laR+ L’intervista

C’era una volta la Festa danzante

E forse ancora ci sarà, ma non prima del 2025. Dell'edizione 2024 saltata e del suo futuro, parla Tiziana Conte. Il 29 aprile, nel frattempo...

Festa d’archivio. Nel riquadro, Conte durante la consegna del Premio svizzero delle arti sceniche
(Ti-Press)
20 aprile 2024
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La notizia è che la 19esima Festa danzante, prevista dal primo al 5 maggio, non si terrà in Ticino. L’altra notizia è che si terrà comunque, ma solo a Poschiavo (Gr) e solo il 5 maggio, “interamente dedicata alla cultura del contrabbando transfrontaliero tra Valposchiavo e Valtellina”, fanno sapere dai Grigioni. Già a settembre, in Ticino, gli organizzatori avevano preso atto delle scarse risorse finanziarie e logistiche del Cantone e dei Comuni/donatori da dedicarsi al tradizionale evento pre-estivo. «In tutti questi anni, il contributo delle istituzioni con le quali lavoriamo non è mai potuto essere aumentato, il progetto era diventato molto difficile da sostenere». Parole di Tiziana Conte, giornalista e promotrice culturale ticinese, fresca vincitrice di Premio svizzero delle arti sceniche. Conte è colei che insieme all’associazione Arturo prod, che da 12 anni possiede il mandato, realizza la Festa danzante in Ticino.

Tiziana Conte: l’annullamento della Festa danzante, rilanciato dalle agenzie, non è proprio un fulmine a ciel sereno…

A rischio era la qualità dell’evento, che speriamo e riteniamo ci fosse, ma anche il nostro salario. Lavoriamo sulla base di una militanza e in queste condizioni la Festa danzante non può essere un progetto a lunga percorrenza. Tra i motivi dell’annullamento c’è anche un cambiamento interno alla Festa danzante nazionale, gestita da Reso – Rete danza svizzera, che chiede ai coordinatori locali di individuare la propria struttura portante. Visto il rischio, visto anche l’impegno che viene da Isadora Piattaforma Danza, ci è sembrata l’occasione per creare consapevolezza del problema nelle forze istituzionali, nei partner e nella cittadinanza. Questo tempo di riflessione ci consente di aprire un tavolo di lavoro con le istituzioni, il Cantone, la Città di Lugano e quella di Mendrisio e capire quale possibile prospettiva dare alla Festa. Credo sia anche l’occasione per rileggere un territorio che negli anni è evidentemente cambiato, sottolineando che il Ticino è il cantone con il numero più alto di italofoni, dunque alla Festa danzante viene a mancare una fetta importante di un evento che è nazionale.

Visto che la decisione risale a settembre, i tavoli non si potevano aprire prima? E a cosa hanno portato, a oggi, questi tavoli?

In tutti questi anni abbiamo chiesto in modo puntuale che i finanziamenti fossero aumentati e in verità non è mai successo. Alla luce di questo, e alla luce del cambiamento della politica interna alla Festa danzante nazionale e agli impegni con Isadora, altro non si poteva fare. Non è che non ci avessimo provato prima, abbiamo sempre nutrito la speranza che l’esigenza finanziaria fosse compresa. All’interno di queste finestre, una l’anno scorso a novembre e una lo scorso marzo, abbiamo proposto un progetto che potrebbe essere, almeno a nostro avviso, sostenibile, grazie al quale tornare, noi speriamo, nel 2025, in occasione del 20ennale della Festa danzante, fermo restando il fatto che il problema della scarsità dei finanziamenti alla cultura indipendente rimane primario e sarà da affrontare al di là di chi organizzerà la prossima edizione.

Resta, mi pare, il problema della danza ‘cenerentola’ delle arti, da lei puntualmente sollevato. Eppure, i grossi eventi legati alla danza in Ticino non mancano…

Se si riferisce al Lac, certo, abbiamo riflettuto sul fatto che promuova puntualmente un cartellone di danza, e la nascita di Lugano Dance Project dalla cadenza biennale giunto alla seconda edizione. Abbiamo riflettuto anche sul fatto che ‘Steps’, il Festival della danza del Percento culturale Migros, cade negli stessi anni del Lugano Dance Project. Per un territorio come il nostro, non immenso come massa critica, c’è un rischio di saturazione e forse si devono individuare altre modalità. Quello che cerchiamo di fare, anche con Isadora, con cocciutaggine direi, è di rendere più sistemiche le collaborazioni. Riteniamo che in un contesto come il nostro in cui la danza non è sostenuta come altre discipline, l’unico modo per avere l’attenzione di partner, anch’essi non certo numerosissimi, sia il mettersi in rete. Noi non ci definiamo direttori artistici veri e propri, ma coordinatori, vorremmo tanto che a interessarsi di noi siano non solo le istituzioni legate alla danza o alle arti performative della scena, ma tutte quelle che vogliano sperimentarsi in una progettualità in cui il corpo e il movimento, linguaggio interculturale nonché altamente inclusivo, possa diventare parte di un progetto nelle arti visive, nella letteratura, nella musica, o come possibilità di vivere uno spazio urbano.

‘Cross Corpo Memory’

Nell’attesa di conoscere cosa succederà alla Festa danzante, il prossimo 29 aprile, in occasione della Giornata internazionale della danza è proposto ‘Cross Corpo Memory’, progetto artistico e di mediazione culturale di Ariella Vidach AiEP – Avventure in Elicottero Prodotti e Urban Experience in collaborazione con Isadora. Lo Studio Foce e altri luoghi di Lugano e Mendrisio saranno le sedi di un contenitore che avrà come motore la danza, il corpo in movimento, musica, poesia, cibo, arte e idee, e coinvolgerà varie comunità e generazioni su memoria identità.

Il programma: dalle 10 alle 17 tra la Scuola dell’infanzia di Medrisio e Casa Serena Lugano (residenza per anziani), ‘Walkabout’, un ‘brainstorming radionomade’ condotto da Carlo Infante e Ariella Vidach con web reporter Mario Conforti (partecipano Sophie Annen, Martina Bernasconi, Olmo Cerri, Michael Chiarappa, Marko Miladinovic, Marylin Moggi, Giancarlo Nava, Sonia Rossi, Nunzia Tirelli e Giovanna Trosi); dalle 18 alle 19 ‘Dialogos’, archivio performativo su corpo e memoria condotto da Infante, in dialogo con Cristiana Natali (Università di Bologna) e Susanne Franco (Università Ca’ Foscari Venezia); dalle 19 alle 20.30 al Foce, ‘Cibart’, evento che si concentra su modelli di cucina e cultura multietnica e relativo scambio di cibi autoprodotti, ospite la food designer Agnese Z’graggen; dalle 20.30 alle 21.30, sempre allo Studio Foce, ‘Dialo_Ring’, happening (via smartphone) di danza, musica e poesia improvvisata con la partecipazione di Filippo Balestra (poeta), Michael Chiarappa (violoncello), Luca Congedo (compositore), Marko Miladinovic (poeta), Giovanna Trosi (sassofono); Sophie Annen, Marylin Moggi, Nunzia Tirelli, Ariella Vidach (coreografe e danzatrici). Info e iscrizione, consigliata, scrivendo a info@isadora.dance / info@ aiep.org. B.D.

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