La Ses scarica le responsabilità sulla Sa di Roveredo partecipata dai Comuni di Mesolcina e Calanca. Il direttore attende l’ok del Cda per spiegare
Nel 2023 un salasso del 70% è previsto nelle bollette elettriche di Roveredo, San Vittore, Castaneda, Santa Maria e il paese di Grono serviti dalla Società elettrica sopracenerina (Ses) la quale in quel comprensorio moesano indica un aumento per le economie domestiche con consumo annuo fino a 100’000 kWh da 17 a 30 cts/kWh per l’abbonamento più a buon mercato e da 20 a 35 cts/kWh per quello più caro. Dunque un incremento di 13-15 centesimi che corrisponde a un +70%. In soldoni per un appartamento medio bisognerà scucire circa 500 franchi in più all’anno e circa 1’000 in più per un’abitazione dotata di termopompa. In questo comprensorio – che rischia di essere quello col balzello più consistente della Svizzera, ma che parimenti registra attualmente in talune località i tariffari più a buon mercato – la Sopracenerina afferma nel proprio comunicato stampa di comprare la corrente dall’Unione di Comuni per l’Energia (Uce), "la quale a sua volta si approvvigiona dall’Energia del Moesano Sa. A seguito dell’adozione di una diversa strategia d’acquisto di quest’ultima rispetto a quella di Ses – arriva al dunque la Sopracenerina – i prezzi dell’energia per i clienti finali grigionesi subiranno un aumento marcato e conseguentemente la fattura finale peserà circa il 65-70% in più rispetto al corrente anno".
Ma cosa non ha funzionato in seno all’Energia del Moesano Sa? La società – i cui azionisti sono tutti i Comuni di Mesolcina e Calanca – a sua volta si approvvigiona in parte tramite gli impianti idroelettrici della regione e in parte dall’Azienda elettrica ticinese. Aet che rifornisce gran parte del Ticino, compresa l’Azienda multiservizi di Bellinzona (Amb) che indica per il 2023 un incremento contenuto di 1,4 cts/kWh, ossia un decimo di quello previsto nella Bassa Mesolcina. Nella parte restante del Moesano bisognerà attendere i prossimi giorni per saperne di più: ma anche qui, alla fonte vi è l’Energia del Moesano Sa. Peraltro, ricordiamo, nel suo comunicato del 30 agosto Amb ha sottolineato che "il risultato è stato ottenuto grazie a un’oculata gestione degli approvvigionamenti con acquisto a lungo termine di energia idroelettrica prodotta da Aet, produzione propria e altri acquisti sul mercato eseguiti in momenti interessanti". Ciò che dunque non sembra aver fatto l’Energia del Moesano Sa.
Come mai? Il direttore Damiano Stroppini, interpellato dalla ‘Regione’, attende il nullaosta del Consiglio di amministrazione – sempre che lo conceda – per fornire tutte le spiegazioni del caso. Chi mastica amaro è Simone Giudicetti, presidente dell’Unione di Comuni per l’energia che ritira la corrente dall’Energia del Moesano Sa e la vende «allo stesso prezzo» alla Ses che poi la distribuisce all’utenza finale attraverso le proprie linee: «Ci siamo attivati, coinvolgendo anche la politica locale, per contenere il più possibile quello che da alcuni mesi andava a palesarsi come un forte aumento del costo dell’energia nel 2023. Purtroppo il Consiglio comunale di Roveredo non ha accolto la proposta municipale di contribuire a mitigare l’impatto tramite un contributo di circa 800mila franchi. E venendo meno uno dei cinque Comuni, è caduta tutta l’operazione. A farne le spese sarà la popolazione, ma ribadisco che noi abbiamo la coscienza tranquilla». E guardando al futuro? «Siamo legati con un contratto esclusivo all’Energia del Moesano Sa, ma guardando al dopo 2023 abbiamo già avviato le valutazioni relative a una diversificazione della fornitura». In parole povere: se non è uno strappo, poco ci manca.