La deputata dei Verdi vuole vederci chiaro sul lavoro su chiamata negli istituti e sul perché queste ore non vengano calcolate come ordinarie. Ma non solo
Vacanze scolastiche vuol dire giorni di riposo per studenti e docenti, ma anche di lavoro per le grandi pulizie nelle scuole. La deputata dei Verdi e sindacalista Vpod Giulia Petralli vuole vederci chiaro, e ha inoltrato a tal proposito un'interrogazione al Consiglio di Stato in cui lo sollecita, appunto, a "chiarire qual è la situazione contrattuale relativa alle grandi pulizie nelle scuole". Un'interrogazione strutturata per punti e densa di domande, a partire da "come vengono calcolate le ore di grandi pulizie nelle differenti sedi di scuola cantonali" e se corrisponde al vero che "i contratti di lavoro del personale ausiliario di pulizia cantonale contemplano le ore dedicate alle grandi pulizie come ore extra supplementari e che il personale in questione non può prendere vacanza in estate". E, di conseguenza, "quando può quindi fare le vacanze estive questo tipo di personale".
Petralli insiste anche al capitolo malattia/infortunio, chiedendo al governo se sia vero che "le ore di grandi pulizie sono attribuite direttamente dalle sedi, come pacchetto extra e su chiamata, designando di anno in anno il/i dipendente/i incaricato/i", "cosa succede se il dipendente incaricato si ammala o si infortuna in estate e non può effettuare queste ore che gli sono state attribuite" e se "segnatamente il dipendente incaricato beneficia dell’indennità perdita di guadagno".
Per quanto concerne la mancata inclusione nelle normali ore contrattuali annuali, la deputata dei Verdi chiede "per quale ragione le ore delle grandi pulizie non vengono calcolate come ore ordinarie nel contratto del personale ausiliario di pulizia, trattandosi di un servizio perfettamente prevedibile e ricorrente" e se "esiste una direttiva cantonale che regoli l’assegnazione delle ore di grandi pulizie tra il personale di pulizia delle sedi di scuola".