Il Consiglio nazionale rinvia il progetto in commissione. Il consigliere federale Ueli Maurer: silurarlo sarebbe stato un autogol per la piazza finanziaria.
Berna – La contestata - in particolare dal centro-destra - revisione della legge contro il riciclaggio di denaro va sottoposta a un'ulteriore verifica prima di venir trattata ancora dal Consiglio nazionale.
Vista l'opposizione, e il rischio che il plenum bocciasse per la seconda volta la legge rendendola caduca, la Camera del popolo ha preferito oggi rinviarla in commissione dopo essere entrata in materia sul progetto.
Il male minore
Un rinvio benvisto, sebbene quale male minore, anche dal ministro delle finanze Ueli Maurer, secondo cui si tratta della soluzione migliore. Un "no" sul complesso, come già accaduto la scorsa primavera, sarebbe nefasto per il buon nome della piazza finanziaria elvetica, un vero "autogol".
Il progetto è già stato esaminato, e accolto, lo scorso settembre dal Consiglio degli Stati. Quest'ultimo aveva però stralciato dagli obblighi di diligenza avvocati e consulenti, come invece auspicava il Consiglio federale. Proprio questo punto aveva spinto la primavera scorsa la Camera del popolo a respingere il progetto.
Avvocati e consulenti al centro del dibattito
Col suo disegno, l'esecutivo vuole estendere le norme già in vigore per banchieri e commercianti anche a determinati servizi forniti in relazione alla costituzione, gestione o amministrazione di società o di trust.
Il progetto è frutto dello scandalo dei "Panama Papers", dai quali è emersa elusione fiscale e riciclaggio di denaro sporco su larga scala. Ciò ha spinto il Gruppo d'azione finanziaria internazionale (Gafi) ad intervenire, individuando delle lacune nella prassi svizzera e raccomandando di inasprire le regole.
Per una fetta non trascurabile del Nazionale, assoggettare i consulenti alla legge sul riciclaggio di denaro equivarrebbe a rimettere seriamente in questione il segreto professionale degli avvocati. Una minoranza non concorda con questo punto di vista e sostiene l'introduzione di queste disposizioni, anche per tenere conto delle raccomandazioni del Gafi.
Per gli scettici, va inoltre definito meglio la nozione di sospetto fondato e ridiscusso il valore soglia in contanti per i commercianti di metalli preziosi e di pietre preziose.
Il progetto degli Stati
Il 10 di settembre scorso, gli Stati avevano approvato il progetto anche se con solo 21 voti a favore e 16 contrari (e 6 astensioni). I "senatori" avevano stralciato dal disegno di legge gli obblighi di diligenza a cui il Governo voleva sottoporre avvocati e consulenti.
Per una minoranza di sinistra sarebbe invece stato ragionevole assoggettare questa categoria professionale alla legge, tanto più che interesserebbe solo gli avvocati con una certa vicinanza agli intermediari finanziari, escludendo la pratica legale classica.
Il Gafi ha individuato delle lacune nella prassi svizzera e ha raccomandato di inasprire le regole. In base al progetto, le associazioni che presentano il rischio di essere sfruttate per scopi di finanziamento del terrorismo o riciclaggio di denaro dovranno essere iscritte nel registro di commercio. Dovrebbero anche tenere un elenco dei loro soci e avere un rappresentante domiciliato in Svizzera.
Durante l'esame dettagliato della legge, lo schieramento borghese era riuscito anche a rendere più restrittiva la nozione di "sospetto fondato". L'Ufficio di comunicazione in materia di riciclaggio di denaro verrebbe informato solo se il sospetto è confermato da ulteriori chiarimenti.
Gli Stati avevano anche soppresso una disposizione sui commercianti di metalli e pietre preziose. Questi ultimi non dovrebbero essere tenuti a rispettare gli obblighi di diligenza se ricevono più di 15'000 franchi in contanti nell'ambito di una transazione. La soglia rimarrebbe a 100'000.