Il serbo si è imposto in rimonta a Cincinnati, conquistando il 39° titolo Masters 1000. Carlos Alcaraz vittima di crampi alla mano destra
Novak Djokovic si è vendicato. Un mese e mezzo dopo la sconfitta nella finale di Wimbledon, il serbo ha restituito a Carlos Alcaraz pan per focaccia. A Cincinnati, Djokovic ha conquistato il 39° titolo dei Masters 1000, il 95° della sua carriera, grazie alla vittoria per 5-7 7-6 (9/7) 7-6 (7/4) sull'iberico. In svantaggio di un set e di un break, ha annullato un match point sul 6-5 nel tie-break del secondo set per vincere infine dopo 3 ore e 49 minuti. La finale nell'Ohio è stata la più lunga nella storia dell'Atp Tour per una partita in tre set. «È completamente pazzesco. Non c'è altro da dire – ha dichiarato Novak Djokovic –. È stata senza dubbio una delle partite più difficili ed emozionanti della mia carriera». Novak Djokovic ha rivisto la luce grazie a un break nell'ottavo game del secondo set, quando Carlos Alcaraz sembrava avviato verso la vittoria. Nel tie-break ha salvato un match point con una combinazione servizio-diritto. Nel tie-break del terzo set, Carlos Alcaraz ha dovuto fare i conti con crampi alla mano destra. Come nella semifinale di Parigi persa contro lo stesso avversario, il pupillo di Juan Carlos Ferrero è stato tradito dal suo fisico. Domenica a Cincinnati, Novak Djokovic ha vinto la sua 1’069ª partita nel Tour, superando Rafael Nadal e Ivan Lendl. Davanti rimangono soltanto Jimmy Connors (1’274) e Roger Federer (1’251). Ma nell'immediato futuro spera di collezionare altri sette successi, a partire da lunedì prossimo agli Us Open di New York per conquistare il suo 24° titolo del Grande Slam. Carlos Alcaraz, campione uscente a Flushing Meadows, sarà ovviamente ancora l'uomo da battere...