Il sindacato interviene sulla questione del blocco degli stipendi alla Clinica locarnese, dicendosi pronto a organizzare una sospensione dal lavoro
«È una situazione veramente vergognosa. Come sindacato non ci stiamo e se la questione non dovesse venir risolta entro una settimana o poco più, siamo pronti a mettere in atto tutto quanto in nostro potere per fare pressione, anche la sospensione dal lavoro». Sono parole risolute quelle di Marco Pellegrini, segretario regionale per il Sopraceneri del sindacato Ocst. La situazione in questione riguarda il fatto che alla Clinica Santa Chiara di Locarno gli stipendi dei dipendenti sono bloccati. La causa – come riportato la scorsa domenica dal settimanale 'il Caffè' – è da ricondurre a “cavilli giudiziari legati al passaggio di proprietà e alle maggioranze all’interno del Consiglio d’amministrazione”.
A seguito della notizia, già il sindacato Vpod aveva invitato alla responsabilità e comunicato che se il versamento dei salari non dovesse avvenire entro il 30 giugno, sarà indetta un’assemblea “per decidere con il personale i passi da intraprendere a tutela dei suoi diritti”. Ora si fa sentire anche l’Ocst che parla più esplicitamente di sciopero.
«Nell’ultimo periodo il personale sanitario ha operato in condizioni non facili, e ora rischia addirittura di non vedersi riconosciuto lo stipendio – rimarca Pellegrini –. Non è in nessun modo giustificabile che siano le lavoratrici e i lavoratori a rimetterci a causa di cavilli giuridici, personalismi di sorta o litigi in seno al vertice degli azionisti tra coloro che sono usciti vincitori e coloro che sono risultati perdenti nella compravendita della clinica. Anche perché – conclude il sindacalista – i gruppi coinvolti sono tutti solidi a livello finanziario e dunque non sussiste un problema di mancanza di liquidità».