Bellinzona: abbandonato il gruppo Lega/Udc e diventato indipendente riesumando il Noce, ha posto la questione a inizio seduta
Se il presidente del Consiglio comunale cambia partito o lascia il suo gruppo di riferimento che in precedenza lo aveva indicato per ricoprire la funzione ottenendo così l’avallo del plenum, può portare a termine l’incarico o deve lasciarlo ad altri colleghi della sua ex formazione politica? La domanda è stata sollevata nei giorni scorsi a Bellinzona a margine della decisione di Brenno Martignoni Polti di abbandonare da subito il gruppo Lega/Udc – che gli ha poi chiesto appunto di fare un passo indietro – per concludere la legislatura da indipendente e affrontare le elezioni comunali 2024 col suo Noce riesumato e non più da democentrista. Domanda che non trova risposte nella Legge organica comunale e nel Regolamento comunale, affidando la questione al buon senso.
Durante la sua conferenza stampa di lunedì, il già sindaco dal 2004 al 2012 aveva segnalato l’intenzione di far votare il Cc sul tema in apertura dell'odierna seduta. «D'altronde, però, la presidenza del Legislativo è una carica ‘ad personam’, cioè slegata dai gruppi politici», ha premesso oggi Brenno Martignoni Polti ricordando di aver assunto il coordinamento dell'Ufficio presidenziale lo scorso 18 giugno. Dal canto suo il gruppo Lega/Udc non ne ha fatto una questione di vita o di morte. «Di sicuro è una questione di opportunità e coerenza», ha replicato il capogruppo Sacha Gobbi non sollecitando il voto del plenum: «Spiace dunque vedere che il presidente è stato eletto in una lista che non c'è, ossia con lo zero per cento dei voti».
Sempre in apertura di serata il plenum ha accolto le dimissioni del consigliere comunale liberale radicale Nicola Zorzi, sostituito dalla new entry Nadia Bianchi, prima subentrante nel gruppo Plr.