Luganese

Lugano protegge il quartiere di Montarina

Il Municipio adotta una Zona di pianificazione a tutela della città giardino progettata dall'architetto Americo Marazzi nel 1915

Una parte della città giardino, a ovest della stazione Ffs di Lugano
(Ti-Press/Archivio)
30 ottobre 2023
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È trascorso qualche anno dalle prime richieste formulate tramite atto parlamentare, ma alla fine il Municipio di Lugano ha finalmente adottato, lo scorso 12 ottobre, una Zona di pianificazione (Zp) per il quartiere di Montarina a Besso. La decisione è stata pubblicata sul Foglio ufficiale. L’obiettivo è quello di salvaguardare gli obiettivi pianificatori nella fase di allestimento di un Piano particolareggiato, volto a favorire uno sviluppo rispettoso delle caratteristiche della città giardino. Il quartiere Montarina a Besso, lo ricordiamo, comprende il concetto di città giardino, progettato dell’architetto Americo Marazzi di Lugano a partire dal 1915 circa.

La risoluzione votata dal legislativo

La misura cautelativa non comporta un blocco automatico di ogni intervento edilizio, precisa il Municipio di Lugano in una nota, ma solo di quelli in contrasto con gli intenti pianificatori. Gli atti saranno posti in pubblicazione dal 6 novembre al 5 dicembre e saranno consultabili all’indirizzo lugano.ch/albo. Per informazioni, è possibile rivolgersi all’indirizzo mail sviluppo.territoriale@lugano.ch o telefonare al numero 058 866 76 26. Eventuali consultazioni allo sportello della Divisione pianificazione, ambiente e mobilità sono da concordare su appuntamento. L’esecutivo richiama la votazione del legislativo dello scorso anno, quando venne adottata la mozione “Salviamo il quartiere storico di Montarina”. Una mozione che ha formulato una richiesta esplicita al Municipio di elaborare una variante di Piano regolatore (Pr) in materia di beni culturali inserendo villa Ganser e casa Walty tra i beni culturali di interesse locale e valutando un’eventuale tutela ai sensi della Legge sui beni culturali per gli altri edifici. Inoltre, in attesa del consolidamento legale del Pr, il legislativo ha chiesto di adottare, quali misure di salvaguardia, proprio una Zp e di bloccare eventuali future domande di costruzione non compatibili con la tutela del comparto.

Villa Ganser e casa Walty, nuova domanda

Gli approfondimenti svolti dal Municipio, dopo la risoluzione votata dal Consiglio comunale, hanno confermato il valore paesaggistico, urbanistico e architettonico del quartiere e che l’attuale Pr non consente di preservarne sufficientemente le caratteristiche. Precisiamo che i precedenti atti parlamentari presentati alcuni anni fa, non hanno raggiunto la maggioranza del legislativo. Il rischio di compromissione degli elementi di valore degli edifici, infatti, è alto. L’esecutivo cittadino ha quindi avviato i lavori per modificare il Pr e allestire un Piano particolareggiato per definire uno sviluppo che preservi la città giardino. Nel frattempo, però, i proprietari dei terreni sui quali sorgono villa Ganser e casa Walty, hanno presentato un ricorso al Tribunale federale contro la sentenza del Tram che accolse il ricorso della Stan contro la licenza edilizia concessa dal Municipio e confermata dal Consiglio di Stato. In parallelo, è in pubblicazione, fino al 31 ottobre, una nuova domanda di costruzione, che prevede la riattazione conservativa dei due edifici storici e una nuova residenza di 10 appartamenti.

Lombardi: ‘Ci baseremo sui nuovi criteri’

Il Municipio come si muoverà alla luce di questi sviluppi? «Dal nostro punto di vista, come richiesto dal Consiglio comunale – spiega Filippo Lombardi, il titolare del Dicastero della pianificazione del territorio –, abbiamo allestito la Zp quale misura temporanea (valida per cinque anni prolungabili fino a 7 anni), che di per sé non impedisce di costruire in contrasto con le intenzioni della nuova pianificazione. Quindi, questa nuova richiesta (la domanda di costruzione pendente, ndr.) introdotta, così come eventuali altre, dovranno essere valutate alla luce dei nuovi criteri che per noi sono fondamentali. Non conosco i dettagli della domanda pendente, ma se recepisce la preoccupazione della Zp, è possibile che riceva l’autorizzazione a costruire». Nel caso, «non l’avessero ancora fatto, gli istanti sono invitati a prendere contatto con il Dicastero dello sviluppo territoriale – continua il municipale di Lugano –. I punti critici della città giardino riguardano le altezze degli immobili, gli arretramenti e l’inserimento nel contesto architettonico e urbanistico».

Comparto inserito nell’Isos

Il comparto, lo ricordiamo, è segnalato nell’Inventario federale degli insediamenti svizzeri da proteggere di importanza nazionale (Isos). Malgrado qualche costruzione fuori luogo edificata diversi anni fa, conserva una sua chiara identità storico-architettonica e urbanistica, scrive il Municipio. La sua edificazione si caratterizza per i rapporti tra i volumi e i giardini, con l’ubicazione degli edifici arretrata rispetto alla strada e spesso al centro di giardini alberati; volumetrie compatte, disposte su due o tre livelli e con tetto a falde; e opere di cinta di elegante fattura, che consentono una permeabilità visiva dando maggior qualità anche agli spazi pubblici stradali.

La Zona di pianificazione consente di non compromettere irrimediabilmente la situazione attuale e il raggiungimento degli obiettivi pianificatori. Non comporta il blocco automatico di ogni intervento edilizio ma solo degli interventi in contrasto con gli intenti pianificatori. Contro la Zp è data la possibilità di presentare ricorso al Tribunale cantonale amministrativo entro 15 giorni dalla scadenza del termine, ma l'eventuale contestazione non avrebbe effetto sospensivo.

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