Il 23enne ha preceduto Kristoffersen e McGrath, mentre ai piedi del podio si è piazzato a sorpresa (l'ora brasiliano) Pinheiro Braathen
Eliminato già questa mattina il mattatore della specialità, Marco Odermatt, e assente dell'ultimo minuto Loïc Meillard, i colori rossocrociati non sono riusciti a issarsi sul podio nemmeno in occasione del gigante maschile di Sölden. Chiusa la prima manche in quarta piazza, Thomas Tumler non è infatti stato capace di ripetersi chiudendo alla fine sedicesimo. Il miglior elvetico in una gara caratterizzata da rimonte clamorose è dunque stato Gino Caviezel, nono.
Lo show (sul tracciato e non) di Lucas Pinheiro Braathen si è invece fermato ai piedi del podio: capace nella seconda manche di scalare ben quindici posizioni, l'ora esponente del Brasile ha mostrato di poter giocare un ruolo da protagonista in questa stagione realizzando il miglior riferimento cronometrico della seconda prova. Il 24enne si è tuttavia dovuto inchinare a tre ex compagni di squadra. Già, perché sul ghiacciaio del Rettenbach è stato un monologo norvegese: Alexander Steen Olsen si è confermato su altissimi contenuti, battendo piuttosto nettamente i connazionali Henrik Kristoffersen (+0"65) e Atle Lie McGrath (+0"66). La Norvegia ha festeggiato la sua ultima tripletta in occasione del superG della Val Gardena, datato dicembre 2015.
Da segnalare in casa rossocrociata pure il diciassettesimo posto di Justin Murisier, mentre Livio Simonet (27esimo) è scivolato ancor più nelle retrovie. Non ha invece concluso la sua prova Fadri Janutin. Marcel Hirscher è infine tornato a competere a cinque anni dal suo ritiro, ossia 2'051 giorni dalla sua ultima presenza in CdM, ma non è subito riuscito a incantare: terzultimo nella prima manche, il 35enne ha recuperato qualche posizione terminando la sua fatica 23esimo e fra il boato del pubblico di... casa.