Il direttore sanitario dell'Azienda tutela salute (Ats) Insubria esprime perplessità sulla proposta in discussione sul tavolo del Consiglio Federale
Se ne parla anche in Italia del rischio che i frontalieri debbano sottoporsi a tampone ogni tre giorni per poter andare al lavoro. La richiesta è stata avanzata dai partiti di Governo che hanno chiesto al Consiglio Federale che le aziende che occupano frontalieri siano "obbligate a far testare i loro dipendenti ogni tre giorni". La Lega dei Ticinesi ha chiesto che i frontalieri siano sottoposti a tampone ogni due giorni. ''Tamponare ogni 48 ore i frontalieri mi sembra un po’ una tortura – l’opinione di Giuseppe Catanoso, direttore sanitario dell'Azienda per la Tutela della Salute (Ats) Insubria - Mi lascia perplesso e dal punto di vista medico è abbastanza inutile, sarebbe meglio farlo ogni 5 o 6 giorni". Sul tema è intervenuto il senatore varesino del Partito Democratico Alessandro Alfieri, segretario della Commissione Esteri del Senato italiano ''Invito le autorità elvetiche alla massima prudenza, obbligare i nostri lavoratori frontalieri a sottoporsi ogni tre giorni ad un tampone sarebbe senza dubbio una misura vessatoria e, come ha già fatto notare l'Ats Insubria, nemmeno risolutiva nella lotta al contagio. Ho già chiesto al ministero degli Esteri un'iniziativa formale verso la diplomazia elvetica per evitare l'introduzione di simili misure. Come ho sempre sostenuto la battaglia contro il coronavirus la si vince insieme, con iniziative coordinate, proporzionate e bilaterali".