Beat Magyar, co-presidente del meeting di stasera: ‘Siamo una vetrina per Bellinzona e per l’intero Cantone’
Il livello tecnico dei partecipanti quest’anno al Galà dei Castelli di atletica leggera, giunto alla 12a edizione, si è ulteriormente alzato. Al co-presidente Beat Magyar chiediamo dunque qual è il segreto del successo di un meeting così piccolo, ma allo stesso tempo così grande.
«Il fatto che il pubblico sia così vicino agli atleti è una cosa meravigliosa. Ciò dà un’enorme carica a chi sta gareggiando, ed è anche per questo che riusciamo ad avere al Comunale un cast di altissimo livello: gli atleti vogliono venire a Bellinzona proprio per l’atmosfera che si respira, per quel calore particolare che è unico direi al mondo. Come meeting siamo molto cresciuti, lo dicono le classifiche mondiali, e con ogni probabilità dopo questa edizione faremo un ulteriore balzo avanti. Siamo a ogni modo ormai nella top 20 mondiale. Mi piace dire che noi siamo una boutique: di lusso, simpatia, cordialità, ambiente, e ciò fa senz’altro la differenza. Non sto dicendo che l’atleta viene qui in vacanza, ma è nettamente più rilassato che a Zurigo, dove è schiavo ad esempio degli orari dei trasporti pubblici. Qui gli atleti possono andare ovunque a piedi: sono pochissimi i meeting dove i protagonisti, partendo dagli alberghi, possono andare a piedi ad allenarsi. Molti sportivi famosi, ad esempio Shelly-Ann Fraser – che qui è già venuta a gareggiare – mi dicono che quello di Bellinzona è un meeting con ambiente, calore, semplicità, onestà, divertimento e buon cibo».
Tutto ciò a ogni modo non sarà sufficiente per convincere le più grandi star mondiali a venire a Bellinzona, dovete anche ricompensarle secondo il loro valore: come fate a coprire i costi?
«Senza gli sponsor privati, il meeting e tutti gli eventi collaterali sarebbero ovviamente impossibili da organizzare. Il mondo privato ha capito che siamo un buon veicolo a livello pubblicitario, e ci dà un aiuto fondamentale. Con loro funziona bene già da tempo, forse perché in ambito privato è più facile muoversi e ottenere aiuti, perché lì non si deve sottostare alla burocrazia e ai tempi inevitabilmente più lunghi che caratterizzano la macchina delle istituzioni pubbliche. Devo comunque dire che la Città ha capito bene l’importanza del Galà, e con lei collaboriamo sempre di più. Con l’Ufficio del turismo, invece, nell’immediato futuro dovremo sederci a un tavolo per trovare soluzioni migliori – sia per noi che per loro – rispetto a quelle attuali».
Qualche tempo fa si parlava di organizzare magari qualche concorso del Galà a Castel Grande o Piazza del Sole, o magari addirittura fuori da Bellinzona: l’idea è ancora valida?
«Certo, il Galà si svolge a Bellinzona, ma ovviamente noi ci riteniamo un meeting ticinese. Si potrebbe dunque pensare di organizzare il salto con l’asta in Piazza Grande a Locarno, o in Piazza Riforma a Lugano. Il nostro bacino, infatti, non si limita certo soltanto a Bellinzona. Sarebbe bello trovare un accordo con le istituzioni per organizzare una volta uno street event. Ma a quel punto, ovviamente, servirebbero maggiori finanze, perché la manifestazione in questo caso dovrebbe svilupparsi su due giorni. Le infrastrutture costerebbero parecchio, e noi come Galà dei Castelli non abbiamo quei soldi a disposizione. Lì servirebbe davvero una grossa mano da parte degli enti pubblici».
Ma le istituzioni hanno davvero capito il potenziale che una manifestazione come la vostra si porta in dote, a livello di indotto e di promozione turistica?
«A seguire in diretta tv il nostro Galà sono 8-9 Paesi, parliamo quindi di alcuni milioni di persone che vengono raggiunte, in ogni continente. Ma ci sono altri canali, oltre a quello televisivo, e cioè i social media: calcoliamo che i migliori 20 atleti presenti qui a Bellinzona posseggano in tutto oltre due milioni e mezzo di contatti, forse anche tre milioni, tutta gente che riceve racconti, foto e filmati relativi al Ticino, a Bellinzona e al meeting. Ovviamente, un atleta con moltissimi follower, al giorno d’oggi, quando discute con noi dell’ingaggio, fa valere il fatto che il suo nome è in grado di portare la nostra manifestazione e la nostra regione in ogni angolo del pianeta, e dunque – giustamente, visto che si tratta di un professionista – chiede più soldi. Ed è qui che chi si occupa di turismo dovrebbe comprendere il potenziale tornaconto di simili operazioni, e dunque dovrebbe darci una mano più consistente. E parlo ovviamente degli attori di tutto il Cantone, non solo di quelli del distretto».
PROVE MASCHILI
100 m: Gara di altissimo livello, con 5 atleti capaci di scendere quest’anno sotto i 10". Si tratta del keniano Omanyala, del sudafricano Simbine, del canadese De Grasse, del giamaicano Blake e dell’americano Williams. Col vento buono, attesi tempi inferioreiai 10". Da segnalare la presenza di due elvetici, Reais e Mancini, entrambi in grado di far bene.
110 ostacoli: Manca purtroppo lo svizzero Jason Joseph, infortunatosi giovedì a Zurigo. Finalista ai Mondiali e argento 2022 a Monaco, il francese Martinot-Lagarde (personale 12"95) è il grande favorito. Occhio anche allo statunitense Britt e al giamaicano Thomas. L’obiettivo è battere il record dello stadio, stabilito dal grande Colin Jackson nel 1998 (13"10). Ci sarà anche il decatleta svizzero Finley Gaio, sorprendentemente arrivato in finale a Monaco: avrà una grande occasione davanti al pubblico di casa.
400 m: Uno dei pezzi forti del Galà, grazie a nomi come Kirani James – il grenadino vincitore giovedì alla Weltklasse in 44"29 – e al sudafricano Van Niekerk, anche lui protagonista a Zurigo. Senza dimenticare il ticinese Ricky Petrucciani (45"31 giovedì), che può sognare il record svizzero di Mathias Rusterholz. Abbinare limite nazionale e record dello stadio sarebbe il massimo. Dei 12 presenti, 8 erano a Zurigo la scorsa settimana: è garanzia di qualità estrema.
400 ostacoli: Altra gara con grandi campioni, a cominciare dal brasiliano Dos Santos, che a Eugene quest’estate ha vinto l’oro iridato. A Zurigo ha chiuso in 46"98. Il record al Comunale già gli appartiene, ed è facile che lo migliorerà. A dargli fastidio ci sarà il francese Happio, quarto ai Mondiali e argento europeo. Fra gli svizzeri, presenti Bonvin e il ticinese Mattia Tajana, che confrontandosi con l’élite mondiale potranno migliorare il proprio limite personale.
Getto del peso: Sarà un concorso straordinario, visto che sarà presente l’intero podio dell’ultimo Mondiale. Si tratta dei tre statunitensi Crouser (oro), Kovacs (argento) e Awotunde (bronzo). Meglio di così gli organizzatori non potevano fare: forse qualcuno proverà ad attaccare il record mondiale, i 23,37 metri stabiliti da Crouser.
Salto con l’asta: Manca Duplantis, ma ci saranno l’argento e il bronzo degli ultimi Mondiali, cioè l’americano Nilsen e il filippino Obiena, oltre al francese Renaud Lavillenie, che ha fatto la storia della disciplina. Ci sarà anche un altro francese, Anthony Ammirati, campione del mondo under 20 e futura stella dell’asta. La Svizzera è presente con Valentin Imsand, campione continentale under 18 del 2022. Su 11 iscritti, 5 sono reduci dalla Weltklasse.
3’000 m: All’ultimo momento si è dovuto rinunciare al keniano Jacob Krop, infortunatosi a Zurigo. Al suo posto ci sarà Lobalu, sudanese che vive a San Gallo, secondo alla Weltklasse sui 5mila metri. Insieme all’etiope Bekele attaccherà il record dello stadio, che dura dal 1997. Potremmo vedere una delle migliori prestazioni stagionali a livello mondiale. Attenzione anche al rossocrociato Tom Elmer, terzo miglior tempo svizzero della storia sui 1’500.
100 m: Nomi altisonanti per la gara più veloce, a cominciare da Shericka Jackson, campionessa mondiale sulla doppia distanza e olimpica nella 4 x 100. Poi ci sono l’ivoriana Ta Lou, terza a Zurigo, e la sua connazionale Haouré. Ma soprattutto avremo la nostra Mujinga Kambundji a completare un quartetto da sogno. Gara ancor migliore di quella maschile, se possibile. L’obiettivo è battere il record del Comunale, stabilito nel 2021 da un’altra leggenda: Shelly-Ann Fraser-Pryce.
100 ostacoli: Parterre nobile anche qui, con la campionessa olimpica Camacho-Quinn (portoricana) – terza agli ultimi Mondiali – e con l’americana Nia Ali, iridata a Doha 2019. I colori rossocrociati saranno difesi da Ditaji Kambundji, bronzo a Monaco poche settimane fa nella gara vinta dalla polacca Pia Skrzyszowska, pure lei presente stasera. Sarà grande spettacolo.
800 m: Occhi puntati sulla giamaicana Goule, seconda giovedì a Zurigo. Se troverà una buona lepre, darà la caccia al record dello stadio. C’è anche l’elvetica Lore Hoffman, che ama la pista del Comunale. Ma non dobbiamo dimenticare la polacca Wielgosz, bronzo continentale, e la slovena Horvat, unica europea presente nell’ultima finale mondiale.
Salto in alto: Concorso nobilitato dalla presenza dell’australiana Patterson – campionessa iridata – e dell’italiana Vallortigara, terza ai Mondiali. Presente anche la serba Topic (classe 2005), considerata il futuro del salto in alto. Lei è figlia d’arte: suo padre, che la allena, fu infatti un grande della disciplina.
200 m: Qui a brillare sarà ovviamente Mujinga Kambundji, oltre alla britannica Daryll Neita, due volte bronzo olimpico (2016 e 2021). Probabile protagonista pure la polacca Kielbasinska, terza agli Europei sui 400 metri, ma bravissima anche nei 200. Outsider la namibiana Masilingi. Competizione appositamente pensata per Mujinga, nella speranza che possa attaccare il record del Comunale, stabilito dalla leggendaria Merlene Ottey nel 1996 (22"09).
400 m: Questa gara è stata costruita su misura per le ragazze della staffetta 4 x 400 svizzera, che meritano una bella passerella dopo gli exploit ai Mondiali e agli Europei, dove hanno raggiunto entrambe le volte la finale, risultati per nulla scontati.