laR+ Danza

Un villaggio chiamato ‘Isadora’

Mercoledì 26 ottobre alle 20.45 allo Studio Foce viene svelata la piattaforma dedicata alla danza. A colloquio con la coordinatrice Tiziana Conte.

Un momento di ‘Genoma scenico’
(Nicola Galli)
24 ottobre 2022
|

Di ‘Piattaforma danza’ s’era parlato lo scorso aprile. L’occasione era la Festa danzante, evento nazionale che per la sua versione ticinese aveva e ancora avrà Tiziana Conte quale direttrice artistica. Prendendo in prestito il nome di battesimo di Isadora Duncan, danzatrice statunitense cui la danza moderna deve molto, Isadora - Piattaforma danza è tecnicamente un sito web, ma possiamo pure chiamarlo «villaggio». Torna a ricordarcelo Conte, coordinatrice del team di Isadora. Mercoledì 26 ottobre a Lugano, allo Studio Foce dalle 20.45, la piattaforma isadora.dance sarà presentata al pubblico da alcuni di coloro che hanno lavorato alla sua costruzione. Insieme a Conte e alla co-coordinatrice Aurelia Antonini, insieme a grafici e web designer, ci sarà anche Claudio Prati, artista co-fondatore della Cia AiEP/Vidach.

Messa in rete

L’identificazione con Duncan è stata decisa dal pubblico e dagli attori della scena con apposita votazione a maggioranza. Isadora, che ha beneficiato del sostegno di Cantone e Confederazione (contributi a progetti di ristrutturazione ai sensi dell’Ordinanza federale Covid-19 Cultura), ha tra i suoi obiettivi – tratto dalla comunicazione ufficiale – "la promozione della danza sul territorio cantonale, con altre realtà svizzere e internazionali", oltre che "promuovere pratiche di lavoro cooperative e partecipative". Su quest’ultimo punto, detto da Conte: «Testiamo un’attitudine molto diffusa in Svizzera romanda, la cultura della messa in rete, concetto che va ben oltre le arti della scena e performative. I tempi ci dicono che si tratta di buone pratiche non solo nei momenti di crisi, anche se in circostanze come queste la messa in rete cresce di valore». Nello specifico – si legge ancora nella lettera d’intenti – Isadora vuole "stimolare, rafforzare e consolidare la messa in rete della diverse realtà culturali del territorio", come pure "una maggiore partecipazione del pubblico a progetti di spettacoli di danza".

Quanto al primo punto: «Quella del 26 ottobre è la nostra chiamata a raccolta dei vari attori potenzialmente interessati a vivere questo villaggio. E la chiamata è diretta non solo a chi la danza la ospita già, ma anche alle altre istituzioni culturali che si avvicinano a essa soltanto superficialmente: musei, gallerie, Comuni che non hannno un proprio Ufficio cultura, biblioteche, cineclub, festival di letteratura…». Il sito è «lo strumento, inclusivo, sul quale si troveranno informazioni pratiche: scambi artistici e di competenze, mediazione, la messa a giorno dell’agenda, newsletter mirate, consulenza, piccoli progetti di marketing».

Corredo genetico danzante

Con la Festa danzante 2023 all’orizzonte, Isadora vuole essere anche «un momento di ritrovo personale, fisico, reale, svincolato dalla ritmica della rassegna, per esserci tutto l’anno». Come al Foce, dove la compagnia Nicola Galli porterà in scena ‘Genoma scenico’, performance interattiva e pluripremiata in cui le persone sono coinvolte nella creazione di brevi performance di danza, generate dalla combinazione di 33 differenti tessere tramite le quali comporre quella ‘stringa genomica’, quel corredo genetico che rende univoca la performance. La festa si chiuderà con la musica di Tondo (aka Sandro Bassanini), per l’occasione fuori dal bancone del suo record store di Maroggia, qui in formato Dj.

"Maggiore partecipazione del pubblico a progetti di spettacoli di danza", si diceva in precedenza, attingendo da uno degli scopi di Isadora. «Piattaforma danza – conclude Conte – non è un’associazione di categoria che vuole fare lobbing; vuole semplicemente promuovere una disciplina che in Ticino in particolar modo, e così nei cantoni più periferici, fatica ancora ad avere uno spazio tutto suo, tanto nelle istituzioni quanto nei media, una disciplina che ha bisogno di acquisire nuovi pubblici molto più di altre forme artistiche. A differenza della musica, del teatro e anche della letteratura, nelle istituzioni dedicate alle arti della scena si fa ancora fatica a trovare una programmazione puntuale legata alla danza. Un festival di danza è nato di recente a Lugano (Lugano Dance Project, al Lac, ndr), ma escludendo la lunga esperienza con Chiasso Danza, terminata nel 2010, gli eventi legati alla danza hanno di norma avuto la caratteristica dell’estemporaneità». Isadora vuole inserirsi qui: «La danza si può presentare attraverso la letteratura, il cinema, le forme sono tante. Mi viene da dire, in modo forse un po’ politico, che la danza è in ogni cosa dell’universo mondo. Anche la natura ha le sue forme di danza, anche le costellazioni. Questa separatezza che viviamo, che la danza vive, è più un fatto culturale che reale».