SCI ALPINO

Delia Durrer e un pianoforte che spera di suonare poco

La 21enne nidvaldese, grande speranza elvetica, ha iniziato bene la stagione di velocità. ‘La musica mi aiuta soprattutto quando le cose non vanno bene’

11 dicembre 2023
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Giovani rossocrociate crescono. Delia Durrer, 21 anni, è la grande speranza dello sci femminile svizzero. A St. Moritz, la nidvaldese ha, una volta di più, dimostrato di possedere un potenziale molto elevato. Ma non è soltanto sugli sci che la giovane elvetica dà il meglio di sé. Quando non è impegnata sulla neve, si siede volentieri davanti ai tasti di un pianoforte e suona “Nuvole bianche” di Ludovico Einaudi, “The river flows in you” di Yiruma e “Forrest Gump” di Yann Tiersen, canzoni che le permettono di sfogare le sue emozioni ed elaborare le sue esperienze. «Quando le cose mi vanno bene a livello sportivo suono meno rispetto a quando vanno male», afferma.

Il pianoforte è importante, ma rimane pur sempre un hobby, la sua professione è diventata lo sci alpino. Nonostante sia alta soltanto 164 centimetri, Delia Durrer rimane la più grande speranza dello sci svizzero. Nelle prime prove di velocità dell'inverno ha fatto faville, proprio come un anno fa. Dopo aver ottenuto l'11° e il 9° posto nelle due sessioni di prove in Engadina, si è classificata al 21° rango nel superG di venerdì e al 19° nella libera di sabato. Soltanto in un’occasione, nella sua ancor breve carriera di Coppa del mondo, aveva saputo fare meglio. La nidvaldese è addirittura andata vicina al suo primo top 10, mancato soltanto a causa di un grossolano errore nella parte centrale della pista... «Ho sciato in maniera troppo esitante, posso sicuramente fare molto meglio», ha dichiarato dopo la libera.

La prima volta di Delia Durrer in Coppa del mondo risale al febbraio 2021, quando aveva soltanto 18 anni, in una discesa libera in Val di Fassa. Ventun mesi più tardi, ha stupito tutti a Lake Louise, in occasione dei primi appuntamenti della passata stagione, cogliendo un 20° e un 13° posto in discesa... «Ci sono state piste sulle quali mi sono sentita subito a mio agio e altre che ho fatto fatica a digerire». L'elvetica è consapevole che non tutto debba per forza andare secondo piani prestabiliti. Soprattutto a inizio carriera occorre anche saper accettare lezioni in apparenza dure e momenti nei quali le performance si fanno attendere... «Fare i conti con risultati a volte meno buoni rispetto alle attese rappresenta un passo importante nel processo di crescita».

Delia Durrer ha appena 21 anni, tuttavia appare sorprendentemente matura e riflessiva. Beat Tschuor, capoallenatore della squadra femminile svizzera, la ritiene «un'atleta seria e meticolosa, molto concentrata e determinata. Allo stesso tempo, è paziente e cerca di migliorarsi». La nidvaldese può contare sul fatto che all'interno della squadra rossocrociata i fari mediatici e, di conseguenza pure la pressione, sono puntati su altre atlete, da Corinne Suter a Jasmine Flury, da Lara Gut-Behrami a Michelle Gisin. Ciò permette a Durrer di apprendere senza troppa pressione i trucchi del mestiere... «Parlo spesso con le mie compagne di squadra, sono molto aperte e non lesinano i consigli. Per me è estremamente utile».

Per quanto sia propensa ad assorbire come una spugna tutto ciò che le compagne le suggeriscono, quando si presenta al cancelletto di partenza Delia Durrer è sola e deve far capo – soprattutto nella sua disciplina preferita, la discesa libera – a tutta l'esperienza accumulata in questi primi anni di carriera... «Ogni gara di Coppa del mondo ti permette di compiere un passo avanti. Lo scorso anno era molto più impegnativo, perché tutto era nuovo, ogni luogo, ogni pista, ogni appuntamento con i media. Aver già affrontato tutto questo ti infonde tranquillità».

Tranquillità che Durrer porta poi in pista. A St. Moritz il 21° e il 19° posto rappresentano un sensibile progresso rispetto allo scorso inverno, quando aveva chiuso le due discese in Engadina al 43° e al 41° rango. Sui suoi obiettivi per una stagione di velocità iniziata soltanto venerdì sulle nevi grigionesi, Durrer ha le idee in chiaro... «Un anno fa l'élite mondiale rappresentava una novità. Ciò nonostante, ero riuscita a piazzarmi tra le migliori 30 nella generale di discesa. Mi sento sempre più a mio agio, per cui punto a un ulteriore passo avanti. Senza troppa fretta, però: voglio concedermi il tempo necessario».

Ciò significa che non si pone particolari traguardi per l'appuntamento del prossimo weekend in Val d'Isère, dove, tra l'altro, non ha mai gareggiato. La tappa francese dovrebbe però rappresentare un ulteriore step nel percorso di crescita di un’atleta intenzionata nei prossimi mesi a non sprecare troppo tempo a suonare il pianoforte.