Non più di 100 quintali il peso massimo dei veicoli caricati sulle imbarcazioni. Siccità che inoltre sta mettendo a rischio l'ecosistema del Parco del Ticino
Il livello del Verbano ha accelerato la discesa. E da ieri i traghetti in servizio tra le due sponde del Lago Maggiore non possono più caricare gli autobus di taglia media e grande. Ciò è dovuto al fatto che per i traghetti, a differenza di quello che avviene per gli aliscafi, non si tratta di scarso pescaggio agli approdi: i divieti d'imbarco per i mezzi pesanti sono legati alla forte inclinazione dei pontili d'imbarco, dovuti al divario fra la terra ferma e il pontile d'imbarco più basso a causa del livello del lago.
Il provvedimento fa seguito allo stop, dei giorni scorsi, di camion e tir che rappresenta uno degli effetti dell'ulteriore discesa del Verbano che oggi ha fatto segnare 23 centimetri sotto lo zero idrometrico.
Uno dei minimi storici, aggiornati negli ultimi anni a causa della siccità e del sempre più carente apporto d'acqua dalle montagne. La nuova soglia ha obbligato la Navigazione Lago Maggiore a limitare a 100 quintali il peso massimo dei mezzi imbarcati. Insomma, vengono imbarcate solo autovetture e camioncini.
I problemi non sono solo quelli della Navigazione Lago Maggiore. La sempre più preoccupante carenza d’acqua sta mettendo a rischio l’intero ecosistema del Parco del Ticino e il lavoro dei quasi settemila agricoltori e risicultori che da queste acque dipendono.
L'attuale situazione ha riacceso la battaglia sul livello massimo autorizzato: dal Parco del Ticino arriva la sollecitazione per un incremento del limite massimo a 1,5 metri rispetto agli attuali 1,25. Ciò avrebbe consentito d'immagazzinare 50 milioni di metri cubi d'acqua.