Svizzera

Con la procedura di 24 ore calano le domande d'asilo dal Maghreb

Fra le soluzioni allo studio l'obbligo di motivare l'istanza per iscritto per chi proviene da Stati con tassi di concessione dell'asilo estremamente bassi

Il Centro federale d’asilo di Zurigo
(Keystone)
10 maggio 2024
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Da sei mesi la Segreteria di Stato della migrazione (Sem) adotta la procedura di 24 ore al Centro federale d'asilo (Cfa) di Zurigo per le domande depositate da persone provenienti dal Nord Africa.

In questo lasso di tempo il numero di richiedenti da questa regione nella struttura è diminuito del 62%, precisa in una nota odierna. A livello svizzero quelli originari del Maghreb sono calati del 40% circa.

Per la precisione, dallo scorso novembre al centro di Zurigo sono state depositate 413 domande d'asilo da parte di persone provenienti dall'Africa settentrionale. In 102 casi non si è entrati nel merito in quanto la competenza incombeva a un altro Stato europeo nel quadro del sistema Dublino, precisa la Sem.

In 185 casi la domanda è stata stralciata perché i richiedenti hanno lasciato il Cfa o violato l'obbligo di collaborare, e per 98 di questi casi stralciati è stato inoltre disposto l'allontanamento in un altro Stato Dublino. In 31 casi la domanda è stata respinta. In nessun caso è stato concesso l'asilo. Il Tribunale amministrativo federale (TAF) ha esaminato 14 decisioni d'asilo pronunciate dalla Sem in seguito alla procedura di 24 ore e le ha confermate.

Più collaborazione contro criminali

Da fine aprile queste procedure, estremamente celeri, sono applicate in tutte le regioni svizzere, ricorda la Sem, aggiungendo che Confederazione e Cantoni stanno inoltre collaborando ancora più strettamente per intraprendere azioni mirate "contro i pochi criminali plurirecidivi che si muovono su tutto il territorio".

Lo stretto coordinamento tra le autorità coinvolte dovrebbe permettere di migliorare lo scambio di informazioni e di sfruttare in modo ottimale la totalità delle misure di diritto penale e in materia di stranieri, secondo la Sem. A tale scopo in tutte le regioni d'asilo vengono organizzate tavole rotonde con gli attori coinvolti. In Ticino si sono già svolti due colloqui di questo tipo, e il terzo è in programma.

A Neuchâtel, Turgovia, San Gallo, Obvaldo e Lucerna si sono tenute le prime tavole rotonde di questo tipo o si svolgeranno prossimamente, mentre negli altri Cantoni di ubicazione sono in fase di preparazione.

Eventuale picchetto nei weekend

In passato è spesso capitato che alcuni richiedenti si presentassero ai Cfa durante il fine settimana per poi andarsene prima ancora che si potessero rilevare le loro impronte digitali e avviare formalmente la procedura d'asilo. Limitare l'accesso durante i weekend risulterebbe difficile in quanto deve essere comunque garantito l'accesso alle persone vulnerabili, sostiene la Sem, aggiungendo che sta valutando la possibilità di istituire un servizio di picchetto in alcuni Cfa per continuare a concedere protezione alle persone vulnerabili.

I collaboratori che eventualmente garantirebbero questo servizio rileverebbero le impronte digitali e verificherebbero immediatamente dopo l'entrata se gli individui in questione sono autorizzati ad accedere alle strutture. Verrebbero respinte soprattutto le persone la cui domanda viene già evasa presso un altro Cfa, la cui procedura d'asilo è conclusa oppure la cui domanda è stata stralciata negli ultimi cinque anni.

Prima della decisione in merito, la Sem verificherà, entro l'estate, quante persone, dopo l'introduzione della procedura di 24 ore, si presentano presso i Cfa nel fine settimana per poi andarsene poco dopo. Qualora il fenomeno diminuisse fino a essere appena percettibile, si rinuncerebbe a introdurre ulteriori misure.

Al vaglio nuove soluzioni

La Sem ha inoltre esaminato la questione se in futuro i richiedenti provenienti da Stati con un tasso di concessione dell'asilo estremamente basso debbano come prima cosa motivare per iscritto la propria domanda e ha verificato quali adeguamenti sarebbero necessari in questo senso a livello legale.

Poiché l'attuazione di tale misura comporterebbe considerevoli difficoltà dal punto di vista giuridico e pratico, per il momento questa opzione viene scartata. Insieme ai Cantoni la Sem sta vagliando le possibili alternative.

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