Nel 2018 Les Galéries Marval di Neuchâtel ospitarono la sua 'ricerca dell'invisibile'. Federico Zeri lo definì 'il Caravaggio del XX secolo'.
È morto per un malore, nella sua casa di Collelongo (L'Aquila), il pittore Luciano Ventrone. Nato a Roma nel 1942, dopo il diploma di Liceo Artistico frequentò la facoltà di Architettura fino al 1968, decidendo poi di abbandonare gli studi per dedicarsi interamente alla pittura. Federico Zeri lo definì “il Caravaggio del XX secolo”. Ventrone ha esposto in musei e gallerie a Roma, Milano, Londra, Singapore, New York, Mosca, San Pietroburgo. Neuchâtel lo ricorda nel 2018 alle Galéries Marval. Nella sua tecnica, la fotografia era un punto di partenza. "Lo studio della pittura – dichiarava lui stesso – non è la mera rappresentazione dell'oggetto, ma è colore e luce: i giusti rapporti fra le due cose danno la forma nello spazio. Il soggetto non va visto come tale, ma astrattamente”. La sua “ricerca dell'invisibile” ha destato l'attenzione di critici quali Tassi, Bonito Oliva, Sgarbi, Di Capua, Trombadori, Zavoli, Lucie-Smith, Crespi, Buscaroli.