Il regista Niccolò Castelli sta girando la fiction 'Atlas' che trae spunto dall'attentato del 2011 e dalla storia dell'unica sopravvissuta ticinese
Uno dei fatti più drammatici che ha scosso e commosso il nostro cantone nell’ultimo decennio farà da sfondo al nuovo film del regista ticinese Niccolò Castelli, attualmente in fase di produzione. Mancavano pochi minuti a mezzogiorno, il 28 aprile 2011, quando un ordigno fatto esplodere da alcuni simpatizzanti della rete terroristica al-Queda nel Café Argana di Marrakech uccise 17 persone e ne ferì altre 25. Tra le vittime anche quattro giovani amici del Bellinzonese recatisi in Marocco per una breve vacanza. Solo una di loro si è salvata e il film trae spunto dal suo difficile ritorno fisico e psicologico alla ‘normalità’, caratterizzato da ferite indelebili ma anche dalla voglia di lottare per riavere una vita piena di emozioni. Un cammino affrontato senza clamori e interviste e dal quale il grande schermo trarrà alcuni suggerimenti per sviluppare una storia destinata a discostarsi parzialmente da quella originale.
Il regista di ‘Atlas’ – questo il titolo della fiction che uscirà nelle sale nella primavera 2020 e che fra gli attori protagonisti vede la giovane bolognese Matilda De Angelis nel ruolo principale, affiancata dal tunisino Helmi Dridi e da altri volti noti come quello di Neri Marcorè – conosceva una delle tre vittime dell’attentato e in seguito ha potuto incontrare e confrontarsi con la ragazza sopravvissuta. La casa di produzione cinematografica Imagofilm di Lugano espone molto succintamente la trama del film, parlando della “lunga e dolorosa lotta di Allegra. Appassionata di arrampicata e annientata dal senso di colpa e dal desiderio di vendetta, si ritira nella sua solitudine. I suoi cari sono impotenti. Così, per tornare a godere della vita, deve intraprendere una lunga lotta contro se stessa. In questo contesto incontra Arad, un giovane rifugiato del Medio Oriente: la fiducia nel diverso rimane un difficile ostacolo”.
Nel proprio profilo Facebook e nel portale internet Niccolò Castelli, che ha scritto la sceneggiatura con Stefano Pasetto, spiega di aver iniziato ad abbozzare la storia sette anni fa: “Ripenso – scrive – alle prime idee nate in silenzio, buttate giù sul mio taccuino rosso, e a tutte le persone che mi hanno accompagnato fino qui con il loro prezioso contributo. Per chi si è incordato con me in questo viaggio dalle Alpi all’Atlas sarà un’arrampicata vertiginosa”. Coproduttori sono la Climax Films di Bruxelles e la ‘Rsi’, tra i finanziatori vi sono l’Ufficio federale della cultura (Bak) e il Dipartimento educazione, cultura e sport (Decs).
La prossima settimana, dal 9 al 17 giugno, la troupe composta da 35 persone girerà alcune scene nei boschi della media Leventina, nella zona Gana di Chironico, le cui pareti rocciose sono note a livello internazionale dagli appassionati di arrampicata. Il Municipio di Faido ha autorizzato le riprese e ringrazia la popolazione locale per la collaborazione e la comprensione; le riprese avverranno infatti anche nottetempo. Fra le location individuate anche i Denti della Vecchia, nel Luganese.
Nato a Lugano nel 1982, Niccolò Castelli inizia a collaborare con la ‘Rsi’ nel 1998. Dal 2001 al 2006 realizza alcuni cortometraggi, reportage, spot televisivi e video-clip musicali. Membro del gruppo di lavoro IpotesiCinema di Ermanno Olmi, dopo la laurea conseguita all’Università degli studi di Bologna – sezione Dams cinema – si iscrive nel 2006 al master in realizzazione cinematografica della Zürcher Hochschule der Künste. Il suo cortometraggio di diploma, ‘Endsieg – Everything Changes in One Shot’ (2008) è selezionato al Festival del film Locarno nella sezione Pardi di domani. Dal 2008 al 2010 lavora per la realizzazione di alcuni lungometraggi in qualità di assistente alla regia. ‘Tutti Giù’, del 2012, è il suo primo lungometraggio in veste di regista. L’anno scorso è uscito ‘Looking for Sunshine’, documentario dedicato alla campionessa di sci ticinese Lara Gut.