Presenza di batteri fecali nelle acque della sponda piemontese del lago. La causa potrebbero essere le fuoriuscite di acque reflue per le forti pioggie
La stagione balneare sulla sponda occidentale italiana del Lago Maggiore, da Castelletto Ticino al confine con la Svizzera, sembra essere finita in anticipo, dopo che ieri i sindaci di Castelletto Ticino, Dormelletto, Arona, Belgirate, Stresa, Verbania, Ghiffa, Cannero Rivera e Cannobio hanno firmato i divieti di balneazione.
Lo stop ai bagni è dovuto ai nubifragi di due settimane fa che oltre ad aver provocato dopo mesi di siccità il repentino innalzamento del Verbano hanno determinato un allarmante fenomeno evidenziato da Arpa Piemonte, l'agenzia regionale sulla protezione delle acque: la presenza di Escherichia coli e di Enterococchi intestinali (batteri tipici che si rilevano negli scarichi fognari liberi), riscontrati in rilevanti quantità nei campioni analizzati dall’Asl del Vco. I campioni prelevati il 7 settembre hanno infatti mostrato significative tracce di batteri riconducibili a fuoriuscite di acque reflue, in alcuni casi anche sei volte superiori alla soglia di legge.
Nei prossimi giorni le analisi verranno ripetute e quando la situazione tornerà alla normalità, le ordinanze verranno revocate. Ma potrebbe essere troppo tardi. La stagione turistica sul Lago Maggiore piemontese era iniziata in ritardo a causa della pandemia; con gli scarichi fognari nel lago si chiude in anticipo.
Per i comuni interessati l'obbligo di andare alla ricerca della provenienza delle sostanze inquinanti.