Mendrisiotto

A Mendrisio Sinistra e Verdi insieme il 5 aprile 2020

I due gruppi hanno deciso di unire le forze e dare vita a un nuovo soggetto politico in vista delle elezioni comunali

Nuove geografie politiche a Mendrisio (Ti-Press)
8 dicembre 2019
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A Mendrisio la si inseguiva da tempo: una alleanza solida e convinta fra Sinistra e Verdi. Con la politica dei piccoli passi ci si è riusciti. Alle prossime elezioni comunali del 5 aprile 2020 il fronte progressista si presenterà unito. Insieme a Sinistra e I Verdi di Mendrisio 'correranno' fianco a fianco tanto per il Municipio che per il Consiglio comunale, dando vita a 'L'Alternativa -Verdi e Sinistra insieme, di fatto “un nuovo soggetto politico”. L'annuncio, congiunto, è arrivato questa mattina.

'I tempi erano maturi'

Il messaggio, insomma, è chiaro. “Le due forze politiche, che negli ultimi quattro anni hanno spesso collaborato – valorizzando nel contempo le rispettive specificità – hanno ritenuto che i tempi fossero maturi per compiere un passo verso una nuova alleanza – si spiega nella nota diffusa domenica mattina –. Alleanza che ha portato visibili frutti in occasione delle ultime elezioni federali. Uniti - hanno spesso dichiarato la neo consigliera nazionale Greta Gysin e la neo senatrice Marina Carobbio Guscetti – si vince”. E questo è l'obiettivo anche nel capoluogo, dove Insieme a Sinistra ha da difendere il suo seggio.

I due gruppi, del resto, hanno più di una affinità... elettiva. “Questa iniziativa – si ribadisce nel comunicato a due voci –  si costruisce sulla condivisione di valori e visioni per una società dove ambiente, socialità, lavoro, cultura e pari opportunità siano sempre al primo posto”.

La geografia rosso-verde

Nella geografia rosso-verde del Mendrisiotto si aggiunge, quindi, una tessera importante. La scelta di condividere la scheda elettorale ha messo le radici, di sicuro, in quest'ultima legislatura, come confermano gli stessi protagonisti, ma ha trovato terreno fertile soprattutto nello Sciopero del clima e, in particolare, nello Sciopero nazionale delle donne del 14 giugno scorso. È lì, sul piazzale de LaFilanda che, con tutta probabilità, si è vissuta la svolta. Non a caso in uno dei punti della risoluzione firmata dai partecipanti si riafferma la necessità di promuovere un modello di vita attenta alla questione femminile e all'ecologia, nel segno di una “etica dell'ambiente che privilegia la relazione tra essere umano e natura e che contrasta l’esaurimento delle risorse disponibili, rinnovabili e non”. D'altro canto, le ultime elezioni federali la dicono lunga sull'onda al femminile ed ecologista.