L'ex direttore è stato condannato a tre anni, l'ex vicedirettrice a due anni e quattro mesi, entrambe le pene sono parzialmente sospese
Oltre due milioni di franchi. Tanto hanno sottratto in dodici anni Emilio Devrel e Sheila Calvi Finotto alle casse della Fondazione Tusculum, rispettivamente ex direttore amministrativo ed ex vicedirettrice della casa per anziani di Arogno. I due sono stati condannati stamattina in due distinti processi alle Assise criminali di Lugano. Due procedimenti separati, ma l'inchiesta – partita a febbraio 2018 con gli arresti –, coordinata dal procuratore pubblico Andrea Maria Balerna, è stata la stessa, come pure la Corte presieduta da Amos Pagnamenta che li ha condannati: tre anni sospesi per metà al diacono, ventotto mesi sospesi per ventidue all'ex consigliera comunale di Melano. Entrambi sono già stati rilasciati dal carcere, nel 2019 lui e nel 2018 lei.
«È qualcosa che è iniziato così, per chiudere alcun ammanchi, poi è diventato un crescendo» si è giustificato il 63enne in aula, incalzato dal giudice. Una spiegazione poco articolata, in linea con la procedura di rito abbreviato con la quale si sono svolti entrambi i processi, in virtù della buona collaborazione fornita dagli imputati e del fatto che hanno già restituito buona parte del maltolto, facendo cadere le richieste degli accusatori privati. «Perché l'ho fatto? È una bella domanda – ha detto invece la 47enne –. È successo. Non ero attenta, mi sono fatta prendere la mano. È stato più forte di me». Gli imputati hanno entrambi ammesso i fatti e sono quindi stati condannati per: ripetuta appropriazione indebita, falsità in documenti, truffa, ripetuta frode fiscale e ripetuta complicità in frode fiscale (lui); ripetuta amministrazione infedele, complicità in appropriazione indebita, ripetuta appropriazione indebita, ripetuta frode fiscale e complicità in frode fiscale (lei).
Le malversazioni sono iniziate nel 2006. La maggior parte degli oltre due milioni di franchi imputatigli, Devrel – difeso dall'avvocato Davide Corti – li ha prelevati dalla cassa della Fondazione della quale era responsabile, dal conto postale ‘conto mance’ intestato alla Fondazione oppure pagando spese personali dai conti della stessa, camuffando gli ammanchi con registrazioni contabili fittizie. Per mascherare queste malversazioni ha stilato una decina di bilanci falsi, inserendo dei costi fittizi, in particolare delle fatture false e aumentando i costi di cura dei pazienti dell'Unità casi complessi, e omettendo di registrare delle entrate. Soprattutto, stando alla ricostruzione effettuata da Balerna, alcuni importi incassati a titolo di assegni grandi invalidi. Oltre al reato di falsità in documenti, l'aver stilato falsi bilanci è costato a Devrel anche la condanna per truffa: l'Ufficio anziani e cure a domicilio del Dipartimento sanità e socialità ha versato circa 470'000 franchi alla Fondazione sulla base del contratto di prestazione. Soldi versati in più rispetto a quanto dovuto, andati a coprire un buco che non ci sarebbe stato se le malversazioni non fossero state compiute.
Di questi due milioni, uno e mezzo circa sono stati imputati anche a Calvi Finotto – rappresentata invece da Marco Masoni –, in quanto sapendo quel che il direttore stava facendo non lo ha denunciato. Inoltre, l'ex vicedirettrice si è intascata circa 340'000 franchi di stipendi indebiti in qualità di direttrice di un'altra associazione – che collaborava con la Tusculum e oggi in liquidazione –, omettendo di fatturare spese e servizi forniti dalla Fondazione allo stesso ente per circa 640'000 franchi. Sebbene l'importo nella complicità in appropriazione indebita a suo carico sia rilevante, i soldi effettivamente sottratti nel suo caso in qualità di vicedirettrice della Tusculum sono molti di meno: circa 7'000 franchi di forniture di nafta per il suo domicilio privato e altri 19'000 per spese personali in qualità di direttrice dell'associazione correlata. Devrel, dal canto suo, ha invece prelevato altri 15'000 franchi circa da una seconda associazione della quale era responsabile.
Il caso è emerso tre anni fa, in seguito a una segnalazione interna alla struttura, scatenando un piccolo terremoto nel Basso Ceresio, portando a diverse dimissioni all'interno del Consiglio di fondazione e in generale al rinnovo della gestione della casa per anziani: la Tusculum oggi forma, assieme alla Società ticinese di assistenza ai ciechi di Lugano, l'Associazione Melograno. Sbigottiti gli abitanti di Arogno, così come quelli di Capolago e Melano – dove si trovano le sottosedi della Fondazione –, all'indomani degli arresti dei vertici di un ente che negli anni era considerevolmente cresciuto, allargandosi ai pasti a domicilio e all'asilo nido.