Alla sbarra un 67enne kossovaro. L'accusa chiede sette anni per omicidio passionale e l'espulsione dalla Svizzera
Un 67enne dovrà rispondere oggi, 29 settembre 2020, davanti al tribunale distrettuale di San Gallo dell'omicidio della moglie avvenuto il venerdì santo del 2019 a colpi di calzascarpe. L'accusa ha chiesto una pena di sette anni per omicidio passionale e l'espulsione dalla Svizzera per altri dieci.
L'imputato, già pensionato da diversi anni, era giunto in Svizzera dal Kosovo nel 1974 come operaio edile, e solo in seguito fece venire anche la famiglia. I sette membri "hanno vissuto armoniosamente" per molto tempo, si legge nell'atto di accusa. L'uomo è descritto dai suoi figli come una persona calma, gentile, paziente e comprensiva.
Il rapporto tra i due coniugi sarebbe cambiato drasticamente quando nel 2017 l'ultimo dei figli ha lasciato la casa. Stando l'atto d'accusa, da allora spesso la donna insultava e umiliava il marito il quale avrebbe sopportato per mesi. Fin quando, il 19 aprile, ha perso il controllo. Dapprima ha colpito la moglie a ceffoni. Ha poi afferrato un calzascarpe di metallo lungo 56 centimetri e l'ha colpita 20-30 volte. La donna è quindi morta per le gravi ferite riportate.
Il pensionato ha in seguito chiamato la polizia e si è fatto arrestare senza opporre resistenza. Secondo l'accusa, non aveva intenzione di uccidere.