laR+ IL COMMENTO

Le parole della politica (sono importanti)

La sfiducia del Consiglio comunale di Mendrisio nei confronti dei vertici del dicastero Aziende ha portato all’esonero del municipale responsabile

In sintesi:
  • Le sue spiegazioni davanti all'aula consiliare non hanno convinto
  • E ora c'è l'esigenza di fare chiarezza nei dossier Aim
  • Perché la fiducia nelle istituzioni è cruciale
Crisi di fiducia tra il dicastero Aim, il Municipio e il legislativo della Città
(Ti-Press)
26 gennaio 2023
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In politica (come nella vita) bisogna trovare le parole giuste (al momento giusto). Perché aiuta. Ma soprattutto perché "le parole sono importanti". Andatelo a dire al Nanni Moretti di ‘Palombella rossa’ e ve ne accorgerete. A Mendrisio in questi ultimi giorni non è andata a finire a schiaffoni (come nel film), ma certo in tanti, dentro e fuori il Palazzo delle istituzioni cittadine, si sono resi conto che un linguaggio chiaro e diretto (anche se non forbito) ha il suo peso. A maggior ragione quando ci si avventura sui terreni impervi delle promesse disattese o delle compravendite (si legga l’‘affaire’ reti Ail) incompiute.

Ne sa qualcosa il capodicastero Aziende industriali (Aim) Massimo Cerutti che, dalla sera alla mattina, si è ritrovato sollevato dal suo incarico dopo che, solo una settimana fa, in Consiglio comunale è finito, in pratica, sotto il fuoco di fila dell’intera aula consiliare, da Destra a Sinistra. Una misura temporanea, certo, quella presa dal Municipio cittadino, ma che ha fatto effetto. Insomma, cose mai viste per la politica mendrisiense. Un provvedimento eccessivo? Saranno le risultanze dell’analisi e delle verifiche del gruppo di lavoro costituito ad hoc a dirlo. Nel frattempo, le Aim si relazioneranno direttamente con l’esecutivo, tramite il sindaco Samuele Cavadini. Ciò che conta per l’autorità locale, adesso, è superare la crisi.

Cosa ha portato, però, a questo punto? Tanto per cominciare le parole (o meglio il tentativo di spiegarsi) del capodicastero, che sul dossier reti Ail non hanno convinto i consiglieri comunali, e non sono riuscite, lì per lì, a mettere in fila con ordine fatti, dati e conseguenze. Tanto da alzare i toni (tra i banchi consiliari) e indurre alcuni esponenti (anche in casa Plr) a uscire dai margini della dialettica politica. E questo sino alla dichiarata sfiducia manifestata dal legislativo nei confronti di Cerutti. Quella mancata fiducia che ha fatto preoccupare il Municipio, tanto da decidere per l’esonero. Del resto, ‘fiducia’ e ‘sfiducia’ sono, appunto, parole importanti. E che pesano sulla credibilità delle istituzioni locali. A tal punto da convincere, per stessa ammissione del sindaco, l’esecutivo ad anteporre il loro bene e il loro interesse a tutto il resto.

In questa storia, c’è però anche un’altra parola rilevante. Ed è ‘trasparenza’, che peraltro fa il paio con ‘chiarezza’. Una trasparenza evocata e rivendicata dal Municipio, ma anche dallo stesso gruppo del Plr nei confronti delle sue dinamiche interne. Per l’esecutivo aver deciso di sospendere momentaneamente il capodicastero Aim è un "segnale di trasparenza". Solo così, si è fatto capire, sarà possibile andare a fondo di quanto accaduto, ricostruire l’antefatto e ritrovare la normalità di sempre. Ma soprattutto riattivare quel canale di comunicazione che sembra proprio essersi interrotto tra i vertici delle Aziende e il Consiglio comunale (e con esso la Commissione della gestione). Per il Plr essere limpidi significa, invece, dimostrare di essere capaci di guardare in faccia i problemi, senza nasconderli sotto il tappeto dell’ipocrisia. Di sicuro l’esercizio sarà salutare per tutti.

Ne va, in effetti, della ‘serenità’ (altra parola chiave) politica di Mendrisio. La serenità di Massimo Cerutti, che dice di non averla persa (nonostante tutto), e la serenità istituzionale da recuperare. E che il sindaco sta inseguendo con tenacia.