Minusio e Tenero-Contra reclamano oltre 600mila franchi per le misure messe in atto a causa di un inconveniente durante lo svuotamento della diga
Una notifica di danno per oltre 600mila franchi è stata recapitata alla Verzasca Sa, società proprietaria della diga ai piedi della valle, e contemporaneamente anche al Cantone, da parte dei Comuni di Minusio e Tenero-Contra.
Il motivo: nell’ambito dello svuotamento del bacino idroelettrico avvenuto durante l’inverno 2021-2022, il riversamento a valle di limo e argilla aveva provocato un intorbidimento dell’acqua prelevata dalla falda acquifera in località Brere, presso i pozzi di prelievo dei Comuni di Minusio e Tenero-Contra. Per ovviarvi era stato necessario mettere in atto tutta una serie di accorgimenti, spendendo appunto suppergiù quella cifra.
Sergio Vela, capodicastero acqua potabile del Municipio di Minusio, ricorda gli antefatti: «Come noto a tutti, la Verzasca Sa, proprietaria dell’impianto di sbarramento, per effettuare dei lavori di risanamento alle infrastrutture tecniche della diga aveva dovuto svuotare il bacino. Il 5 gennaio 2022 uno scarico necessario per abbassare il livello dell’acqua e passare a una fase successiva dei lavori aveva avuto delle conseguenze inattese, come il presumibile stacco di limo accumulato dalla parete del lago».
Il cedimento aveva provocato il riversamento di questo materiale nel fiume Verzasca, e di conseguenza un netto intorbidimento dell’acqua di falda pescata da Minusio e Tenero-Contra dai pozzi della zona di pompaggio alle Brere. Infatti, prosegue Vela, «la massa di materiale fine era scesa a valle lungo il fiume e ci eravamo ritrovati con i serbatoi pieni di limo. Dopo quell’avvenimento, di cui si era per altro resa conto immediatamente anche la Verzasca Sa, il Laboratorio cantonale ci aveva imposto di mettere dei sistemi di clorazione dell’acqua e di avviare una campagna di analisi, dalla quale era poi emerso che non c’era comunque alcun inquinamento batteriologico».
Stando a quanto riportato nel dettaglio nel messaggio municipale che accompagna i conti consuntivi dell’Azienda acqua potabile di Minusio, “a fronte dell’evento, del tutto inaspettato e repentino, si è dovuto, in assoluta urgenza, mettere in atto tutta una serie di provvedimenti al fine di garantire un approvvigionamento sicuro e sufficiente di acqua potabile alla popolazione di Minusio, Brione s/Minusio e Tenero-Contra”. In particolare, la messa in sicurezza dell’approvvigionamento (attuata in collaborazione con il Cantone) aveva comportato la realizzazione di impianti di pompaggio d’emergenza (collegamento con l’acquedotto di Locarno) e impianti di potabilizzazione.
Il municipale minusiense sottolinea «l’ampia collaborazione dimostrata sin da subito dalla Verzasca Sa: la società aveva programmato ulteriori svuotamenti, poi eseguiti in maniera coordinata con i nostri servizi onde garantire l’approvvigionamento di acqua ai Comuni interessati. In sostanza gli svuotamenti sono stati pianificati negli orari notturni con una precisa portata e durata previo nostro riempimento dei serbatoi presenti sul territorio comunale. Ciò ha permesso alla società di terminare i lavori e a noi di garantire la fornitura di acqua».
Tuttavia, in aggiunta a questi protocolli, era anche stato necessario mettere in funzione degli impianti mobili di ultrafiltrazione – che i Comuni avevano dovuto andare a recuperare, a noleggio, in Svizzera interna, e che erano stati smantellati soltanto nel giugno del ‘22 – proseguendo poi secondo precise modalità d’azione fino al maggio del ‘22.
La situazione che si era venuta a creare aveva messo a rischio l’approvvigionamento idrico, ed era stata peggiorata dalla siccità durante i mesi primaverili ed estivi del 2022. «Inoltre – sottolinea Vela – ai costi di noleggio degli impianti di ultrafiltrazione abbiamo dovuto aggiungere quelli di realizzazione del pozzo pompa di collegamento fra gli acquedotti di Locarno e Minusio quale ulteriore fonte di approvvigionamento. Ne è quindi emerso un danno complessivo di circa 400mila franchi (cui aggiungere ulteriori ipotizzabili costi futuri) che i due Comuni hanno dunque notificato alla Verzasca Sa avvalendosi di uno studio idrogeologico fatto realizzare in Svizzera interna, «il cui scopo era stabilire se potessimo effettivamente far valere un nesso causale fra l’evento e il danno causato».
La notifica di danno è stata inviata anche al Cantone – su consiglio del legale incaricato dal Municipio - perché tutti i permessi necessari alla Verzasca Sa per le sue opere di svuotamento venivano da Bellinzona, sulla base di un preciso iter di intervento che la Sa della diga sostiene di aver osservato scrupolosamente. Per altro, nelle fasi di approvazione del progetto potrebbe non essere stato debitamente considerato un elemento centrale come la presenza di una zona di riserva idrica cantonale. Non è quindi chiaro di chi siano le responsabilità per quanto successo.
Un primo incontro per un tentativo di accordo bonale si è già tenuto fra gli avvocati delle parti (i due Municipi e la Verzasca Sa) ma non ha portato finora ad una soluzione. «Al momento siamo ancora allo stadio delle trattative, non è in corso nessuna causa propriamente detta. La speranza è naturalmente che si possa arrivare ad un compromesso», rileva il municipale. Nel messaggio sui conti viene sottolineato che “nel caso di non perfezionamento del succitato accordo, il Municipio valuterà il prosieguo sottoponendo al Consiglio comunale l’autorizzazione a stare in lite”.
Per quanto riguarda le cifre, si legge sempre nel messaggio, i costi attestati al 31 dicembre 2022 erano di oltre 460mila franchi. Essendo la stazione intercomunale di Tenero-Brere in comproprietà fra Minusio e Tenero-Contra, e avendo Tenero beneficiato esclusivamente di una parte delle misure di sicurezza adottate, “è giustificabile suddividere i costi con Tenero come segue: la quota parte a carico del Comune di Minusio è di circa 314mila franchi e quella di Tenero ammonta a circa 146mila franchi”.