Rispetto al 2021, i posti di lavoro a tempo pieno sono aumentati di 619 unità, toccando quota 90’557
Per il secondo anno consecutivo cresce l’occupazione nel settore bancario. Nel 2021 il numero di posti di lavoro a tempo pieno è salito di 619, raggiungendo quota 90’577, con un aumento dello 0,7% rispetto all’anno prima.
"Appare tuttavia ancora piuttosto prematuro parlare di un’inversione di tendenza", indica l’Associazione svizzera dei banchieri (Asb) in un comunicato. Come noto, a partire dal 2013 il numero degli occupati negli istituti è sceso in modo costante sulla scia del consolidamento del settore, dell’inasprimento del quadro normativo e la delocalizzazione di varie attività.
In generale, il secondo anno della pandemia di coronavirus si è rivelato positivo per il ramo: le 239 banche attive in Svizzera (4 in meno dell’anno prima) hanno visto lievitare i profitti, con un risultato operativo totale di 71 miliardi di franchi, oltre l’1% in più dei dodici mesi precedenti. Si tratta del livello più elevato dallo scoppio della crisi finanziaria del 2008. A pesare positivamente sul risultato sono state in particolare le operazioni in commissione e da prestazioni di servizio, che hanno beneficiato dell’andamento positivo delle borse.
I patrimoni gestiti si sono attestati a 8’830 miliardi, con un sensibile aumento del 12%. Il volano principale di questa tendenza è la forte crescita delle posizioni in titoli nei depositi dei clienti presso le banche. Negli ultimi dieci anni gli istituti hanno incrementato il volume dei patrimoni gestiti del 68%: ma la quota di averi dei clienti esteri ha fatto registrare una lieve flessione, tra l’altro a seguito della rivalutazione del franco.
Nel tradizionale barometro bancario, diffuso a scadenza annuale, viene resa nota anche la somma di bilancio complessiva di tutti gli istituti, che nel 2021 ha evidenziato una crescita del 4% a 3588 miliardi. La posizione più consistente (32%) rimane quella dei crediti ipotecari, che continuano ad aumentare (+3% a 1135 miliardi).
L’Asb – che si presenta al pubblico anche con il nome di SwissBanking – getta uno sguardo pure sul primo semestre dell’anno in corso, sottolineando come il contesto operativo è stato caratterizzato da un clima di forte incertezza. Elementi quali l’aumento dei rischi geopolitici (non da ultimo a causa della guerra in Ucraina), le distorsioni nelle catene di approvvigionamento, la progressione dell’inflazione e il ritorno a politiche monetarie più restrittive si sono già tradotti in marcate correzioni sui mercati azionari. Di conseguenza, i patrimoni gestiti hanno accusato una sensibile contrazione: -4% nei primi cinque mesi. La somma di bilancio a fine maggio è aumentata dell’1% (rispetto a fine dicembre), con il trend di crescita delle ipoteche che si è mantenuto. Ultima indicazione: nella prima parte dell’anno le banche hanno ancora evidenziato un ulteriore lieve miglioramento dei livelli occupazionali.