Da lunedì a Morgins si gareggerà in tutte le specialità, comprese la staffetta mista e la sprint, presenti tra un anno a Milano-Cortina 2026
A un anno, giorno più giorno meno, dall'esordio nella grande famiglia degli sport olimpici, lo sci alpinismo terrà da domenica a Morgins i suoi Campionati del mondo. Nella località vallesana, il pubblico sarà sicuramente molto numeroso per la staffetta mista di lunedì e soprattutto per lo sprint di giovedì, i due eventi che hanno avuto l’onore di essere inseriti nel programma olimpico di Milano-Cortina, con Bormio e la pista Stelvio quale palcoscenico. Il friborghese Robin Bussard parte con l'ambizione di mettersi al collo almeno una medaglia, visto che eccelle in entrambe le specialità e che sta vivendo la miglior stagione di Cdm della sua ancor breve carriera (classe 2002). Lo scorso inverno, a Villars-sur-Ollon, aveva conquistato il primo successo, mentre nel 2020, assieme al fratello Thomas, aveva brillato ai Giochi della gioventù... «Abbiamo il vantaggio di essere abbastanza versatili. Ci piace fare gare individuali di un'ora e mezza, ma anche verticali di 20 minuti e sprint di 2-3 minuti. Ma con i Giochi alle porte, dovevamo specializzarci per aumentare le possibilità di essere protagonisti».
Il lavoro iniziato un anno fa sta dando i suoi frutti. In questa stagione, è salito sul podio quattro volte in Coppa del mondo, con due secondi posti nella sprint e due terzi posti nella staffetta mista, in compagnia di Mariane Fatton di Neuchâtel... «La costanza è davvero importante in vista della selezione per le Olimpiadi. Per il momento, le cose stanno andando per il verso giusto e se riuscissi a fare bene ai Campionati del mondo, sarebbe un'ulteriore spinta nella giusta direzione. Ma la cosa più importante sarà essere protagonista nelle prove di Cdm in programma dopo i Mondiali».
A Bormio saranno al via soltanto 18 uomini e altrettante donne, con la delegazione svizzera composta da due atleti in campo maschile e due atlete in campo femminile, il che renderà estremamente competitiva la lotta per staccare il biglietto... «È quasi più complicato ottenere la qualifica che poi chiudere tra i primi cinque della prova olimpica – aggiunge Bussard con evidente riferimento all'alta densità svizzera nella disciplina –. Siamo una delle nazioni di punta e in squadra abbiamo almeno sei o sette elementi in grado di centrare la qualificazione. Sarà davvero molto dura».
Il campione europeo U23 di sprint è sulla buona strada per assicurarsi il ticket e attualmente nel ranking della disciplina occupa il terzo posto terzo, dietro al grigionese Arno Lietha (uno sprinter puro) e allo spagnolo Oriol Cardona Coll. Tuttavia, ogni decisione sarà presa solo all'ultimo momento, nel gennaio 2026.
La scelta di includere soltanto staffetta mista e sprint nel programma dei Giochi ha destato la perplessità di tutti coloro i quali ritengono queste due specialità non rappresentative della vera essenza di questo sport. È il caso di Rémi Bonnet di Friborgo, due volte campione del mondo nella vertical (2021, 2023) e nell'individuale (2023). Il 29enne ha parlato con diversi media della direzione presa dallo sci alpinismo, che sta cercando di rendersi sempre più telegenico. «La prossima generazione di sciatori sarà allenata solo per lo sprint e la staffetta. Non è più lo sport che conoscevamo. È un peccato vedere i giovani che passano le loro giornate a perfezionare le abilità di handling a bordo pista, invece di esplorare magnifici percorsi di montagna», ha dichiarato in un'intervista rilasciata a La Liberté all'inizio di febbraio.
«Ne ho parlato con lui di recente e non è stato così categorico. Capisce la situazione di chi punta tutto sullo sprint – precisa Robin Bussard in merito alle dichiarazioni di colui che ha ispirato lui e suo fratello gemello a intraprendere lo sport agonistico –. È chiaro che le discipline olimpiche stanno assumendo grande importanza nel circuito e che gli organizzatori stanno abbandonando le prove individuali. Dobbiamo trovare il giusto equilibrio, perché il Dna del nostro sport rimane legato alle prove in montagna, non lo sprint».
Naturalmente, il formato condensato e le dimensioni del circuito rendono la sprint più interessante da seguire per gli spettatori e i telespettatori. «È una disciplina che crea molto “spettacolo”, un po' come lo skicross. È stato il suo fascino a renderla la prima scelta per le Olimpiadi – prosegue Robin Bussard, comunque intenzionato a tornare alle gare “tradizionali” una volta terminati i Giochi –. Desidero anche vincere la classifica generale di Coppa del mondo, un giorno. E per farlo, bisogna essere bravi in tutte le discipline».