Dalla richiesta d'annullamento delle elezioni del Municipio, alle direttive inviate lo scorso 8 marzo agli Uffici elettorali comunali
Schede di votazione finite nel tritacarta ad Ascona. La vicenda, che è stata oggetto di una segnalazione all'Ufficio cantonale di accertamento per presunte irregolarità nella procedura di elezione del Municipio, sta assumendo una portata più ampia. Infatti, come anticipato da laRegione, sembra che le schede distrutte al seggio comunale siano state più di quella citata nella stessa segnalazione. Forse addirittura una decina. Un numero che emerge da uno dei due ricorsi inoltrati ieri al Tribunale cantonale amministrativo (Tram).
Ma qui ci concentriamo sull'altro ricorso, quello presentato da tre cittadini asconesi, che è stato redatto dall'avvocato Gianluca Padlina. «In via principale viene chiesto l’annullamento dell’esito della votazione per l’elezione del Municipio di Ascona e, in via subordinata, che venga accertata l’irregolarità della procedura preparatoria della votazione – afferma Padlina –. Infine, che sia dato l’ordine di conservare in un luogo sicuro tutto il materiale di voto relativo alle elezioni del Municipio e del Consiglio comunale per la Legislatura 2024-2028».
Su quali elementi poggia il ricorso? «Si basa sul fatto che è stata presentata una segnalazione all'Ufficio cantonale di accertamento relativa all'ipotesi della distruzione di una scheda avvenuta domenica mattina. Ho preso contatto personalmente con la Cancelleria di Stato che ha confermato la segnalazione», spiega l'avvocato.
E se dovesse emergere che il numero delle schede finite nel tritacarta è più elevato, potrete fare degli aggiornamenti o delle aggiunte più avanti? «Con il ricorso il Tram avvia un'istruttoria; lo stesso tribunale è chiamato ad accertare d'ufficio i fatti determinanti. Non è da escludere che segnalazioni e conferme di altre schede distrutte possano venir integrate nella disamina della fattispecie da parte del Tram».
Padlina precisa che la distruzione delle schede non è contemplata fra i compiti di un Ufficio elettorale comunale. L'articolo 28 del Regolamento sull’esercizio dei diritti politici è chiaro. Ecco alcuni paragrafi: “Dopo la crescita in giudicato dei risultati, il Consiglio di Stato o il Municipio provvede alla distruzione: delle schede; dell’elenco dei votanti allegato al verbale; delle carte di legittimazione”. E ancora: “La Cancelleria dello Stato, la cancelleria comunale o il servizio comunale competente redige il verbale della distruzione del materiale”. E nel verbale, nel caso di Ascona, i voti triturati non appaiono.
Non c’è possibilità di equivoco anche per quanto riguarda le direttive per i Comuni e per gli Uffici elettorali comunali, emanate lo scorso marzo in vista del voto del 14 aprile. Vige l'obbligo di custodire il materiale di voto in un luogo sicuro. Ma anche: “Gli uffici elettorali comunali non hanno competenza decisionale in merito alla validità e alla nullità delle schede; essa è competenza degli uffici cantonali di spoglio”. Pure in questo caso le norme sono state disattese, visto che le schede in questione non sono mai arrivate a Bellinzona.
Per capire l'importanza dell'istruttoria del Tram, occorre ricordare i risultati dell'elezione del Municipio di Ascona: quattro seggi al Plr, due al Centro e uno al Gruppo Rosso Verde. Se ci fosse stata una sola scheda in più per il Centro l’esito sarebbe stato diverso. Nella seconda ripartizione, al Plr è stato assegnato il quarto municipale per una differenza di pochi voti (una scheda).
Si pone quindi la questione della legittimità dell'esito della votazione: cosa sarebbe successo se le schede distrutte ad Ascona fossero giunte all'Ufficio cantonale di spoglio? Sarebbero state tutte annullate o una qualcuna sarebbe stata considerata valida? C’è il rischio che la volontà popolare espressa alle urne sia stata lesa? «La cittadinanza – afferma in conclusione Padlina – deve poter confidare sul fatto che le regole siano rispettate e che le procedure vengano seguite in maniera ineccepibile».
Cosa ne sarà della segnalazione all'Ufficio cantonale di accertamento? «Lo stesso Ufficio ne ha preso atto, ma tenendo conto che nei verbali degli uffici elettorali non figura alcuna osservazione o contestazione sul caso, ha proceduto a stabilire i risultati e a proclamare gli eletti – risponde il Servizio cantonale dei diritti politici –. Spetta poi agli interessati decidere se rivolgersi all’autorità giudiziaria mediante ricorso». Cosa che è puntualmente avvenuta.
Al Servizio dei diritti politici abbiamo posto pure un'altra domanda: a chi vengono spedite le direttive che gli Uffici elettorali comunali devono seguire per lo spoglio? «Sono state inviate lo scorso 8 marzo ai Comuni, all’attenzione degli Uffici elettorali. Alcune indicazioni ulteriori sono state poi inviate in seguito a tutti i Comuni, per rispondere a domande puntuali ricevute dagli stessi».
Segnaliamo, in conclusione, che nel pomeriggio c'è stato l'insediamento del Municipio di Ascona, la cui elezione, in attesa della decisione del Tram, resta valida. È composto dai Plr Giorgio Gilardi (sindaco di quindicina), Michela Ris, Stefano Steiger e Matteo Rampazzi, da due esponenti del Centro, Maurizio Checchi e Paolo Duca, e infine da Ulrich (Ueli) Zimmermann del Gruppo Rosso Verde. I cittadini saranno chiamati nuovamente alle urne il prossimo 12 maggio per l'elezione del sindaco: una sfida tra Gilardi e Checchi.