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Roby Rolfo pronto a scattare per la sua sesta Le Mans

Per il sesto anno al via del Mondiale Endurance, il luganese alza il tiro: ‘Abbiamo il potenziale per batterci per un posto sul podio’

In sintesi:
  • Ad affiancare il luganese in questa nuova avventura saranno il francese Ludovic Rizza e, ancora una volta, il nipponico Cocoro Atsumi
  • C'è entusiasmo nella Sarthe: sulla griglia di partenza del primo appuntamento stagionale sono annunciati 54 team
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(jerome-photo)
13 aprile 2023
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Un’altra stagione è alle porte. La sesta della serie per Roby Rolfo, che dal 2018 partecipa al Mondiale Endurance (nel quale quest'anno sarà impegnato anche un altro ticinese: Elia Crotta, con il team Aviobike). Il via è previsto nel weekend a Le Mans, dove si disputa la classica 24 Ore. Ed è appunto lì che abbiamo raggiunto telefonicamente il pilota luganese, al termine dei primi giri di pista in vista della gara con la Yamaha del team Og Motorsport.

Cosa chiedere ancora a un Mondiale che l’aveva già visto trionfare, nella categoria Superstock, nel 2020? «Mi piacerebbe recitare ancora una volta il ruolo di protagonista con il mio team nella lotta per le posizioni di vertice. E il potenziale c’è. Non sono solo parole di circostanza, visto che anche la passata stagione le cose non erano andate male, e che solo la sfortuna ci aveva giocato contro. A Le Mans, nella prova iniziale, benché fossimo praticamente una squadra di ‘debuttanti’, stavamo lottando per le prime cinque posizioni, prima che un problema meccanico alla moto ci togliesse dalla competizione. Le buone impressioni suscitate in quella prima uscita erano state pienamente confermate a Spa-Francorchamps, dove eravamo riusciti a chiudere sul podio. Sullo slancio eravamo arrivati all’ultimo appuntamento stagionale, a Le Castellet, pronti a giocarci il tutto per tutto. Ed eravamo pure partiti alla grande, con una prima parte di gara nettamente dominata sulla concorrenza. Poi, purtroppo, la caduta del nostro pilota ci aveva costretto ad alzare bandiera bianca... Il potenziale, insomma, l’avevamo, e l’abbiamo anche quest’anno, considerando che a livello tecnico non è mutato molto in seno alla nostra squadra: il mezzo, già competitivo la passata stagione, non è cambiato molto per meccanica ed elettronica, mentre a livello di box il team ha fatto un bel passo avanti, raggiungendo uno standard che ha poco da invidiare ai team ufficiali. In più, rispetto alla passata stagione, al via ci presentiamo con un terzetto di piloti più simile per caratteristiche fisiche, cosa che dovrebbe facilitare i ‘settaggi’ del mezzo: trovare la giusta regolazione quando hai tre persone di altezza e corporatura diversa fra loro non è mai semplice...». Ad affiancare Roby Rolfo in questa nuova avventura ci sarà, come la passata stagione, il giapponese Cocoro Atsumi, mentre il terzo pilota che difenderà i colori del team Og Motorsport sarà il francese Ludovic Rizza, «un trentenne di buone qualità, che approda al Mondiale Endurance portandosi in dote il titolo francese nella cilindrata 1’000, per cui con le carte in regola per fare bene anche qui».

Dunque, qual è l’obiettivo per la stagione entrante? «Abbiamo i mezzi per batterci per un posto sul podio in ciascuna delle gare, dunque cercheremo di tradurre in pratica questo potenziale. Di riflesso, questo piazzamento vorremmo anche ribadirlo nella classifica finale».

Oltre cinquanta i team al via

A Le Mans intanto fervono i preparativi prima della partenza: «Anche se è la sesta volta che vengo qui nell’ambito del Mondiale Endurance, questa è una tappa molto sentita. Vuoi perché è la prima della stagione, vuoi perché c’è sempre parecchio entusiasmo tutt’attorno. E, rispetto alle altre gare, ha una ‘scaletta’ molto più intensa: il martedì ci sono le prime prove, il mercoledì si passa alla regolazione dei mezzi e alla presentazione ufficiale, per poi tornare a girare in pista il giorno successivo. Per cui la mia Pasqua è stata breve: lunedì ho impacchettato tutte le mie cose e sono salito sul camper in direzione del circuito della Sarthe». A riprova dell’entusiasmo che c’è per questo primo appuntamento stagionale è anche il numero di team iscritti: poco meno di una cinquantina le passate edizioni, saliti a quota 54 per quella che scatterà sabato (di cui il 60% circa iscritto nella categoria Superstock).

Quali dunque le prime impressioni ricavate da questo primo assaggio del circuito della Sarthe, che Rolfo, come detto, si appresta ad affrontare per la sesta volta nell’ambito del Mondiale Endurance? «Purtroppo, rispetto alle passate stagioni, quest’anno non ci è stato possibile prendere parte ai test che abitualmente si tengono sul circuito nelle settimane precedenti la gara, per cui non abbiamo riscontri concreti. Non sono comunque rimasto inoperoso quest’inverno: a fine febbraio ho comunque partecipato a tre uscite in Spagna, per mantenere il feeling con la pista, lavorando anche con il team building della Moto2, che seguo nei panni del consulente. Dalle indicazioni dei primi giri di pista del lunedì qui a Le Mans ho ricavato una buona impressione: a livello di tempi ho girato a un secondo e mezzo dai miei abituali tempi, dunque in sintonia con il comportamento degli altri piloti scesi sul circuito».

Guardando all’intero campionato, qual è la prova più impegnativa delle tre in calendario? «Per la visibilità, direi quella di Spa-Francorchamps: l’anno scorso di notte si è rivelata una gara assai problematica. Non a caso per quest’anno gli organizzatori hanno preannunciato diversi correttivi in quest’ambito. La più stancante fisicamente resta la gara di Le Mans: i suoi continui ‘frena-accelera’ costringono il pilota a mantenere sempre alta la concentrazione, cosa non evidente quando si è in gara per diverse ore consecutivamente».

Il futuro

Un ‘pensierino’ alla 8 Ore sul circuito di Suzuka

A 43 anni appena compiuti, di appendere metaforicamente il casco al chiodo, Roby Rolfo non vuol comunque ancora sentir parlare: «No, non è ancora il momento. Da sempre il mio numero portafortuna è il 44, e idealmente vorrei anche arrivare a quell’età prima di chiudere con le competizioni. Sento di aver ancora parecchio da dare e soddisfazioni da raccogliere prima dell’ultimo giro di pista. Il mio sogno? Idealmente mi piacerebbe prendere parte alla 8 Ore di Suzuka, prova del Mondiale Endurance che tuttavia è riservata unicamente alla categoria principale, ossia la Ewc». Come la passata stagione, il Mondiale Superstock si articola infatti su soli tre appuntamenti, e tutti della durata di 24 ore: dopo Le Mans, farà tappa a Spa-Francorchamps (17-18 giugno), per poi chiudersi a Le Castellet (16-17 settembre). «Purtroppo da due anni a questa parte per questa categoria sono venute a cadere le 8 Ore, e in particolare quelle in Slovacchia e Germania. Abbiamo perso le corse ‘veloci’, ma non per questo il fascino del campionato è venuto meno. Anzi, le tre 24 Ore su cui si articola ora il Mondiale rappresentano le grandi classiche, quelle capaci di smuovere molti appassionati a bordo pista, per cui lo spettacolo non mancherà, nemmeno quest’anno».

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