Luganese

‘La Città di Lugano non fa abbastanza per i giovani’

È quanto emerge da un sondaggio effettuato dalla sezione giovani del Centro. Che rilancia con proposte concrete, che verranno portate in legislativo

Foce, esempio di successo
(Ti-Press)
14 ottobre 2022
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No, la Città di Lugano non fa abbastanza per i giovani. Questo quantomeno il risultato, a schiacciante maggioranza (491 ‘no’ su 570 partecipanti), di un sondaggio promosso la scorsa primavera dai giovani dell’Alleanza di Centro di Lugano. Un tema annoso per Lugano, che – fra movida in generale, ex Macello e autogestione, violenza giovanile, eventi vari, centri giovanili e minorenni – riempie spesso le pagine di cronaca. Proprio per questo, «è importante che chi governa abbia una posizione rispetto alla questione giovanile» ha sottolineato Tommaso Gianella, vicepresidente del Centro luganese. E questa posizione, l’ex Ppd la determinerà anche grazie all’articolato questionario promosso dalla sua sezione giovanile, in particolare da Marika Beretta (coordinatrice dei giovani del Centro di Lugano), Anna Beltraminelli e Dario Job.

Mancano anche gli spazi

All’indagine hanno partecipato giovani fra i 14 e i 25 anni, una fascia piuttosto ampia e con esigenze differenti dunque, e non mancano le sorprese. La prima, su tutte, è che la città dei tanti eventi e del più sviluppato servizio di prossimità giovanile nel cantone, non farebbe abbastanza per i giovani, secondo i giovani stessi. Come spiegarselo? «Il Comune effettivamente fa molto – osserva Beltraminelli –, ma magari non è quel che i giovani vogliono o cercano. O, più semplicemente, vorrebbero meno attività organizzate e più possibilità di organizzare loro stessi eventi o possibilità di incontro». Maggior libertà quindi che se concessa viene apprezzata, come dimostrano gli esempi di successo delle serate libere e autogestite – in un inquadramento istituzionale, per evitare fraintendimenti – organizzate al teatro Foce lo scorso inverno. E di riflesso, la seconda maggior problematica individuata dai giovani intervistati sono gli spazi: per l’82% Lugano non offre abbastanza spazi per organizzare eventi. «Ci sono pochi spazi in generale – ancora l’ex consigliera comunale – e quelli che ci sono o non sono conosciuti a sufficienza oppure hanno regole rigide».

Centri giovanili, uno su due non li conosce

In entrambi i casi il riferimento è, ad esempio, ai centri giovanili di Viganello e Breganzona, che solo il 55% dichiara di conoscere e nei quali non è possibile consumare alcol (i maggiorenni, che altrimenti per legge possono, va da sé). «È vero, da noi ci sono delle regole che toccano anche i maggiorenni, ma è perché rappresentiamo l’ente pubblico e sottostiamo dunque a restrizioni maggiori. Si tratta comunque di posti frequentati sia da maggiorenni sia da minorenni e non si può correre il rischio che questi ultimi accedano a sostanze loro vietate e magari introdotte da qualcuno che ha più di 18 anni» la replica di Stefanie Monastero, responsabile delle politiche giovanili del Comune e presente all’incontro anche per portare il punto di vista della Città. Proprio Monastero ammette tuttavia la problematica degli spazi, peraltro già emersa in un sondaggio simile commissionato non molto tempo fa proprio dalla Divisione socialità. «È un tema che stiamo approfondendo – ha spiegato –, ci saranno delle novità ma ci vogliono ancora un po’ di tempo e di pazienza».

Spazi per giovani nel Pse e in piazza Molino Nuovo

Qualche input su quali spazi mettere a disposizione arriva certamente anche dal sondaggio del Centro: l’84% vorrebbe più bar all’aperto, il 68% più zone grill, il 65% più accessi a lago. «In generale i giovani vogliono più luoghi liberi e gratuiti o comunque a basso costo», la precisazione di Job. E in effetti, anche pensando al settore privato, l’87% degli interpellati ritiene che i prezzi dei locali siano troppo cari. Sempre in tema spazi, emergono come schiaccianti il centro città (82%) e la Foce (79%) quali luoghi riconosciuti più adatti per le attività giovanili. Promossi anche i vari parchi cittadini, ma prima ancora due progetti futuri quali il Polo sportivo e degli eventi di Cornaredo e la piazza Molino Nuovo, nei quali sostanzialmente gli intervistati vedrebbero bene delle aree di ritrovo.

Meno burocrazia: ‘Sei mesi per gli eventi sono troppi’

E anche i giovani del Centro riconoscono in questi progetti un potenziale anche per la gioventù luganese. «Nel Pse o a Molino Nuovo bisognerebbe inserire delle sale multiuso per eventi giovanili – la tesi di Job –, come anche identificare altri edifici esistenti adatti per attività giovanili in particolare durante l’inverno. Bisognerebbe però renderli accessibili a una locazione adeguata alle tasche dei giovani e soprattutto ridurre sensibilmente la burocrazia e i tempi d’attesa per i permessi: sei mesi di preavviso per un evento, anche solo banalmente una festa di compleanno, sono incompatibili con le esigenze giovanili». E a proposito di spazi già esistenti, fra le proposte degli ex popolari democratici anche delle serate Ice Disco alla Reseghina o dei Boat Party in collaborazione con la Società di Navigazione del Lago di Lugano.

Più bus notturni per la Valle del Cassarate

Riguardo agli spazi adatti invece per attività in estate, per il Centro bisognerebbe in primis allestire più zone grill con tavoli e panchine e legna da ardere. Dove? Foce, darsena del Ciani, lungofiume, parchi comunali. «In generale chiederemo di posticipare le chiusure del Ciani e della zona grill a Brè dalle 23 alle 2, ossia quando chiudono i bar nei weekend e durante i prefestivi. E poi riteniamo molto utile estendere le aperture serali delle piscine del Lido in particolare durante i periodi di canicola» per Beltraminelli. Uno sguardo poi alle attività diurne e alle zone periferiche, in quanto si propone di puntare su sport alternativi come boulder o palestre di roccia da allestire prevalentemente nei quartieri non centrali. E a proposito di periferie, grande tema è anche quello dei trasporti. Se i giovani dei quartieri centrali non hanno espresso grosse difficoltà di spostamento, oltre il 50 e in alcuni quartieri quasi il 100% dei giovani interpellati della Valle del Cassarate ha espresso difficoltà nel rientrare a casa tardi la sera. «Per questo riteniamo che vada potenziato il servizio di bus notturni durante i weekend di alcune linee, portando la cadenza a ogni ora».

Tanta carne al fuoco dunque, per una tematica che da anni oramai domina la scena a Lugano e che continuerà a farlo. È intenzione infatti del gruppo Centro in Consiglio comunale trasformare i risultati del sondaggio in proposte effettive per esecutivo e legislativo.