Musica

Ai ticinesi Freddie & The Cannonballs lo Swiss Blues Challenge

Primi classificati a Basilea, nel 2022 rappresenteranno la Confederazione all’European Blues Challenge di Malmö e all’International Blues Challenge di Memphis

Volkshaus di Basilea, venerdì 25 giugno 2021
4 luglio 2021
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«Dedichiamo la vittoria a Chris Arcioni, il nostro primo hammondista che è purtroppo morto l’anno scorso». La felicità di Freddie & The Cannonballs, primi classificati allo Swiss Blues Challenge 2021, passa anche per il ricordo del musicista che non c’è più. «Abbiamo sentito forte la sua presenza con noi anche venerdì a Basilea. Ci manca moltissimo», dice Federico ‘Freddie’ Albertoni, bassista/cantante/band leader della formazione ticinese di ritorno dalla Svizzera tedesca con il massimo risultato che va oltre la classifica. La vittoria, infatti, non significa soltanto il nome sul trofeo del più importante contest blues della Confederazione andato in scena venerdì scorso alla Volkshaus di Basilea, ma anche – per com'è strutturato il Blues Challenge a livello internazionale – la possibilità di suonare nei maggiori festival blues elvetici (tra gli altri, Baden Blues Festival, Sierre Blues Festival, Vallemaggia Magic Blues) e, soprattutto, quella di rappresentare la Svizzera all’European Blues Challenge in programma il prossimo anno a Malmö, in Svezia, e all’International Blues Challenge di Memphis, Tennessee, sempre nel 2022. Anche per questo motivo, lo stato d’animo di Freddie & The Cannonballs è «gioia, pura, enorme, travolgente gioia, ci sentiamo ripagati dei sacrifici e degli sforzi che anche noi, come moltissimi musicisti della nostra regione, abbiamo fatto per portare avanti il progetto in cui crediamo».

Ultimi di tre band in gara (la quarta aveva dato forfait la settimana precedente l'evento), impegnati in un set di 25 minuti, non oltre, con «severe punizioni» in termini di punteggio in caso di sforamento del limite massimo – «La cosa meno blues del mondo, ma con 24 minuti e 48 secondi siamo restati nei limiti prestabiliti dagli organizzatori», specifica con orgoglio l'Albertoni – Freddie & The Cannonballs non sono praticamente più scesi dal palco: «La premiazione è avvenuta subito, e tutta in svizzero-tedesco; la cosa buffissima è stata che il sassofonista Nigel Casey è rimasto convinto per tutto il tempo che fossimo arrivati terzi, anche dopo la premiazione e tutte le foto di rito. Cosa ancor più bella, il fatto che fosse comunque felicissimo di com'era andata. Di questo abbiamo riso non poco, lui e tutti i Cannonballs».

In gara a Basilea, lo scorso venerdì, la band ticinese ha portato i brani di propria composizione ‘Golden’, ‘Lipstick on a Pig’, ‘Daddy Blues’, «ma anche il nostro jingle ‘Cannonballs’ e ‘I ain’t gonna do it no more’ di Bobby Charles, una cover a noi molto cara». Una volta smaltita l’euforia, il pensiero di Freddie e di Mad Mantello (chitarra), Roberto Panzeri (batteria), Andi Appignani (organo Hammond) e quello di Nigel Casey e Olmo Antezana (sax) andrà agli Stati Uniti d'America: «Memphis significherebbe per noi moltissimo: dobbiamo soltanto capire come organizzare bene il tutto, non da ultimo come gestire i nostri ‘veri’ lavori, ma sarà un momento segnante e indimenticabile della nostra vita e della nostra carriera musicale». Freddie lo sa, perché se si tratta di Memphis, il bassista parla per dati certi: «Ho già avuto la fortuna di visitare la città qualche anno fa e di scendere nel vicino stato del Mississippi, tra i campi di cotone e soprattutto sulle strade del blues, quello vero. Sarà in ogni caso ancora una sorta di pellegrinaggio, ma poterci suonare, wow, mi mette i brividi solo a pensarci…» (www.freddieandthecannonballs.com).

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