione?

Qualche anno dopo il mio arrivo è stato evidenziato il bisogno di riorganizzare il settore turistico a livello cantonale. La nostra regione ha domandato attenzione per l’offerta turistica di questo angolo del Ticino e, grazie all’impegno profuso dal mio Cda, dai sindaci della regione e anche grazie alla sensibilità del Dfe, la nostra regione ha potuto partecipare ai lavori preparatori per la modifica del testo di legge, entrata in vigore nel 2015, ed è stata riconosciuta come una delle quattro destinazioni turistiche cantonali. Da quel momento abbiamo avuto una voce e un ruolo nell’ambito dello sviluppo della politica turistica cantonale e partecipato allo sviluppo attivo di strategie e piani d’attività e di promozione turismo a livello cantonale.

Tra quanto realizzato, c’è un progetto che ricorda con piacere?

Ci sono molti progetti piccoli e grandi che reputo siano stati importanti per lo sviluppo della nostra regione. Non penso alla moltitudine di attività legate alla promozione, ma a quelle legate allo sviluppo dell’offerta e alla valorizzazione del territorio, che ritengo fondamentali. Tra questi posso citare la realizzazione degli itinerari tra i vigneti in occasione dei 100 anni del Merlot, i Mondiali di ciclismo su strada del 2009, la costituzione della Fondazione Monte San Giorgio e la realizzazione del Museo dei fossili, gli occhiali 3D con l’esperienza immersiva/aumentata del Parco archeologico di Tremona, la preparazione del dossier di candidatura delle Processioni alla lista dei beni immateriali culturali dell’Unesco, la Momò Bellavista e l’Albergo diffuso del Monte Generoso. Progetti complessi e molto impegnativi che non sarebbero stati realizzabili senza un coordinamento e la collaborazione tra enti e persone e che oggi sono diventati tasselli di un puzzle che permette alla nostra regione di accogliere e attrarre ospiti provenienti da diverse regioni d’Europa e non solo.

C’è invece un rimpianto o un progetto che spera di togliere dal cassetto?

Per oltre 10 anni, collaborando con partner regionali quali Momò Bike e Vc Mendrisio e cantonali e nazionali come Allegra Turismo, abbiamo cercato di sviluppare un progetto di itinerari bike a carattere regionale che potesse essere approvato dal Cantone, considerando la particolarità delle nostre due montagne: Monte San Giorgio e Monte Generoso. In molti chiedono da anni perché non facciamo nulla per sviluppare l’offerta bike… Noi i progetti per le due montagne li abbiamo pronti da tempo. Ma malgrado il nostro impegno e il dialogo aperto con molti attori della regione, il progetto del Monte San Giorgio, che ha ottenuto la licenza di costruzione tre anni fa, non può essere sviluppato perché ci sono delle opposizioni e attendiamo ora una risposta del Tram. Sul fronte del Monte Generoso la possibilità di realizzare dei tracciati ufficiali di bike, contrariamente a quello che si potrebbe pensare, è invece molto limitata, e potremo iniziare a lavorarci solo con l’entrata in funzione del Puc Monte Generoso, che attendiamo dal 2017. Bike e biker se ne vedono ovunque nella nostra regione, ma gli itinerari che utilizzano non sono ufficiali, noi non possiamo promuoverli e a volte chi li frequenta entra anche in conflitto con gli escursionisti. Speriamo di potere finalmente risolvere questo tema.

La direttrice ha ancora obiettivi da raggiungere?

Da un decennio stiamo valutando dove poter realizzare una sede con Infopoint che possa guardare al futuro. Nel corso di questi 20 anni abbiamo aperto un Infopoint al FoxTown, uno al Parco archeologico di Tremona e uno in stazione a Mendrisio per essere vicino ai visitatori. La nostra attuale sede in via Maspoli a Mendrisio non risponde più alle richieste della nostra organizzazione e per questo ci eravamo trasferiti per un decennio in centro a Mendrisio. Nel 2017 abbiamo infine identificato in Capolago il luogo ideale dove collocare la nostra futura sede. Abbiamo ricevuto la licenza di costruzione per il progetto che abbiamo presentato e che intendiamo sviluppare: una sede facilmente raggiungibile da molti e un piccolo B&B che daremo in gestione e che vuole essere un contributo alla ricettività nella regione. Vi sono inoltre una serie di progetti di sviluppo dell’offerta che mi stanno a cuore, come il Glamping alla Bellavista, e che spero possano essere realizzati nei prossimi cinque anni.

Come sta andando l’estate?

La nostra regione è parte del Ticino e quindi di regola aumenti e diminuzioni di pernottamenti sono in linea. Negli ultimi due anni abbiamo potuto accogliere una serie di nuovi progetti ricettivi, piccoli ma molto importanti, e alcune strutture hanno scelto di investire per rimodernarsi e riconsiderare la propria attività, sviluppando risultati molto interessanti. Il maltempo chiaramente non aiuta il turismo, ma nella regione ci sono molte offerte particolarmente interessanti nelle quattro stagioni e con ogni tempo, come ‘The Sense Gallery’ recentemente inaugurata al FoxTown. Lo sviluppo dell’offerta fa parlare dell’accoglienza e sostiene l’attività della nostra Otr, che è e resta la più piccola come dimensione e come budget a livello cantonale, ma che è sicuramente ‘La Regione da scoprire’.