Dai bagagli persi per strada alla doppia quarantena. Ma adesso la giovane Svizzera, con i ticinesi Zanetti, Biasca e Canonica, è pronta a dire la sua
L’avvio della campagna mondiale a Red Deer, in Alberta, dove domani (alle 22.30, in Svizzera) faranno il loro esordio, per i ragazzi della selezione rossocrociata U20 è stata a dir poco tribolata. Al loro arrivo in Canada, dopo una quarantena preventiva di due giorni, i rossocrociati dapprima sono stati costretti a rinviare il primo allenamento, poiché la loro attrezzatura s’era persa per strada, prima che emergesse la positività al Covid di uno dei ragazzi, ciò che ha costretto l’intera delegazione a sottomettersi a due nuove serie di test: la prima aveva indicato la negatività di tutto l’organico, mentre invece la seconda ha confermato la positività del giocatore in questione, costringendo così giocatori e staff a tornare in quarantena per altri due giorni, cosa che ha costretto lo staff della nazionale a cancellare quella che era l’unica amichevole di preparazione, contro la Repubblica Ceca. Tranne due ragazzi, che hanno dovuto restare in isolamento, gli altri nel frattempo sono potuti tornare sul ghiaccio, per preparare un torneo che, già di per sé difficile, viste le premesse si preannuncia quantomeno complicato. Consci delle difficoltà causate dall’assillo della pandemia, in queste ore i delegati dell’Iihf hanno optato per la cancellazione della retrocessione nella seconda fascia dell’hockey di categoria, rischio a cui avrebbero dovuto far fronte le ultime classificate dei due gironi dopo la prima fase, che si sarebbero affrontare in uno spareggio al meglio di tre partite per non scendere. Ma quello della lotta per non retrocedere era uno scenario che i rossocrociati non avrebbero mai voluto prendere in considerazione. Non dopo la figuraccia al Mondiale di un anno fa, quando la selezione già a suo tempo affidata allo stesso Bayer chiuse la fase preliminare con quattro sconfitte filate, con un bilancio di appena 5 gol fatti e addirittura 20 subiti, salvando il proprio posto nell’élite planetaria soltanto perché, anche allora, la retrocessione era stata abolita.
Inserita anche stavolta in un girone non semplice, con squadre come la Russia, appunto, gli Stati Uniti campioni in carica, la Svezia e la Slovacchia, l’obiettivo minimo di una Svizzera nel frattempo diventata più matura, anche perché la metà dei selezionati ha già sulle spalle l’esperienza maturata un anno fa, era e rimane comunque la qualificazione ai quarti. Pur se, naturalmente, gli elvetici si presentano al momento del debutto senza avere un minuto di preparazione nelle gambe. «In questo modo, non c’è equità a livello di chance – dice all’agenzia Keystone Ats il direttore delle squadre nazionali, Lars Weibel –. Ciò che è successo in questi giorni ha reso difficile concentrarsi sulle questioni hockeistiche...».
Per i ragazzi, ma non solo. Tanto che a ventiquattr’ore esatte dal debutto sul ghiaccio del Peavey Mart Centrium di Red Deer, città di centomila abitanti a metà strada tra Calgary ed Edmonton, Marco Bayer e lo staff tecnico rossocrociato aveva iscritto nel roster dei Mondiali soli quindici giocatori di movimento e due portieri, mentre invece la selezione definitiva avrebbe dovuto essere allestita già dopo l’amichevole prevista contro i cechi. «Dobbiamo poter reagire fino all’ultimo nel caso in cui ci siano altri casi positivi», conclude Weibel. I giocatori che rimarranno esclusi dalla rosa s’imbarcheranno martedì sul volo che li ripoterà in patria.
Intanto, tra i diciassette elementi già annunciati ci sono i tre ticinesi Brian Zanetti (difensore classe 2003, in forza ai Peterborough Petes, nell’Ontario hockey league), Lorenzo Canonica (classe 2003, che gioca in Québec major junior hockey league con gli Shawinigan Cataractes) e Attilio Biasca (anch’egli del 2003 e pure lui impegnato in Qmjhl, ma con gli Halifax Mooseheads). Assieme a loro ci sono pure due giocatori che in stagione hanno vestito a più riprese la maglia dei Ticino Rockets in Lega nazionale B, ovvero l’ala del Davos Fabian Ritzmann e il centro del Ginevra Servette Christophe Cavalleri.