Il presidente cantonale liberale-radicale sul tema che agita la politica luganese: ‘Non abbiamo bisogno di benzina sul fuoco e scambi di accuse’
«Tutti devono credere al dialogo e non può essere una foglia di fico». Mentre si moltiplicano gli appelli al dialogo per uscire dall’impasse venutasi a creare a Lugano fra Municipio e autogestione, ultimo in ordine di tempo il municipale Tiziano Galeazzi (Udc) – ma ne riparleremo –, sul tema luganese ma di respiro cantonale abbiamo chiesto l’intervento del presidente cantonale del Plr Alessandro Speziali. L’occasione è data dalle forti accuse rivolte dal gruppo leghista in Consiglio comunale al vicesindaco Roberto Badaracco, che avrebbe (indirettamente) messo in pericolo il sindaco Michele Foletti, che lunedì sera si è trovato i manifestanti sotto casa a scandire slogan contro di lui.
Lugano, ricordiamo, dalla sconfitta alle ultime elezioni comunali non ha un presidente sezionale, che verrà eletto lunedì prossimo, ma ha due vice ad interim. Una di questi, la consigliera comunale Morena Ferrari Gamba, ha a titolo personale preso le difese del vicesindaco. Come giudica invece Speziali le accuse della Lega? «Ora come ora abbiamo bisogno di tutto, ma non certo di benzina sul fuoco e scambi di accuse a ogni piè sospinto. Mi metto nei panni del cittadino ordinario che sfoglia il giornale: al posto dei ‘j’accuse’ vorrei vedere un Municipio che ha una linea, coerente e coesa». Una coesione che, facciamo notare, purtroppo è mancata su questo rilevante tema anche fra i due rappresentanti liberali-radicali in Municipio e che non era peraltro una novità, viste le posizioni distinte che avevano l’ex vicesindaco anch’esso Plr Michele Bertini e Badaracco stesso. «Come detto – replica il presidente –, su questioni così calde che agitano le strade del comune e l’opinione pubblica del cantone dobbiamo trovare punti d’incontro e capacità di sintesi. Il Plr ha le capacità di farlo e sono convinto che qui come su altri temi, con il nuovo presidente sezionale, potremo tornare a essere una vela spiegata per tutta Lugano e l’intera regione».
Una situazione di scontro che, oltre a essere ben più lunga ormai dei due-tre mesi circa del 2002, sta creando malcontento a destra come a sinistra che necessita di essere risolta prima o poi. Come ritiene, Speziali, che possa uscire Lugano da questa situazione e che ruolo deve avere il Plr in questo contesto? «Il dialogo è scritto nel Dna di questo Paese – ma tutti devono crederci e non può essere una foglia di fico. Voglio pensare che questi mesi di tensione siano l’anticamera di una soluzione che soddisfi tutti, o perlomeno che scontenti il minor numero possibile di persone. L’autogestione esiste in qualsiasi vera realtà urbana: Karin Valenzano Rossi e Roberto Badaracco – me lo hanno sempre detto – vogliono davvero trovare una soluzione. E sono le soluzioni che interessano al Plr, non gli esercizi di stile o la guerrilla politica».
Un appello al dialogo e al pragmatismo che, ci auguriamo, sia colto in riva al Ceresio. E oltre al tentativo del vicesindaco settimana scorsa in piena rioccupazione dell’ex Macello, poi – per diverse ragioni – non andato a segno, anche un altro municipale ha scoperto le carte pubblicamente, anticipando i contenuti della seduta di Municipio di settimana prossima e parlando, anche se non direttamente, di dialogo. Si tratta di Tiziano Galeazzi, che in un post su ‘Facebook’ scrive: “Autogestiti dell’ex Macello: per il prossimo giovedì 13 gennaio (prima seduta municipale 2022) ho chiesto una discussione generale interna. Trovo sia necessaria per portar maggior chiarezza e trovare una linea futura la più condivisa possibile. Mi auguro si possa trovare una coesione migliore tra noi sette e poter ventilare svariate soluzioni per uscire da questa situazione, che di certo non fa bene a nessuno né alla città né alle Istituzioni”.
Un post conciliatorio e, forse, a sorpresa da parte del municipale democentrista: l’ultimo arrivato. Ma forse proprio per questo l’unico che non porta il peso del carico emotivo legato alla demolizione di fine maggio, in quanto non era ancora a Palazzo civico quando questa è stata decisa. «Scrivendolo volevo fare da calmiere – precisa Galeazzi –. Volevo assicurarmi che all’ordine del giorno ci fosse anche la questione autogestione. Dobbiamo parlarne, confrontarci, anche litigare se necessario e sfogarci ma chiarirci e arrivare a una linea condivisa e capire poi come muoverci. La mia idea è di guardare oltre: dobbiamo tirare in gol, cercando di rispettare tutte le sensibilità interne». E le soluzioni di cui parla? «Bisogna capire coi rapporti dei servizi a che punto siamo, trovare una rotta comune e passare e a un secondo stadio che sarebbe trovare un dialogo con l’esterno e delle soluzioni. Non deve essere necessariamente una soluzione pubblica, può essere anche uno stabile privato. E poi in una terza fase ancora trovare delle regole comuni. Però se non se ne parla e se non si affronta il discorso, non se ne arriverà mai a una. Una soluzione non sarà giovedì, però dobbiamo cominciare a riflettere. Perché così non si può andare avanti».
Infine, sul tema autogestione e affini, finalmente una buona notizia: come ci conferma la capodicastero Valenzano Rossi, da ieri 6 gennaio è stato riaperto al traffico, dopo una settimana di chiusura, il tratto di viale Cassarate tra l’ex Macello e l’Usi, in quanto sono stati conclusi i lavori di ripristino e pulizia, indicati quale ragione principale dello sbarramento, iniziati dopo la rioccupazione e lo sgombero bis di fine anno.