Bellinzona accoglierà in settembre la 12ª edizione di un meeting sempre più prestigioso
La presentazione dell’edizione 2022 avrebbe potuto iniziare soltanto in un modo, e cioè dando un’occhiata alle lusinghiere cifre relative alla rassegna dell’anno passato, rivelatasi un successo su tutta la linea malgrado la pandemia e confermatasi la più grande manifestazione sportiva del Ticino, fra quelle ricorrenti. "La crescita del nostro evento è stata esponenziale", ha esordito Alessandro Lafranchi, copresidente insieme a Beat Magyar di una kermesse giunta ormai alla 12ª replica. "Negli ultimi anni, in quanto a copertura mediatica, visibilità, presenza sui social e qualità degli atleti partecipanti, si può dire che siamo cresciuti complessivamente addirittura del 70%", ha proseguito con un certo orgoglio. "Si tratta ormai della dimensione massima che poteva raggiungere il nostro meeting", interviene Magyar. "Considerato il contesto – e penso soprattutto alla capacità alberghiera cittadina – a livello quantitativo più di così non potremmo crescere. Ora la missione è casomai migliorare ulteriormente sotto l’aspetto della qualità, che comunque è già altissima: ogni volta riusciamo infatti a garantire la presenza di numerosi medagliati olimpici e mondiali".
In effetti le passate edizioni, oltre ai migliori protagonisti sulla scena elvetica, hanno sempre offerto nomi di primissimo piano su scala planetaria, e per brevità citeremo soltanto Asafa Powell e Shelly-Ann Fraser. Lo scorso settembre, ad esempio, i 100 m femminili proponevano tre atlete che solo poche settimane prima erano in pista a Tokyo per disputare nientemeno che la finale olimpica, fra le quali c’era ovviamente la valmaggese Ajla Del Ponte.
"E la gara maschile non era certo meno prestigiosa", ha specificato Enrico Cariboni, che dell’happening bellinzonese è il direttore sportivo. "Ai blocchi di partenza figurava infatti gente del calibro di Justin Gatlin e André De Grasse". Nomi e numeri che hanno fatto del Galà dei Castelli il 28° meeting mondiale a livello d’importanza. Lo testimonia il fatto che numerosi giornalisti internazionali abbiano già inoltrato la richiesta per l’accredito malgrado all’evento ci separino ancora tre mesi buoni (12 settembre).
Davvero niente male per una piccola realtà come quella bellinzonese, che fra l’altro da una manifestazione di questo livello può senz’altro ricavare qualcosa: l’indotto diretto è calcolato in almeno 255mila franchi, una cifra ragguardevole, tenuto conto che si tratta alla fine di solo due ore di spettacolo. Importanza confermata da Reto Malandrini, responsabile della comunicazione del Comune, il quale garantisce sulla vicinanza delle istituzioni al meeting e riconosce nella manifestazione una vetrina di grande importanza a livello di promozione turistica. Le immagini televisive mostrano infatti le bellezze locali non soltanto nel resto della Svizzera, ma addirittura a livello globale: la TV svizzera infatti rivende i diritti in Paesi come USA, Canada, Polonia e Regno Unito, senza contare la fruizione in streaming. E così anche gli sponsor, senza i quali il Galà non esisterebbe, avranno il loro legittimo tornaconto.
Tornando all’aspetto agonistico, è significativo il fatto che sul manifesto ufficiale figurino ben tre atleti svizzeri, due dei quali ticinesi, a dimostrazione dello straordinario momento vissuto dalla nostra atletica leggera. Per quanto riguarda il programma, ben 5 cambiamenti rispetto alle 13 discipline disputate lo scorso anno. Da segnalare soprattutto, in campo femminile, la presenza contemporanea di 100 e 200 metri, anche per valorizzare un’atleta come Mujinga Kambundji. Nel settore maschile, invece, spicca il ritorno del salto con l’asta, con la speranza di vedere in lizza lo svedese Duplantis, detentore del record mondiale indoor (6,20 m) stabilito in marzo ai Mondiali di Belgrado. "Più che una speranza, avere Duplantis sarebbe un sogno", conferma Beat Magyar. "Si tratta di un vero personaggio, oltre che di un grandissimo atleta. Al pubblico piace molto, faremo di tutto per ingaggiarlo".
Dovesse succedere, il vincitore dell’oro olimpico di Tokyo potrebbe finire per innamorarsi di Bellinzona e del suo piccolo grande meeting proprio com’è accaduto nel passato a molti altri big di questo sport. "Gli atleti adorano il nostro Galà", ha spiegato Alessandro Lafranchi, "per la dimensione raccolta in cui la riunione si svolge, con lo stadio a due minuti a piedi dall’albergo e il calore dimostrato in ogni momento dagli appassionati e dai cittadini comuni". Alcuni grandi nomi dell’atletica, in effetti, si prenotano da un anno con l’altro per poter partecipare all’edizione successiva. Esemplare di quanto piaccia ai protagonisti questo meeting è il caso di Sua Maestà Asafa Powell, che una volta rinunciò al suo biglietto di tribuna preferendo seguire le gare dagli spalti per essere più vicino possibile al centro dell’azione: un privilegio impensabile nell’ambito di meeting più grandi. Abbandonò il suo posto in piedi quando al termine del programma mancavano soltanto cinque minuti, e unicamente perché temeva, se non si fosse affrettato, che alla buvette andassero esaurite le luganighette, che in quei giorni imparò ad apprezzare.