La produzione del prodotto è inferiore di dieci volte rispetto al solito. Di conseguenza il prezzo salirà.
A causa di una primavera troppo corta e dell'estate piovosa, la Svizzera deve far fronte a una penuria di miele indigeno: la quantità prodotta dalle api è inferiore di dieci volte rispetto al solito, ha riferito oggi 22 luglio la radio romanda Rts.
Dopo una raccolta eccezionale l'anno scorso, il 2021 si presenta assai magro: se un'arnia normalmente produce da 15 a 20 chili di miele, attualmente si è di fronte a quantità comprese fra 0 e 3 chili. "La scarsità di miele è provocata essenzialmente dalle condizioni meteorologiche, che sono state veramente molto sfavorevoli, sia per la prima raccolta in primavera che per la seconda raccolta", ha affermato ai microfoni della Rts Francis Saucy, presidente della Société Romande d'Apiculture (Sar), la società degli apicoltori romandi. "Ha piovuto tantissimo e le api hanno avuto molto poco tempo per raccogliere il nettare: ce n'era anche poco sia sui fiori che sugli alberi", ha specificato Saucy.
Il miele svizzero sarà quindi molto difficile da trovare sugli scaffali dei negozi. Di conseguenza, i pochi vasetti che saranno commercializzati si riveleranno cari: stando agli specialisti citati dalla radio francofona il prezzo salirà a 25-30 franchi al chilogrammo.