La storia, circolata molto e definita 'vera oltre ogni ragionevole dubbio', è una fake news che accosta con malizia tre notizie distinte
In merito alla questione migranti, 'Mattinonline' aveva già pubblicato notizie senza solidi fondamenti (vedi qui e qui). Ma stavolta il salto di qualità è davvero notevole: si accusano falsamente Onu, MasterCard e il miliardario George Soros di finanziare carte prepagate per i "migranti in viaggio verso l'Europa". Una fake news già abbondantemente smentita dai principali siti di debunking e da numerose testate.
Questo il presunto 'scoop' riportato il 15 novembre dal portale vicino alla Lega dei Ticinesi:
"La notizia che migranti in viaggio verso l'Europa sono forniti di carte prepagate finanziate dal noto miliardario George Soros in collaborazione con MasterCard e l'ONU è rapidamente circolata su Internet e siti di informazione cosiddetti alternativi ma è stata pressoché ignorata dalla stampa a grande tiratura (cosiddetta “mainstream”) e, ancora più degno di nota, dalla classe politica, anche da quegli esponenti che a parole si dicono contrari all'immigrazione di massa, in particolare quella illegale".
Un complotto? In realtà, come appare subito piuttosto chiaro, la notizia è falsa.
Ma andiamo con ordine, analizzando più da vicino l'argomentazione di 'Mattinonline' (aggiungiamo solo l'evidenziazione in grassetto per aiutare il lettore, ndr):
"Lo ricordiamo, la vicenda ha origine in Croazia dove guardie di confine riportano a un portale ceco di aver trovato delle carte prepagate recanti i loghi di ONU e MasterCard addosso a migranti che cercavano di recarsi in Europa occidentale. La notizia pubblicata settimana scorsa, come detto, circola rapidamente via Internet e dopo una veloce ricerca risulta vera oltre ragionevole dubbio: la stessa MasterCard annunciava il 20 giugno 2016 in un comunicato stampa pubblicato sul proprio sito (qui il link) che delle loro carte di pagamento venivano fornite a migranti per “aiutarli” nel loro viaggio verso il continente europeo. In un altro comunicato (qui), veniva anche confermata la collaborazione e il finanziamento di George Soros"
Soros, come è noto, è da tempo oggetto di una vasta campagna di denigrazione da parte di vasti settori della destra populista, dal governo ungherese di Viktor Orbán ai siti della 'alt-right' di mezzo mondo. Il che dovrebbe già far venire qualche sospetto. Ma basta controllare siti e rubriche di fact-checking come quello di Agi e risalire alle medesime fonti per accorgersi che:
A) Non stiamo parlando di molteplici testimonianze di "guardie di confine" (al plurale) ma di un singolo agente della polizia croata, citato in forma anonima dalla testata croata kamenjar.com con rapido rilancio da parte del sito sloveno 'Nova24', arcinoto propalatore di bufale di stampo xenofobo, antisemita e negazionista, finanziato, secondo il 'New York Times', da uomini d'affari della cerchia di Orban. Come spiega bene Agi, è questa fonte a dire: "un gran numero di questi immigrati clandestini è ben vestita e attrezzata - scarpe nuove, telefoni cellulari moderni, armi bianche, e molti hanno carte di credito MasterCard. Senza nome, ci sono scritti sopra solo il numero e il marchio Unhcr". Ancora non si parla di Soros.
B) Soros appare a posteriori su un altro sito di bufale vicino alla 'alternative right' americana, 'Infowars', che sul suo portale europeo riporta la notizia secondo cui sarebbe Soros a finanziare le carte Mastercard (Mc). Nel seguire la sua scia, 'Mattinonline' accosta con malizia tre notizie ben distinte:
Ricapitolando: la notizia di carte MasterCard/Onu finanziate da Soros per i migranti è falsa. E non è da ieri che la cosa è stata denunciata. Trovate ulteriori 'smontaggi' della notizia o di suoi specifici aspetti su tutti i maggiori siti di debunking, da Butac a David Puente passando per Snopes.
PS: la stessa bufala era ampiamente circolata in Italia e ripresa da Giorgia Meloni, leader del partito di destra Fratelli d'Italia. La stessa ha accusato Unhcr di non aver saputo rispondere alle domande di chiarimento in merito e di avere cercato di censurare gli interrogativi del suo partito. Il tutto per avere Unhcr semplicemente smentito la bufala e ricordato che "le parole dure e irrispettose servono solo a sovrastare la voce flebile della ragione".