Ticino

Plr, ufficializzata la ‘squadra unita’ per il Consiglio di Stato

Il Comitato cantonale ha ratificato all’unanimità i cinque nomi proposti dalla Commissione cerca. Speziali: ‘vedo un’armonia interna che non è scontata’

Sguardo rivolto al prossimo 2 aprile
(Ti-Press)
12 novembre 2022
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«Abbiamo creato una squadra per intercettare le preoccupazioni che si diffondono nella società, ma capace poi d’indicare una soluzione per uscirne». Squadra per la corsa al Consiglio di Stato che il Comitato cantonale del Plr ha ratificato all’unanimità questa mattina a Massagno. Oltre all’uscente Christian Vitta ci saranno Alessandra Gianella (capogruppo in Gran Consiglio), Luca Renzetti (presidente distrettuale del Locarnese), Jean-Jacques Aeschlimann (consigliere comunale a Lugano) e Andrea Rigamonti (vicesindaco di Vacallo). «Siamo partiti dalle idee, non dai nomi», ha affermato il presidente cantonale Alessandro Speziali. «Vedo un’armonia interna tra i candidati che di questi tempi non è scontata».

‘Ce la giochiamo con tutti’

«Quest’anno ce la giochiamo in tutto il cantone», ha detto fiducioso Moreno Colombo a nome della Commissione cerca. «La nostra è una lista rappresentativa, trasversale con rappresentanti di tutte le regioni». Una ventina, ha spiegato Colombo, le persone sentite in audizione. «Ma in testa ne avevamo molte di più. Siamo arrivati a una lista con volti nuovi che potranno crescere durante la campagna e che si prospetta vincente».

‘Siamo uniti, senza punzecchiature interne’

«Affronteremo una campagna elettorale che sarà impegnativa. Siamo pronti per questa sfida che avviene in un periodo difficile» ha affermato Vitta, che per un bilancio della legislatura ha rimandato al Congresso cantonale. «L’elemento distintivo della nostra lista è l’unità. Mentre altri si punzecchiano o puntano alla sedia degli alleati, noi ragioniamo da squadra», ha precisato il direttore del Dipartimento finanze ed economia. «Lo Stato è intervenuto in maniera importante. Ma finito questo periodo è importante che l’Ente pubblico faccia un passo indietro e si torni alla responsabilità individuale del cittadino».

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