Officine Ffs Castione, ripubblicati i piani con 4 ulteriori terreni (3 sono patriziali) individuati per ultimare la compensazione del verde sacrificato
Patriziati in soccorso delle Ffs. Le Ffs hanno trovato nei Comuni di Bellinzona (più precisamente lungo la golena di sponda sinistra all'altezza delle Semine) e a Biasca (ai margini sud della zona industriale) le quattro aree necessarie a completare la compensazione agricola dei terreni Sac (Superfici per l'avvicendamento colturale) che spariranno a Castione per far posto alla nuova officina di manutenzione. Questa nuova soluzione si è resa necessaria al posto dei 3,7 ettari adocchiati un anno fa sempre dalle Ffs a Losone, ipotesi quella impugnata dalle associazioni ambientaliste e quindi abbandonata a fine 2022 perché geograficamente troppo lontana da Castione e perché criticata dalla Commissione federale per la protezione della natura e del paesaggio allineatasi ai ricorsi. Alle aree finora individuate e confermate dall'Uffico federale dei trasporti (3,1 ettari nell’ex cantiere AlpTransit di Camorino, 0,8 ettari a Preonzo e 1,2 ettari a Iragna) se ne aggiungono dunque altre quattro per complessivi 3,8 ettari. Come richiesto dall'Ufficio federale dei trasporti nel firmare a marzo l'approvazione parziale dei piani, i dettagli sono contenuti nella modifica di progetto in pubblicazione da oggi nelle cancellerie comunali.
A Bellinzona i due terreni si trovano in zona Sarecc. Il primo, di proprietà del Patriziato di Carasso, misura 9'095 metri quadrati e si estende lungo il fiume Ticino a sud del ponte Tatti in zona Sarecc, la stessa dove il medesimo patriziato è proprietario di ampie aree. Quella destinata a diventare Sac si trova proprio accanto a quella un tempo adocchiata per realizzarvi il nuovo stadio dell'Acb (idea mai concretizzata anche per motivi pianificatori). Attualmente figura a Piano regolatore come area per attrezzature pubbliche in zona golenale. Il secondo mappale si trova un po' più a sud, sullo stesso lato del fiume Ticino, a valle della passerella ciclopedonale che porta a Monte Carasso: terreno privato, come l'altro già verde, di 3'395 metri quadrati. Quindi Biasca: le due aree individuate, attualmente azzonate come produttive artigianali ma mai sfruttate per questo scopo, appartengono al locale Patriziato e si stendono a sud della zona industriale, divise da un boschetto: la prima misura 12'448 metri quadrati e la seconda 13'323. I due siti di Biasca necessitano di una parziale bonifica poiché in parte inquinati, specificano le Ffs.
Fra le altre modifiche resesi necessarie – oltre a quelle di lieve entità inerenti allo stabilimento fra cui facciate, spogliatoi, ecc. – citiamo una nuova illuminazione notturna più rispettosa dell'avifauna e dei pipistrelli; e l'aggiunta di un filare di nove alberi da frutto ad alto fusto nel terreno agricolo adiacente il binario terminale a nord per indirizzare i pipistrelli verso nord e il bosco di versante; come pure l'allargamento di alcuni tratti di ciclopista, lato nord, dai 2,5 metri iniziali a 3/3,5. La viabilità prevede anche l’eliminazione della rotonda e l’aggiornamento del tracciato stradale esistente e della ciclopista a sud dello stabilimento.