Mercoledì 23 agosto la galleria riaprirà, ma solo per il traffico merci. La riapertura del tubo danneggiato non avverrà invece prima del 2024
Si prospettano tempi lunghi per la riapertura, anche solo parziale, della galleria di base del San Gottardo, danneggiata la settimana scorsa da un deragliamento. Se i treni merci dovrebbero poter circolare nella canna rimasta intatta tra una settimana, nessuna scadenza può essere fissata per i convogli passeggeri. La riapertura del tubo danneggiato non avverrà invece prima del 2024, indicano le Ffs.
La differenza di trattamento fra treni merci e viaggiatori si spiega con motivi di sicurezza. In caso di emergenza ed evacuazione di un convoglio, i passeggeri vengono sfollati attraverso l'altra canna. Ciò sarebbe però possibile solo in misura limitata durante i lavori di riparazione del tubo ovest, spiegano le Ferrovie federali in un comunicato.
Le Ffs e l'Ufficio federale dei trasporti (Uft) stanno cercando una soluzione al problema. Tuttavia, "non è possibile fare alcuna previsione temporale", precisa l'ex regia. Nel frattempo i treni passeggeri a lunga percorrenza vengono deviati lungo la vecchia linea, con ritardi di circa un'ora.
La capacità dei convogli è inoltre inferiore, del 30% nei weekend, perché le carrozze a due piani non possono essere utilizzate sulla tratta di montagna. Nel traffico viaggiatori internazionale, è poi necessario cambiare a Chiasso; solo i treni da e per Genova e Venezia circolano direttamente.
Le autorità inquirenti hanno liberato il luogo dell'incidente permettendo così alle Ffs di iniziare con gli ingenti lavori di sgombero. I 16 carri deragliati e in parte gravemente danneggiati si trovano ancora all'interno del tunnel.
I danni causati dall'incidente nella canna ovest si sono inoltre rivelati molto più ingenti di quanto inizialmente stimato. Dovranno ad esempio essere sostituiti circa 8 chilometri di binari e 20'000 traverse in calcestruzzo.
Ci vorranno diversi mesi prima che tutte le parti delle strutture ferroviarie danneggiate siano sostituite. Per questo motivo, le Ffs ritengono che il traffico ferroviario, con limitazioni, attraverso entrambe le canne della galleria non potrà essere ripristinato prima dell'inizio del prossimo anno.
Nel frattempo, la priorità sarà mettere in esercizio la canna est, che non ha subito danni. La porta tagliafuoco – che oltre a garantire la protezione antincendio separa la circolazione dell'aria – gravemente danneggiata dall'incidente sarà temporaneamente sostituita da un portone mobile, normalmente utilizzato durante i lavori di manutenzione.
Il portone provvisorio consentirà al traffico merci di utilizzare la canna est rimasta indenne, verosimilmente dal 23 agosto, indicano le Ffs. Per consentire il trasporto di tutte le merci, convogli merci continueranno a essere deviati lungo la linea di montagna del San Gottardo e sull'asse Lötschberg-Sempione.
Nel comunicato l'ex regia precisa che "Ffs Cargo può gestire gran parte del traffico merci nazionale attraverso la linea panoramica del San Gottardo". Durante la notte (23-05) la linea è riservata al traffico merci, durante il giorno è invece a disposizione solo una traccia per ora e direzione.
Per motivi di sagoma, non tutti i treni merci possono però utilizzare la linea storica del San Gottardo. Per il traffico di transito combinato, SBB Cargo International utilizza ad esempio la deviazione sulla linea del Lötschberg per circa il 30% del proprio volume di merci.
Giovedì di settimana scorsa un vagone merci è deragliato all'interno della galleria di base del San Gottardo, verosimilmente in seguito alla rottura di una ruota. Il carro ha continuato la sua corsa nel tunnel per alcuni chilometri, fino alla stazione multifunzionale di Faido, una delle due "fermate di emergenza" del traforo che permettono anche ai treni di spostarsi da un tubo all'altro. Qui, al passaggio di uno scambio, il vagone deragliato è stato catapultato contro la porta tagliafuoco, danneggiandola gravemente. In seguito a ciò, tutti i carri che lo seguivano sono usciti dai binari.
Il treno incidentato era composto da 30 carri merci provenienti da 5 diversi punti di partenza in Italia. All'arrivo a Chiasso i carri sono stati controllati e, dopo la presa in consegna, Ffs Cargo li ha assemblati in una nuova composizione diretta in Germania. Durante questi controlli non sono state riscontrate irregolarità.
Nel sud del Ticino, il macchinista di un treno incrociante ha segnalato la presenza di fumo sul convoglio successivamente coinvolto nell'incidente. A Bellinzona su uno dei carri è stato trovato e allentato un freno serrato, ma secondo le ricostruzioni non è stato questo il vagone all'origine del deragliamento.
Dopo la riparazione del guasto, al treno è stata data l'autorizzazione per il proseguimento della corsa. Tra Bellinzona e l'entrata della galleria, il treno ha superato – a Claro – le verifiche dei dispositivi di controllo automatici che non hanno segnalato problemi. All'interno della galleria, come detto, la rottura della ruota e il conseguente schianto.