Nonostante la legge e una recente sentenza, non tutti sono d’accordo sul prelievo da 117 milioni di franchi, già inseriti nel Piano investimentii
Non è per nulla scontato il via libera, da parte del Consiglio comunale (Cc) di Lugano, al prelievo di circa 117 milioni di franchi dai proprietari di immobili per i lavori di canalizzazione già realizzati e pagati tramite imposta. Nonostante la Legge di applicazione della Legge federale contro l’inquinamento delle acque (Lalia) imponga ai Comuni tale prelievo, l’anno scorso il legislativo cittadino aveva bocciato il finanziamento del Piano generale di smaltimento delle acque, con il relativo prelievo dei contribuiti di costruzione provvisori del 70%. Già allora, l’esito negativo aveva fatto discutere parecchio, visto che si tratta di contributi dovuti per legge che vanno approvati con la maggioranza qualificata. A maggior ragione, oggi, stridono ancor di più le perplessità della maggioranza del gruppo della Lega. C’è anche una sentenza che parla chiaro: il Consiglio di Stato ha infatti accolto il ricorso presentato l’anno scorso dal consigliere comunale Raoul Ghisletta. Non piace la Lalia? Si proponga una modifica. In vista di una imminente ripresentazione del messaggio, il sindaco di Lugano Michele Foletti vuole ‘tastare’ il terreno e domani è stata convocata la Commissione interpartitica.
C’è una legge e una recente sentenza, dunque, ma «come l’anno scorso, all’interno del gruppo permane scetticismo e la maggioranza spinge per il no». Questo è il succo delle parole del capogruppo della Lega dei ticinesi Lukas Bernasconi. Il Movimento di via Monte Boglia sembra orientato a mettersi nuovamente di traverso, contro la volontà del suo sindaco, che ha peraltro già inserito nel Piano degli investimenti i 117 milioni di franchi. Come se fossero stati già votati, perché la ratifica, almeno quest’anno, passate le elezioni comunali dello scorso aprile, sembrava scontata. Invece no. Il capogruppo leghista, che si esprime a titolo personale, obietta che «le opere sono già state pagate tramite le imposte ed è quindi assurdo farle pagare nuovamente». Parecchio più esplicita, invece, la linea dettata dal settimanale: ieri a pagina 3 del ‘Mattino della domenica’, nell’articolo che reca la firma ‘Cip&Ciop’ (nel quale pare di riconoscere la mano del municipale Lorenzo Quadri), si parla esplicitamente di una bocciatura del nuovo messaggio, per il quale “non c’è alcuna fretta". Non solo. Si definiscono questi contributi dovuti per legge come soldi "che si intendevano estorcere ai proprietari di immobili che avrebbero nel passato (anche remoto) beneficiato di opere di canalizzazione”.
A far da ago della bilancia, nella votazione del 2021, era stato il Plr allora guidato in Cc da Karin Valenzano Rossi, che schierandosi in maggioranza con Lega e Udc aveva di fatto contribuito all’affossamento del messaggio. E anche oggi la posizione del partito appare determinante nel risultato finale e infatti l’approccio appare molto cauto. «In gruppo non ne abbiamo ancora parlato – premette il capogruppo Rupen Nacaroglu –, ma abbiamo preso atto della decisione del Consiglio di Stato e accogliamo con favore l’incontro fra capigruppo per capire l’impostazione del Municipio sul messaggio. Noi siamo stati sempre favorevoli al principio del prelevamento, ma nel precedente messaggio non avevamo ritenuto sufficientemente motivata la decisione del Municipio sul quantum dell’aliquota. Una volta che sarà licenziato il nuovo messaggio capiremo come questa verrà applicata e giustificata per poter discuterne in gruppo e prendere posizione». Sulla stessa lunghezza d’onda anche Sara Beretta Piccoli, capogruppo del gruppo misto Movimento Ticino&Lavoro e Più Donne: «No, non ne abbiamo ancora parlato. Vogliamo capire bene la posizione del Municipio e poi valuteremo».
Chi ha già le idee molto in chiaro, invece, è il Ppd, come ci spiega il capogruppo Lorenzo Beretta Piccoli. «Noi lo abbiamo sempre detto e lo abbiamo ribadito nell’intervento sul Preventivo – ricorda –: siamo assolutamente a favore del prelievo di questi contributi, anche perché sono previsti per legge, li abbiamo già votati e senza dubbio lo rifaremo. Non è anzi giusto che il Comune abbia dovuto anticiparli. Bisogna quindi al più presto licenziare un nuovo messaggio e procedere con il prelevamento. Inoltre, nel conto degli investimenti del Preventivo 2022 sono già stati preventivati 10 milioni per questo scopo. Quindi se non riuscissimo a incassare almeno questa somma che il Municipio si aspetta di prelevare, vorrebbe dire che in termini di investimenti netti non potremmo arrivare laddove ci siamo preposti con il Preventivo. E questo avrebbe delle conseguenze anche sull’autofinanziamento, si creerebbe un problema». Una coerenza, rispetto al voto del 2021, ce la si potrà aspettare verosimilmente anche dall’Udc, sebbene «non ne abbiamo ancora discusso in gruppo», spiega Alain Bühler. «Però non ci piacciono – ammette il capogruppo –. Il problema dei contributi Laila è che sono eccessivamente retroattivi. È l’ente pubblico che ha mancato di prelevarli ai proprietari sui quali avrebbe dovuto rifarsi. Oggi invece ci sono dei nuovi proprietari ignari ai quali, durante la transazione, era stato assicurato che non c’erano oneri pendenti e che tutto a un tratto si ritrovano a dover ottemperare a questi obblighi». Bühler ammette che «la legge dice che vanno pagati. Ma per quanto sia una legge di diritto superiore, c’è un problema nella sua applicazione, nel sistema di riscossione. Motivo per cui stiamo valutando delle modifiche a livello cantonale con il nostro gruppo in Gran Consiglio».
Nicola Schoenenberger (I Verdi) ripercorre la storia più recente del dibattuto tema: «A suo tempo, quando era stato presentato il primo messaggio, poi rinviato, voglio ricordare che l’avevamo già sostenuto. Certo bisognerà analizzare il nuovo messaggio ma se ripercorrerà un contenuto simile è chiaro che torneremo a condividerlo. A monte vi è, infatti, un problema di disparità di trattamento, per chi per esempio è in affitto, oltre, va ricordato, a essere contributi dovuti per legge. Sorprende, e lo dico a titolo personale, il fatto che in Consiglio comunale, in sede di discussione del Preventivo 2022, alcuni partiti abbiamo dimostrato un atteggiamento ambiguo e contraddittorio, al limite della schizofrenia».
Diretto nel suo commento anche Carlo Zoppi (capogruppo Ps): «Esprimendomi in quanto capogruppo del Ps posso dire che il prelievo è importante e doveroso, non solo per il fatto di far rispettare la legge superiore ma anche per andare a recuperare delle somme che la città ha già anticipato nei confronti dei privati, e qui non ci piove! È un tema che era già emerso in Gestione nella fine della scorsa legislatura e probabilmente l’attesa delle urne ha, allora, influenzato sul dibattito. Diciamo che il clima non ha aiutato. Come presidente della Gestione posso dire che il tema sarà affrontato nelle prossime sedute, appena ve ne sarà la possibilità, tanto che intendiamo chinarci sul messaggio così da poterlo avere in Consiglio comunale prima della pausa estiva. In questo senso proprio domani è prevista una riunione interpartitica, alla presenza del sindaco, proprio su questo argomento. Insomma, vi sono 117 milioni da portare a casa... e poche storie!».