Mendrisiotto

I Comuni serrano i ranghi contro la corsia per i Tir sull’A2

Coldrerio convoca i vicini per definire una strategia congiunta. Lurati, Crtm: ‘Adesso serve un’azione di protesta’

Farinelli: ‘I flussi vanno gestiti in sicurezza’
(Ti-Press)
23 maggio 2022
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Il Basso Mendrisiotto è determinato più che mai a fare fronte comune contro il progetto di una corsia per i Tir fra l’area autostradale di Coldrerio e il viadotto di Bisio-Balerna. In effetti, Balerna, Novazzano, Coldrerio e Mendrisio, toccati sul vivo dall’opera firmata dall’Ufficio federale delle strade (Ustra), avevano già mostrato nei mesi scorsi come la pensano e quanto siano pronti a serrare i ranghi. Oggi, davanti ai picchetti e alle modine spuntate nei giorni scorsi a delimitare i confini dell’intervento - corredato lungo il tracciato da barriere foniche e impianti per il trattamento delle acque -, le resistenze verso la creazione a lato dell’A2, direzione Brogeda, di quei 1’800 metri per la sosta (pur temporanea) dei camion non hanno fatto altro che crescere. Il primo a prendere l’iniziativa, in questa occasione, è stato Coldrerio.

Preso atto della raccomandata recapitata a inizio maggio dal Datec, il Dipartimento federale dell’ambiente, dei trasporti, dell’energia e delle comunicazioni, l’autorità locale ha scritto a sua volta ai vicini per proporre un incontro. Ormai non resta da concordare che la data, ma ci si troverà nelle prossime settimane e l’intenzione è di invitare al tavolo pure la Commissione regionale dei trasporti (Crtm). Per il suo vice presidente Davide Lurati, del resto, si sfonda una porta aperta. «Questa sera (ieri per chi legge, ndr) ho proposto al gremio della Crtm di fare un’azione di protesta - conferma a ‘laRegione’ -. L’Ustra tira dritto, il governo cantonale ci ignora, ma il Distretto quella corsia non la vuole. Forse così capiranno quanto la gente da queste parti è arrabbiata».

I quattro Comuni sono pronti a fare squadra

A breve, stando alle informazioni giunte alle Cancellerie comunali, per mano del Dipartimento del territorio Berna depositerà i piani, e i quattro Municipi mirano ad avere una strategia congiunta. Tant’è che la proposta di Coldrerio ha già trovato l’adesione degli altri tre Comuni. Ciò che ci si prefigge, ci confermano sempre da Coldrerio, è «capire come affrontare assieme la problematica, coordinandosi nelle modalità operative». Su questo dossier, di fatto la compattezza è evidente. Gli enti locali, d’altra parte, sanno di dover rendere conto anche ai loro cittadini.

Cittadini ‘allarmati’

Oltre ai Comuni a ricevere, di recente, la missiva federale sono stati, infatti, pure alcuni abitanti che affacciano sull’A2. Tutti proprietari di terreni che saranno espropriati in via temporanea per il cantiere. E c’è chi, ritrovandosi tra picchetti e sigle (quella del progetto ribattezzato N2 Ep18 Balerna), non ha dormito sonni tranquilli. Qualcuno, come a Novazzano, ha chiamato allarmato la Cancelleria comunale; qualcun altro ha composto il numero dell’Ustra in calce alla lettera per capire se davvero ci si riferisse alla corsia per i veicoli pesanti, ricevendo per tutta risposta parole di fastidio per aver colto nel segno.

Il coraggio della politica

Davide Lurati, dal canto suo, va dritto al punto: «Dopo tante promesse è giunto il momento che a livello cantonale si prenda una posizione netta a favore della popolazione locale nei confronti dell’autorità federale». E a Berna tra la deputazione ticinese alle Camere che aria tira su questo tema? «Abbiamo interpellato in tal senso tanto l’Ustra che l’Amministrazione federale delle dogane per saperne di più e non siamo indifferenti al problema - ci dice Alex Farinelli (Plr) -. Capiamo, infatti, i cittadini del Mendrisiotto, ma sarebbe opportunismo politico dire che i Tir possano sparire da lì. Si farà il possibile per introdurre tutti gli accorgimenti utili a limitare l’impatto sul territorio, ma bisogna avere il coraggio di dire le cose come stanno».

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