Votati i consuntivi 2020. Il gruppo Lega/Udc sollecita più trasparenza e intraprendenza per Musei e Teatro. Nuova illuminazione per i castelli
Musei e Teatro: rispettivamente un disavanzo di 3’000 franchi e un utile di mille. Due enti autonomi di Bellinzona dai quali una parte del Consiglio comunale chiede un atteggiamento più trasparente e proattivo. Il dibattito odierno in Consiglio comunale sui bilanci consuntivi dei cinque enti autonomi cittadini (tutti votati a larghissima maggioranza) ha infatti nuovamente fatto emergere qualche malumore nei confronti di quelli preposti a diffondere cultura. Attività che genera un costo e non per forza l’introito finanziario atteso da quella parte di politica che sollecita una gestione più manageriale e meno propensa a un’offerta di nicchia che riduce l’afflusso di pubblico.
«C’è una tensione permanente sugli enti autonomi – ha attacco Giuseppe Sergi (Verdi/Mps/Fa) motivando il suo voto contrario/astenuto ai conti dei cinque enti – che mostra tutti i limiti di questa impostazione di logica pseudo-aziendalistica. Per il Teatro la Gestione chiede per esempio un’impostazione più imprenditoriale e un’accresciuta ricerca di sponsoring. Non è lo spirito giusto con cui bisognerebbe invece gestire importanti settori della Città». Scettico anche il capogruppo Lega/Udc Luca Madonna, secondo cui con gli enti si «scarica su altre entità ciò che dovrebbe fare la Città». Ha poi sollecitato, in casa Ente Sport (utile di 1’400 franchi), più velocità decisionale. Brenno Martignoni Polti ha dal canto suo motivato il rapporto di minoranza Lega/Udc critico ma favorevole ai consuntivi dell’ente Musei: «C’è disagio nel non potersi dichiarare in assenza di informazioni certe sull’attività svolta durante il 2020. Esterniamo disagio ma con spirito propositivo, sollecitando per il futuro più chiarezza su quanto si fa. Giusto invece trovare forme esterne di aiuto, per esempio aprendo le porte degli archivi e dando maggiore spazio agli artisti». Stessa linea sul fronte Teatro: Alessandro Minotti (Lega/Udc) ha ripercorso le critiche contenute nel rapporto di minoranza da cui emerge una lunga serie di disservizi, confidando in una svolta da parte della direzione.
Quindi l’ente Carasc (utle 2’000 franchi) che gestisce la collina e i suoi contenuti turistici sulla montagna di sponda destra da Gorduno a Gudo. Perplesso ancora una volta Luca Madonna: «Per delle opere minime si continua a dare incarichi alla Supsi affinché studi delle soluzioni, quando basterebbe una maggiore intraprendenza da parte della direzione. Inoltre il successo avuto dalle varie iniziative comportano conseguenze negative sul territorio, fra posteggi e accesso dei turisti». Già. Peccato che Madonna (proprio lui: quello scettico sugli enti autonomi) oltre ad essere proprietario di alcuni beni nel comprensorio dell’Ente e anche membro del suo Direttivo, ciò che in base alla Legge organica comunale – ha fatto presente Ronald David dei Verdi – implica la sua uscita dalla sala durante il dibattito. Uscito quindi Madonna, Brenno Martignoni Polti si è visto costretto a sanare giuridicamente lo svarione ripetendo a braccio l’intervento. Tiziano Zanetti ha poi spronato l’Ente a evidenziare meglio quanto di bello fa sul territorio: «L’alpe Arami ne è un esempio! Un progetto bellissimo ma di cui si sa poco». Ha risposto il municipale Fabio Käppeli: «I progetti avviati sono davvero molti. I problemi dovuti al successo della zona collinare sono noti e vanno certamente approfonditi e risolti nella ricerca del giusto equilibrio».
Niente da eccepire invece sull’Azienda multiservizi (Amb) che col suo utile pari a 1,63 milioni mette a tacere chiunque.
Addio luce gialla per la Fortezza di Bellinzona, è in arrivo quella di tonalità ‘bianco caldo’. Il plenum com 46 sì e 6 contrari ha infatti stanziato il credito di 1,3 milioni chiesto dal Municipio, dal quale dedurre il contributo cantonale di 650mila franchi e un aiuto di 490’000 franchi derivante dal Fondo per le energie rinnovabili. L’impianto risalente agli anni 90 sarà sostituito dalla tecnologia Led che permetterà di ottimizzare il fascio luminoso. Di fronte ad alcune critiche giunte dalla sala (il gruppo Verdi/Mps/Fa ha votato contro), il municipale Mauro Minotti ha spiegato che l’impianto è stato concepito da una ditta specializzata e avallato dall’Ufficio dei beni culturali.
Sì unanime poi alla variante di Piano regolatore necessaria nell’ambito del rinnovo della concessione quarantennale per l’utilizzo delle acque della Valle Morobbia. Per rispettare le nuove disposizioni cantonali volte a garantire sufficienti deflussi minimi e a ridurre quelli discontinui dei fiumi ticinesi con a monte sbarramenti idroelettrici – norme varate dal Gran Consiglio nel gennaio 2019 – l’Azienda multiservizi di Bellinzona che gestisce l’impianto della Morobbia implementerà alcuni aggiornamenti tecnici a valle della diga di Carmena lungo il tratto che porta fino all’immissione nel fiume Ticino. Saranno inoltre realizzate due centraline ai piedi della diga di Carmena e in zona Seghezzone a Giubiasco.
Nei 55 parchi giochi comunali di Bellinzona sarà introdotto il divieto di fumo. Lo ha deciso questa sera il Consiglio comunale (41 sì, 8 no e 2 astenuti) accogliendo parzialmente la mozione di Renato Züger, ex consigliere comunale della Sinistra, che indicava anche la necessità di bandire sigarette e simili dalle fermate dei mezzi pubblici (proposta tuttavia ritenuta sproporzionata sia dal Municipio nelle proprie osservazioni, sia dalla Commissione della legislazione nel proprio rapporto). Contrario Tuto Rossi (Udc), che ha invitato a far capo al buon senso affinché non si fumi davanti ai bambini, evitando così d’imporre un altro divieto. Pure accolta la mozione di Andrea Cereda (Plr) per la realizzazione di un parco giochi a Gnosca. Il Municipio valuterà con l’associazione di quartiere possibili ubicazioni.