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Cane ucciso a calci e sassate, in aula il presunto aggressore

Roveredo: si terrà il 20 aprile il processo nei confronti di un uomo accusato di aver ridotto in fin di vita l'animale, poi soppresso dal veterinario

Rex
29 marzo 2023
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Approderà in tribunale la vicenda di un abitante di Roveredo accusato di avere ucciso a calci e sassate un cagnolino che era finito nel suo giardino dopo essere uscito dal recinto del proprietario domiciliato nelle vicinanze. È infatti fissato per il 20 aprile il dibattimento che vede l’uomo in qualità di imputato per maltrattamento di animali e danneggiamenti a seguito della denuncia presentata dal padrone del cane, Joel Nolli. I fatti risalgono al 22 marzo 2021: Joel riceve una telefonata dalla polizia che lo avvisa che Rex, un pinscher nano di cinque anni e tre chilogrammi di peso (sicuramente non un cane dall’aspetto minaccioso) si trova alla clinica veterinaria TiVet Moesa di Grono, dov’è stato portato dagli agenti in condizioni critiche. Il suo piccolo cranio, infatti, è sfondato in più punti, tanto che tre giorni dopo il cagnolino dovrà essere sottoposto a eutanasia.

Secondo quanto ricostruito, Rex era riuscito a “evadere” dal recinto, probabilmente attratto da una cagnolina che vive nei dintorni, ed era finito nel giardino di una casa distante 300-400 metri. Giardino dove – stando a quanto raccontato da un testimone che lavorava nei pressi e che afferma di aver assistito alla scena – sarebbe stato bersagliato dal padrone di casa (con cui la famiglia di Rex non aveva mai avuto a che fare in precedenza) con un lancio di grossi sassi, uno dei quali lo ha colpito al cranio; lo ha quindi ridotto in fin di vita prendendolo a calci e bastonate. Secondo il testimone, che ha allertato la Polizia comunale, l’uomo avrebbe poi simulato uno scontro con un’automobile e infine cercato di disfarsi del corpo. L’autopsia richiesta dai proprietari, in aggiunta al certificato fornito dai veterinari della clinica, ha escluso che vi sia stato un impatto con un veicolo, rilevando che le lesioni al cranio indicano l’utilizzo di un oggetto contundente.

L’imputato respinge le accuse

Da qui la denuncia penale, che al termine dell’inchiesta svolta dalla Polizia cantonale è poi sfociata nell’atto d’accusa firmato dal procuratore pubblico grigionese nei confronti dell’uomo. Il quale dal canto suo respinge tutte le accuse. Il processo, come detto, si terrà il 20 aprile davanti al Tribunale regionale Moesa con sede nel Centro regionale dei servizi di Roveredo: in caso di condanna l’imputato rischia fino a tre anni di detenzione. «Mio figlio era molto affezionato a Rex e quanto accaduto gli ha tolto il sorriso; voglio solo giustizia e sono determinato ad andare fino in fondo», dichiara Joel Nolli raggiunto da ‘laRegione’.