Dopo tre anni di pausa forzata, fatta eccezione per la risottata del 2022, il Carnevale di Tesserete tornerà dal 23 al 25 febbraio
Dopo tre anni di pausa forzata, anche Or Penagin è pronto a festeggiare il suo ritorno. La 123esima edizione del Carnevale di Tesserete si svolgerà infatti dal 23 al 25 febbraio. E sarà un ritorno alla vecchia tradizione, un ‘Ritorno per il futuro del nostro Penagin e del suo fido Portapenagia’ (questo il titolo scelto per l’edizione 2023). «Abbiamo una sola aspettativa: vogliamo divertirci – assicura Livio Mazzucchelli, dal 2006 presidente del comitato organizzativo –. La preoccupazione di un organizzatore è solo una ed è la meteo. Speriamo che le belle giornate di questi giorni vengano ripetute a Carnevale, per noi come tutti gli altri. Abbiamo ancora impressa nella memoria la nevicata del 2015 che ci ha spinto a tenere un corteo a piedi senza carri». Il programma dettagliato verrà ufficializzato nelle prossime settimane (e pubblicato sul sito www.orpenagin.ch), ma rispecchierà quello tradizionale. Si comincerà il giovedì con una maccheronata seguita dalla consegna delle chiavi; venerdì ci saranno il pranzo, il corteo dei bambini e una serata di festa e il gran finale sarà sabato, con la risottata e il corteo mascherato pomeridiano animato da 21 tra carri, gruppi e guggen.
Tre anni fa la situazione sanitaria ha imposto lo stop a ridosso della manifestazione. «Era la sera prima del debutto – ricorda il presidente – quando il paese del Carnevale era pronto, le società avevano preparato tutto e il corteo sarebbe stato gratuito». L’interruzione forzata ha lasciato il segno sulle finanze. «La situazione è abbastanza buona – spiega Mazzucchelli –. Fino al 2020 il Carnevale di Tesserete stava finanziariamente bene e camminava sulle due gambe. Lo stop forzato imposto dal Covid ha portato al dimezzamento del nostro capitale proprio. Diciamo che oggi camminiamo su una sola gamba, che però è sana». Or Penagin non ha ottenuto aiuti finanziari da Confederazione e Cantone. «Abbiamo però ricevuto diversi aiuti dalle altre società di Carnevale e i nostri fornitori ci hanno condonato alcune fatture». Lo scorso anno, grazie a una ‘tregua’ concessa dalla pandemia, Or Penagin era riuscito a organizzare una risottata sul piazzale dell’ex caserma. «Un evento piccolo ma che ha avuto il suo successo» e che ha permesso soprattutto ai più piccoli di trascorrere una giornata in allegria.
L’organizzazione di un’edizione de Or Penagin si aggira sui 330-340mila franchi. «Viviamo sulle entrate – continua il presidente –. Per questa edizione abbiamo deciso di aumentare leggermente i prezzi per accedere al paese nelle serate di venerdì e sabato». L’entrata del venerdì costerà 20 franchi; quella del sabato 25 franchi. Confermato, per contro, l’ingresso a 10 franchi per la serata del giovedì. «Biglietto che si pagherà dopo le 21, perché prima ci sarà la maccheronata con le famiglie e ci saranno due guggen che ci accompagneranno lungo le vie del paese prima della consegna delle chiavi». Sarà inoltre possibile acquistare le tessere per le tre serate a 40 franchi. I soci del Carnevale – «sono 220 i fedeli che da due anni pagano ugualmente la tassa anche se non c’è Carnevale» – riceveranno la pin che darà loro accesso alle tre serate e al corteo.
Quello di Tesserete è un Carnevale molto conosciuto e che attira, mediamente, circa ventimila persone a serata. «Il nostro è un appuntamento che è, e deve restare, popolare». Per questo il comitato, conclude Livio Mazzucchelli, «ha deciso di confermare a 5 franchi il prezzo sia per la risottata che per il biglietto d’ingresso al corteo». Come per le scorse edizioni, verrà organizzato un servizio di bus navetta dalla stazione di Lugano.
Per chi non lo sapesse, sua maestà Or Penagin – la cui carica da 26 anni è ricoperta da Pietro Ponci – è un re anomalo senza corona e senza regina. Ancora oggi la sua ‘divisa’ è quella di un contadino. La sua residenza sono i monti di Davrosio, sopra Gola di Lago, dove viveva come un eremita, curando le sue bestie e facendo i formaggini. Scendeva al piano solo per quaresima, dopo il periodo di Carnevale, e teneva un discorso per risolvere le diatribe.
Il primo ministro Porta Penagia è invece il suo fedele aiutante che periodicamente scendeva nella Pieve a vendere i prodotti, fare provviste e per girare nelle bettole ascoltando le chiacchiere della gente, che poi riferiva al Penagin quando rientrava.