Viola Amherd si dice pronta a chinarsi sul dossier europeo, che dovrebbe prevedere importanti passi proprio nel suo anno di presidenza
In vista del suo anno da presidente della Confederazione, Viola Amherd si dice pronta ad affrontare il dossier europeo, che dovrebbe avanzare proprio nel 2024. "Il mandato negoziale è stato un primo passo, ora bisogna proseguire", ha dichiarato.
L'ideale, secondo la vallesana, sarebbe porre solide basi alle relazioni Svizzera-Ue prima delle elezioni europee. "Ma sarebbe un errore fissare scadenze rigide. Indebolirebbe la nostra posizione", ha detto in un'intervista pubblicata da Le Matin Dimanche.
La consigliera federale è convinta che le forze costruttive finiranno con l'unirsi e lei, quale presidente, sarà pronta a creare i contatti necessari e andare dove necessario in Europa per sostenere il ministro degli esteri Ignazio Cassis, responsabile del dossier.
Per quel che riguarda il suo dipartimento, quello della difesa, della protezione della popolazione e dello sport, Amherd conta di proseguire i lavori nel settore della sicurezza, con il Parlamento pronto ad aumentare il budget dell'esercito all'1% del Prodotto interno lordo, ovvero sette miliardi di franchi annui.
La Svizzera, a suo dire, può permettersi una tale spesa. Siamo "uno dei Paesi più ricchi al mondo, non è quindi una questione di mezzi, ma di scelta politica", ha assicurato.