Il Comitato cantonale ha ratificato all’unanimità i cinque nomi proposti dalla Commissione cerca. Speziali: ‘vedo un’armonia interna che non è scontata’
«Abbiamo una squadra competente e ‘fresca’ per intercettare le preoccupazioni che si diffondono nella società, ma capace poi d’indicare una soluzione per uscirne». Squadra per la corsa al Consiglio di Stato che il Comitato cantonale del Plr ha ratificato all’unanimità sabato mattina al cinema Lux di Massagno. Oltre all’uscente Christian Vitta ci saranno Alessandra Gianella (capogruppo in Gran Consiglio), Luca Renzetti (presidente distrettuale del Locarnese), Jean-Jacques Aeschlimann (consigliere comunale a Lugano) e Andrea Rigamonti (vicesindaco di Vacallo). «Siamo partiti dalle idee, non dai nomi», ha affermato il presidente cantonale Alessandro Speziali. «Vedo un’armonia interna tra i candidati che di questi tempi non è scontata».
Quattro anni fa l’obiettivo dichiarato (e mancato) era riuscire a ottenere due posti in governo. Sabato mattina la parola "raddoppio" non è stata mai pronunciata. Una rinuncia di ambizione? «Per il Consiglio di Stato non vogliamo avere l’ansia da prestazione. Vogliamo fare bene e lavorare sulla nostra identità e le nostre idee. Non è il momento per metterci degli obiettivi», ha risposto a ‘laRegione’ Speziali. «Ovviamente lo scopo è migliorare le percentuali, se poi queste porteranno a un secondo seggio tanto meglio. Ma ripeto, non vogliamo porci fisime». Discorso diverso, invece, per il Gran Consiglio: «in parlamento l’obiettivo è migliorare la nostra presenza, quindi avere almeno un deputato in più rispetto a ora».
A presentare il Comitato sono stati Daniel Mitric e Nicola Camponovo, presidente e vice dei giovani liberali radicali ticinesi. «Si respira un’aria di rinnovamento nel partito. Siamo stati la sezione giovani più votata alle ultime elezioni e questo ci fa ben sperare per il futuro, ha spiegato» Mitric. Non meno entusiasta l’intervento di Moreno Colombo, a nome della Commissione cerca. «Quest’anno ce la giochiamo in tutto il cantone», ha detto Colombo. «La nostra è una lista competente, trasversale con rappresentanti di tutte le regioni». Una ventina, ha spiegato l’ex sindaco di Chiasso, le persone sentite in audizione. «Ma in testa ne avevamo molte di più. Siamo arrivati a una lista con volti nuovi che potranno crescere durante la campagna e che si prospetta vincente».
La strada che porta alla consultazione del 2 aprile, è stato ribadito più volte, è quindi tracciata e deve portare anche «ad avvicinare i cittadini alla politica. Non è normale che in una votazione come quella sull’imposta di circolazione, che tocca direttamente moltissime persone, ci sia stata un’affluenza così bassa alle urne», ha sottolineato Christian Vitta. «Qualcosa nel meccanismo politico si è rotto». Decisamente più solido, hanno ribadito sia Vitta che Speziali, è il rapporto all’interno della "squadra" (termine ripetuto a più riprese) che correrà per il governo. «Affronteremo una campagna elettorale che sarà impegnativa. Siamo pronti per questa sfida che avviene in un periodo difficile» ha affermato Vitta, che per un bilancio della legislatura ha rimandato al Congresso cantonale. «L’elemento distintivo della nostra lista è l’unità. Mentre altri si punzecchiano o puntano alla sedia degli alleati, noi ragioniamo da squadra», ha precisato il direttore del Dipartimento finanze ed economia. «Lo Stato è intervenuto in maniera importante. Ma finito questo periodo è importante che l’Ente pubblico faccia un passo indietro e si torni alla responsabilità individuale del cittadino». Per il futuro secondo Vitta sarà importante «avere risposte fuori dagli schemi che vanno trovate con creatività, credendo nell’innovazione. Lo Stato non può fare tutto e dobbiamo essere in grado anche di dire cose scomode. La coerenza paga».
A turno i cinque candidati hanno poi avuto lo spazio per presentarsi al Comitato. «Siamo il paese delle opportunità. Mi fa male quando vedo un Ticino chiuso e con l’atteggiamento da Calimero», ha esordito Gianella. «Voglio lavorare per un cantone interconnesso che sia terra di opportunità per i giovani. Non sarà semplice, il vento tira in favore del populismo e delle facile promesse che poi non si possono mantenere». Rigamonti non vuole invece essere visto solo come «il candidato del Mendrisiotto. Ho sicuramente più a cuore le problematiche del mio Distretto, ma traffico e lavoro sono temi che riguardano tutti». A suo agio con la sfida che lo aspetta, Luca Renzetti vuole essere «una sensibilità particolare, quella delle piccole e medie imprese. Da imprenditore ho la possibilità di vedere delle sfumature della nostra economia che non sempre emergono». L’obiettivo di Aeschlimann è invece quello «di far conoscere il Jean-Jacques politico a chi conosce solo il JJ sportivo. Quando Alessandro (Speziali, ndr.) mi ha chiamato non ci credevo nemmeno io, ma ho subito capito che anche questa ‘sfida’ poteva essere nelle mie corde».