Luganese

Foce, 50enne annega nel lago di Lugano

L'uomo si è tuffato nel tentativo di aiutare il figlio. Il ragazzo si è salvato ma i sommozzatori hanno ripescato il corpo di suo padre privo di vita

Polizia e primi soccorsi sul luogo dell'annegamento (Rescuemedia)
1 luglio 2021
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Un uomo sulla cinquantina, di origini eritree, è deceduto nelle acque del Ceresio, alla Foce del Cassarate, oggi pomeriggio, verso le 18.30, poche ore dopo l'annegamento di un 75enne presso il Lido di Gerra Gambarogno. Stando alle prime informazioni raccolte sul luogo da un testimone oculare, l’uomo si è tuffato nel lago vestito nel tentativo di aiutare suo figlio in difficoltà, quando è sparito nelle acque. È riuscito a salvare il figlio ma non è più riemerso, risucchiato a una decina di metri dalla riva dove il fondale sprofonda, l'acqua più torbida e calda del lago incontra quella fresca del fiume. La moglie ha assistito disperata alla scena assieme ad altre persone della comunità africana. Immediato l’allarme lanciato ai soccorsi: i sommozzatori della Polizia Cantonale e della Società di Salvataggio di Lugano, che si sono immersi, hanno localizzato e ripescato il corpo dell'uomo 45 minuti dopo, verso le 19.15, a circa 18 metri di profondità e a 25 metri dalla riva. Vano il tentativo di rianimare il cinquantenne tramite un massaggio cardiaco. Sul posto, sono giunti pure i soccorritori della Croce Verde di Lugano che non hanno potuto far altro che constatare il decesso dell'uomo. Sul luogo della disgrazia era presente anche il Care Team. C'erano, come detto, alcune persone della comunità eritrea che si è stretta attorno alla compagna dell'uomo che ha perso la vita nelle acque del lago. La famiglia è domiciliata a Lugano da diversi anni. Presenti anche gli agenti della Polizia Scientifica. L'accesso all'ultimo tratto della Foce è stato delimitato dalle forze dell'ordine. Un'altra tragedia dopo quella capitata nei giorni scorsi nella piscina olimpionica del Lido di Lugano. Nella zona della Foce del Cassarate, dopo alcuni annegamenti, la Città di Lugano ha posato cartelli che segnalano il pericolo. Sono stati almeno due i decessi avvenuti negli ultimi cinque anni. Alla Foce, lo ricordiamo, in precedenza esisteva il divieto di balneazione. Un divieto che successivamente venne eliminato su richiesta delle autorità cantonali considerato che le rive e le acque lacustri sono demanio pubblico e dunque devono essere fruibili da tutti.

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