Il prezzo del gas invece aumenterà del 20%. Nel futuro di Age sono previste nuove reti di teleriscaldamento e un maggiore utilizzo di biogas
Buone notizie per i consumatori di elettricità e gas del Basso Mendrisiotto. Certo, un aumento dei costi ci sarà. Ma molto più contenuto rispetto ad altre realtà: per ogni economia domestica è previsto infatti solo un rincaro complessivo medio del 4,26% delle tariffe elettriche. Più significativo invece il rincaro del gas che, sommando tutte le componenti, risulterà quasi del 20%. Lo hanno spiegato oggi il sindaco di Chiasso Bruno Arrigoni e il direttore di Age (azienda Acqua Gas ed Elettricità) Corrado Noseda.
Prima d’iniziare a parlare dei prezzi, Arrigoni ha tenuto a sottolineare che «dopo l’Azienda Multiservizi di Bellinzona, quella di Chiasso ha le tariffe più basse». In effetti l’aumento dei prezzi per l’energia elettrica è solo di 0,55 centesimi per il giorno (dalle 6 alle 22) e di 0,35 centesimi per gli orari notturni (dalle 22 alle 6), per tutti i clienti con consumo fino a 50mila kWh, per un valore di 10,40 franchi e rispettivamente 6,95 franchi per kWh. Il prezzo legato all’utilizzo della rete ha subito un rincaro meno marcato: 2,2% per il giorno e 2,1% per la notte. Mentre gli aumenti legati a tasse e tributi sono quelli con una crescita maggiore: il 5,6% per tutte le fasce orarie.
Nel concreto per una coppia di due persone che abita in un appartamento di due locali e che consuma 1’600 kWh/a, la sua tariffa aumenterà da 455 franchi a 469 franchi annui. Una famiglia di cinque persone che abita in una casa monofamiliare con termopompa con un consumo di 13mila kWh/a vedrà lievitare la fattura da 2’950 franchi a 3’069 franchi, sempre all’anno. Mentre per una piccola impresa con una potenza allacciata di 50 kW e un consumo annuo di 150mila kWh, la spesa cambierà da 33’006 franchi a 33’993 franchi all’anno.
«Siamo stati efficienti e abbiamo comprato il gas quando il prezzo era inferiore – ha spiegato Noseda dal canto suo –. Pertanto quest’anno l’aumento non è vertiginoso. La tariffa del gas, come quella dell’elettricità è composta da tre componenti: la prima è relativa alla potenza di allacciamento, la seconda è la tassa sulle emissioni di anidride carbonica, che ammonta a 2,178 cts/kWh all’anno e la terza riguarda il consumo. Le prime due componenti non hanno subito variazioni, il consumo invece passa da 6,3 centesimi a 7,9 centesimi per ogni chilowattora». Quindi per ogni kWh il consumatore pagherà 10,078 centesimi che si sommeranno alla prima componente.
Per una casa monofamiliare con caldaia da 20 kW e un consumo annuo di 20mila kWh, circa 2mila litri di nafta, i prezzi varieranno da 1’816 franchi a 2’136 franchi, mentre per un condominio di 40 appartamenti con caldaia da 150 kW e un consumo annuo di 200mila kWh si passerà da 17’810 franchi a 21’010 annui.
La presentazione delle tariffe è stata anche l’occasione per fare il punto sul futuro: «Chiasso è già dal 2008 che punta sul fotovoltaico – ha ricordato Arrigoni –. Quando avevamo iniziato ci chiamavano idealisti. Ora circa il 10% dell’energia proviene dal fotovoltaico e tutti gli edifici comunali dal 2013 hanno pannelli sul tetto. Anche a casa mia da marzo avrò energia dal sole».
Non c’è solo l’astro che ci fornisce più luce nei piani del sindaco e Age, ma anche le reti di teleriscaldamento e il biogas. «Nel nostro comune ci sono già due reti di teleriscaldamento: una nello stabile del municipio e la seconda comprende la casa per anziani, le scuole e alcuni edifici circostanti. La nostra idea è di ampliarla a intere zone del comune sull’esempio di come già accade altrove in Svizzera. L’acqua che useremo sarà quella del pozzo Prà Tiro che ormai non sarà più destinato ad acqua potabile». Il biogas già ora è presente nelle forniture alle economie domestiche, ma nel futuro, ci spiega il sindaco, «con la Società Biogas di Stabio a partire dal 2024 il 2% del fabbisogno di gas verrà coperto in maniera naturale, locale ed ecologica». Con questo metodo ne potranno beneficiare anche gli agricoltori locali che potranno utilizzare un fertilizzante locale. Anche se è ancora in fase di studio, conclude Bruno Arrigoni, «è prevista una collaborazione con l’Associazione Orticoltori Ticinesi. L’idea è quella di ricevere gli scarti delle loro lavorazioni che oggi vengono smaltiti in modo poco efficiente».