Dopo 18 anni il precursore ticinese del settore ha ceduto l'attività a una nuova società di gestione. Bonetti: ‘Grandi meriti, non ha mai mollato’
Primi anni 2000, Paolo Giovannini osserva l’ampio sedime a ovest del campo sportivo di Gordola e abbozza un progetto innovativo (per l’intero cantone) che avrebbe poi, letteralmente, costruito con le sue mani. Vent’anni dopo, chiusa una lunga parentesi, Giovannini può guardarsi indietro e affermare che «i miei 18 anni alla guida del Parco Avventura sono stati anni di successi. Secondo un calcolo approssimativo, sono passate di qui circa 100mila persone. Il perché lo troviamo in diversi argomenti: il luogo è assolutamente strategico, l’attività ha un’impronta del tutto ecologica, c’è sempre stato un grande passaparola, e abbiamo saputo lavorare molto bene con la clientela confederata, anche grazie ai buoni uffici dell’ente turistico con il direttore Fabio Bonetti e la sua squadra. In più, vanno sottolineati i sempre buoni rapporti con il Comune di Gordola, proprietario del fondo, che affitta a prezzi veramente interessanti».
Il Parco Avventura è una rete di percorsi che si sviluppa fra un albero e l’altro del bosco che costeggia la Verzasca: da pochi metri di altezza – per i bambini dai 6 anni – fino ai 25 dei passaggi più impegnativi. I percorsi si distinguono per colore e per difficoltà, con le seconde che possono assumere dimensioni ingigantite dalla lente delle vertigini, la variabile soggettiva per eccellenza. «Eppure – sottolinea Giovannini –, malgrado le oggettive difficoltà che si possono incontrare, in 18 anni non c’è mai stato il benché minimo incidente. Informazione (con video in 5 lingue proposto a tutti prima di iniziare) e attenzione a ogni singolo dettaglio – a partire dalle sicurezze, che su percorsi per bambini sono continue dal primo all’ultimo metro – ci hanno permesso di passare indenni attraverso le difficoltà e gli anni».
Anni che hanno visto uno sviluppo continuo dell’attività: dal percorso standard del 2005 («ma con già il codice Qr sul prospetto, quando quasi tutti chiedevano cosa fosse») grazie al primo contributo della Fondazione Lago Maggiore, ai progressivi aggiornamenti e alle costanti migliorie, costate diverse centinaia di migliaia di franchi. Ingrediente base: la passione, con cui Giovannini ha sempre lavorato anche prima dell’esperienza gordolese (20 anni come maestro di sport alle Elementari di Gordola, poi 4 anni al Lido di Tenero e uno al Tamaro). «Oggi – considera – posso vantare un Parco che ho ceduto come nuovo, con la sua clientela abituale e una valutazione, su Google, di 4.7 punti su 5». Infine, i ringraziamenti, estesi «a tutti quelli che in questi anni mi hanno sostenuto, hanno creduto in me e mi hanno anche sopportato… Un grazie di cuore anche a tutti gli studenti (e sono tanti) che in qualità di istruttori hanno appreso le regole del mondo del lavoro al Parco Avventura, nonché agli amici collaboratori che mi hanno sempre fornito un “feedback” per il miglioramento della gestione del parco. Naturalmente, un grazie con la “G” maiuscola va a tutti i clienti».
Clienti dei quali, in qualche modo, si fa portavoce il direttore dell’Organizzazione turistica Lago Maggiore e Valli, Fabio Bonetti: «Se mi si chiede di riconoscere i meriti di Paolo Giovannini lo faccio con tutto il cuore, perché è proprio il cuore che Paolo ha sempre messo nella sua attività. È stato un precursore dei parchi avventura. A Gordola ha lavorato nel segno della professionalità, a partire dall’aspetto, importantissimo, della sicurezza. Tutti all’ente turistico abbiamo sempre molto apprezzato il suo lavoro, orientato agli ospiti dei campeggi, ma anche ai ticinesi. Ha tenuto il suo Parco Avventura come se fosse casa sua. Spiace abbia deciso di smettere. La speranza è che i nuovi arrivati riescano a dare la stessa garanzia di continuità, che è fondamentale per un’attività del genere. L’insegnamento di Paolo Giovannini è stato quello di non mollare mai, anche nei momenti più difficili».
La premessa di Mauro Finotti, nuovo responsabile del Parco Avventura, è che «a Giovannini va dato atto di aver costruito e poi valorizzato una grande attrattiva. La cura dei dettagli, l’attenzione alla sicurezza e il contesto sono davvero tanta roba. Su queste basi, da parte nostra c’è grande entusiasmo, sostenuto anche dal Comune, che ha facilitato il passaggio di consegne». Quando dice “nostra”, Finotti intende anche il titolare della neonata Parco Avventura Sagl, Matteo Renoux. «Rispetto al recente passato, vorremmo lavorare di più con la gente del posto, famiglie comprese, puntando anche su attività collaterali sul bel prato verde che caratterizza il sedime. Pensiamo a dei gonfiabili, magari ai pony, per consentire anche ai bimbi sotto i 6 anni di divertirsi mentre i fratellini sono impegnati fra gli alberi. E… per i papà, proporremo aperitivi dopo le 17 (orario di chiusura del Parco, dove le ultime partenze avvengono fra le 15.30 e le 16), stando sempre attenti a non entrare in conflitto con il vicinato».
Nel merito dell’attività principale, un’intenzione dalla prossima stagione è quella di approntare una “linea vita” continua, come quella già attiva per i bambini, anche per gli adulti, che oggi sono assicurati con il doppio moschettone (ma comunque nell’impossibilità di trovarsi nemmeno per un secondo privi di attacco). «Come Giovannini prima di noi, anche noi stiamo puntando moltissimo sull’aspetto della sicurezza, rimanendo rigidi sulle regole. È fra l’altro un ottimo servizio quello già presente del video informativo in 5 lingue».
Oggi il Parco Avventura (www.parcoavventura.ch, info@parcoavventura.ch, 079 532 55 83) è aperto dal martedì alla domenica dalle 10 alle 17.