Ticino

‘La linea panoramica è in grado di reggere il traffico previsto’

Ieri un treno da Bellinzona ad Ambrì ci ha messo un'ora e mezza invece che 50 minuti. Le Ffs ribadiscono: ‘Esercizio pianificato in maniera accurata’

Ritorno al passato, comunque funzionante
(Keystone)
17 agosto 2023
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Mercoledì sera, galleria di base del Gottardo chiusa a causa dell’incidente della scorsa settimana. Unica alternativa, la tratta panoramica, la ‘vecchia’ linea. Rientro a casa, meno agevole del solito. «Ci ho messo un’ora e mezza, anziché gli usuali cinquanta minuti, per arrivare ad Ambrì da Bellinzona, col solito treno della Südostbahn - racconta un passeggero -. Motivo: il treno si è fermato più volte, la prima già prima di Biasca, per lasciar passare, nelle due direzioni, i treni a lunga percorrenza che normalmente viaggiano nel tunnel di base. Inoltre, tra Biasca e Faido il capotreno ha annunciato un paio di “guasti tecnici” alla linea ferroviaria. A questo punto è lecito chiedersi se la vecchia linea di montagna sarà in grado di sopportare per mesi il traffico supplementare (merci e passeggeri)».

Walser (Ffs): ‘Chiediamo un po' di pazienza ai nostri utenti’

Interrogativo che giriamo al responsabile della comunicazione per le Ffs, Regione Sud. «Fino al 2015 - ricorda Patrick Walser - sulla linea panoramica transitavano in entrambe le direzioni treni sia passeggeri che merci. Non c’è quindi motivo di ritenere che questa linea non possa sostenere il traffico attualmente previsto. Aggiungo che in questi anni, seguiti all’apertura della galleria di base del San Gottardo, la linea in questione è rimasta in esercizio ed è stata oggetto di manutenzione regolare. Poi è chiaro, non possiamo sapere cosa ci riserva il futuro, come del resto non potevamo prevedere la rottura di una ruota di un carro merci all’interno della galleria di base». La linea ferroviaria panoramica «è al momento la più diretta a collegare il Nord al Sud e su di essa dobbiamo fare affidamento. Chiediamo ai nostri utenti un po’ di pazienza perché siamo in una situazione straordinaria. Ma ripeto: allo stato attuale - evidenzia Walser - non c’è ragione di pensare che quella tratta non sia in grado di reggere il traffico, anche perché l’esercizio è pianificato in maniera accurata».

Inchiesta coordinata dalla pp Fumagalli

Sull’incidente accaduto nella galleria di base del Gottardo giovedì della scorsa settimana e che ha coinvolto un treno merci il Ministero pubblico ticinese ha avviato un’inchiesta. È stata aperta subito dopo il fatto ed è coordinata dalla procuratrice pubblica Anna Fumagalli. La magistratura inquirente farà così i propri approfondimenti tecnici per verificare se sussistano o meno eventuali responsabilità sul piano penale.

Le indagini del Sisi finalizzate alla prevenzione

Sul deragliamento indaga anche il Sisi, il Servizio d'inchiesta svizzero sulla sicurezza, ma con finalità diverse dalle indagini penali. Il Sisi, come si legge sul suo sito online, è “l'organo statale della Confederazione Svizzera incaricato di svolgere indagini su incidenti ed eventi pericolosi nell'ambito di ferrovie, aeromobili, battelli e navi”. Queste attività “hanno lo scopo di accertare non solo le cause dirette di tali eventi, ma anche i loro motivi più profondi e altri rischi a essi correlati”. Le indagini del Sisi “hanno il solo obiettivo di ottenere informazioni grazie alle quali si possa prevenire in futuro incidenti e situazioni di pericolo e quindi garantire una maggiore sicurezza. I risultati delle indagini non hanno lo scopo di chiarire questioni relative alla colpa e alla responsabilità”. Questioni queste che competono appunto alla magistratura.

Gli aspetti da chiarire non mancano di certo. Ci chiediamo fra l'altro come e dove sia stata eseguita la manutenzione del carro merci la cui ruota si è rotta con conseguente deragliamento del terno e come sia stato possibile che il convoglio abbia proseguito ancora per otto chilometri all'interno del tunnel.

Intanto, come riferisce un dispaccio di Keystone-Ats, Pro Bahn, associazione che rappresenta gli interessi degli utenti del trasporto pubblico, sollecita una riduzione dei prezzi del trasporto ferroviario per i pendolari ticinesi diretti a nord, penalizzati dalla chiusura della galleria di base. Le Ferrovie federali “devono essere accomodanti nei confronti dei clienti che hanno subito disagi”, ha dichiarato il portavoce Guido Schoch contattato dall’agenzia di stampa. Le Ffs, dovrebbero, ad esempio, “rimborsare i biglietti dei viaggiatori diretti in Italia”.

A chiedere una riduzione dei prezzi, oltre Pro Bahn, è anche la Gioventù comunista ticinese. Come “misura di compensazione per il peggioramento del servizio” l’organizzazione giovanile del Pc chiede che “vengano abbassati i prezzi dei biglietti e degli abbonamenti, prezzi per i quali è previsto un vergognoso aumento il prossimo dicembre”.

Le richieste dal Ticino

In una lettera aperta indirizzata alla Deputazione ticinese alle Camere federali, invece, la Gioventù socialista chiede che i rappresentanti cantonali a Berna si impegnino presso le autorità federali per “misure concrete come il prolungamento della validità del ‘Ag Night’ già alle ore 18 e l’apertura della prima classe negli orari di punta”. Abbiamo girato alle Ffs queste richieste, le quali, sempre attraverso Walser, ci hanno risposto come “le priorità attualmente si concentrano sul ripristino della canna non danneggiata, la canna est, così da poter far tornare a circolare almeno una parte dei treni merci da mercoledì prossimo”. Ciò detto, “valutiamo la fattibilità delle richieste che ci pervengono e siamo ben coscienti dei bisogni degli studenti così come del turismo e dei pendolari; attualmente non ci è però possibile esprimerci sulle stesse in quanto le priorità sono altre”.

Il deputato del Ps e tra i cofirmatari della lettera aperta, Yannick Demaria, a ‘laRegione’ sottolinea che «le nostre sono proposte nate dal basso, da gruppi di studenti che immediatamente dopo l’annuncio delle Ffs si sono messi al lavoro per trovare possibili soluzioni e proposte: abbiamo preferito procedere così piuttosto che con degli atti parlamentari, e siamo fiduciosi che qualcosa le Ffs concederanno».